Il rumore del 9 gennaio

IL RUMORE DEL 9 GENNAIO

installazione sonora e light performance a cura del collettivo Soundtracks

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Il rumore del 9 gennaio è un'installazione multimediale pensata per commemorare l'eccidio delle Fonderie di Modena del 9 gennaio 1950, quando la polizia uccise sei persone (Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli, Roberto Rovatti) che stavano scioperando per protestare contro la serrata della fabbrica e i licenziamenti massicci decisi dalla direzione delle Fonderie.

I fatti del 9 gennaio 1950 per la loro cruenza segnano il culmine di un clima conflittuale nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro in provincia di Modena e in tutto il paese nel primo decennio del dopoguerra e ancora oggi ricordano un periodo caratterizzato dalla ripresa dell’offensiva padronale per eliminare o limitare il più possibile i diritti e le conquiste dei lavoratori nell’Italia del dopo Liberazione.

Per i tragici fatti che le hanno viste protagoniste, le Fonderie sono diventate luogo simbolo dei conflitti operai del dopoguerra e il 9 gennaio una data civile fondamentale per la città di Modena.

La traccia musicale, composta per l'occasione e arricchita da registrazioni originali dell'epoca, estratti da documentari storici e fonti sonore contemporanee, presenta un alternarsi di musica, field recording, sound design e innesti vocali. L'obiettivo è contribuire al processo di consolidamento della memoria civile attraverso un linguaggio musicale che trae ispirazione da generi come il rock, il post rock e l'elettronica, partendo dall'album "The Wall" dei Pink Floyd fino alle atmosfere dei Godspeed You! Black Emperor di "Slow Riot for a New Zero Canada".

La drammaturgia sonora è basata su un sviluppo narrativo che prevede l'alternanza di frammenti audio originali dell'epoca e brani musicali composti dal collettivo Soundtracks oltre il brano dei Pink Floyd "Goodbye Cruel World", che conclude la composizione in versione corale. Il tutto è accompagnato da un lavoro di light design realizzato attraverso un software in grado di tradurre gli impulsi sonori in giochi di luci e di trasformare gli stimoli musicali in elementi visivi all'interno della performance.

L'installazione sonora è presentata in anteprima il 9 gennaio 2024 (h.17, repliche alle 18, 19 e 20) sotto il cippo ai caduti delle Fonderie in strada Santa Caterina, in un allestimento site-specific che attraverso una combinazione di suoni, luci, immagini e musica offre al pubblico un'esperienza immersiva per rivivere l'atmosfera di quel lontano 9 gennaio 1950, stimolando una comprensione più profonda della storia passata e una riflessione sulla memoria collettiva come strumento per leggere il presente. Troverà poi una collocazione permanente negli spazi recuperati delle Fonderie, per ricordare ai visitatori la storia di questo luogo in cui ancora vibra il rumore del 9 gennaio.

Soundtracks è un progetto di residenza artistica del Centro Musica del Comune di Modena che lavora sull'integrazione tra linguaggi musicali e cinematografici. I musicisti del collettivo Soundtracks coinvolti nell'installazione sonora Il rumore del 9 gennaio sono Lorenzo Marra (sintetizzatori e programmazione elettronica), Elena Roveda (flauto), Margherita Parenti (batteria e percussioni), Francesco Iacono (basso e synth), sotto la conduzione musicale di Corrado Nuccini.

Il rumore del 9 gennaio a cura del Collettivo Soundtracks è un progetto ideato e promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Modena e Modena città creativa UNESCO per le Media Arts, frutto della collaborazione tra Centro Musica e Istituto Storico nell'ambito delle iniziative del Comitato per la storia e le memorie del Novecento.

Leggi il foglio esplicativo del progetto [file pdf]

I frammenti audio d'epoca contenuti nella composizione originale sono tratti da:
09 gennaio 1950 L'eccidio delle fonderie riunite di Modena https://m.youtube.com/watch?v=hIs03vsBvQo
Modena, 9 gennaio 1950 Non potrò mai dimenticare https://www.youtube.com/watch?v=KqUu02EFzrI

I musicisti del collettivo Soundtracks