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Il Consiglio comunale, lunedì 11 novembre, ha dedicato una seduta alla Casa Circondariale di Sant'Anna, con la partecipazione di Said, un detenuto che ha condiviso la sua esperienza di semilibertà e lavoro esterno. Said, uno dei pochi detenuti con la possibilità di lavorare fuori grazie a una cooperativa, ha denunciato il sovraffollamento della struttura, ma ha anche sottolineato come il lavoro lo abbia aiutato a cambiare vita.

La seduta è stata aperta dal Presidente del Consiglio Comunale, che ha poi passato la parola al Sindaco e agli altri ospiti intervenuti nel corso del dibattito.

Il dibattito ha toccato il tema dell’umanizzazione del carcere, con l’obiettivo di favorire il riscatto e il reinserimento dei detenuti nella società. È stato evidenziato che le strutture penitenziarie devono fornire strumenti concreti per la rieducazione, mentre chi lavora all’interno delle carceri deve essere messo nelle condizioni di svolgere il proprio compito con serenità e professionalità.

Il direttore della Casa Circondariale di Modena, Orazio Sorrentini, ha parlato delle difficoltà legate al sovraffollamento e alle carenze strutturali, chiedendo investimenti per migliorare la situazione. Padre Giuliano Stenico ha sottolineato che un carcere punitivo non riduce la criminalità, ma può rinforzare il circolo vizioso del male. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulle difficoltà psicologiche che il sovraffollamento e l’isolamento causano nei detenuti, spesso sfociando in autolesionismo.

La Garante dei diritti dei detenuti, Giovanna Laura De Fazio, ha posto l’accento sull’importanza dei rapporti affettivi, riconosciuti come diritto costituzionale, per il recupero dei detenuti. Ha chiesto che vengano garantiti colloqui privati con i partner, anche al di fuori della sorveglianza visiva.

Nel corso della seduta è stato approvato un ordine del giorno che promuove il dialogo tra la città e il carcere, con l’obiettivo di favorire l'inclusione sociale dei detenuti attraverso attività lavorative, volontariato e tirocini. È stata inoltre proposta l’istituzione di spazi per la vendita dei prodotti realizzati dai detenuti e l’introduzione di misure per la gestione del disagio psichico.

Nel corso del dibattito è stato sottolineata l’importanza della rieducazione e del reinserimento dei detenuti, evidenziando come il tasso di recidiva sia significativamente più basso per chi ha seguito un percorso di recupero, così come le problematiche strutturali e il sovraffollamento che richiedono interventi urgenti per migliorare le condizioni di vita all’interno del carcere.

E’ stato inoltre sottolineato il ruolo fondamentale delle associazioni attive all'interno degli istituti penitenziari, che gestiscono laboratori di produzione alimentare e tessile, organizzano esperienze teatrali, mostre, opere d'arte e prodotti artistici e artigianali.

In conclusione, la seduta del Consiglio comunale di Modena ha messo in luce la necessità di interventi urgenti per migliorare le condizioni di vita all'interno della Casa Circondariale di Sant'Anna, puntando sulla rieducazione, il reinserimento e il supporto psicologico per i detenuti. Il dibattito ha evidenziato l'importanza di una collaborazione tra istituzioni e comunità per favorire il riscatto sociale dei detenuti, attraverso l'accesso a opportunità lavorative e attività di volontariato, con l'obiettivo di ridurre il tasso di recidiva e garantire una vera umanizzazione del carcere.

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Ultimo aggiornamento: 12-11-2024, 12:11