News
I video del progetto Log In
Nell'ambito del progetto Log In sono stati prodotti due video per documentare le attività svolte e le fasi operative.
Un primo video, di carattere descrittivo, della durata di circa 15 minuti, tratteggia tutte le azioni del progetto, dalla co-progettazione coi partner stranieri e del territorio sino allo sviluppo delle iniziative con le scuole. Questo docu-video di approfondimento raccoglie infatti le interviste ai docenti, alle personalità istituzionali, agli esperti e soprattutto espone i punti di vista dei ragazzi. Le interviste, realizzate sia nelle scuole durante i laboratori del progetto, sia nell'evento finale del 21 maggio 2014, sono state assemblate seguendo uno story board che alterna le varie descrizioni offerte dai protagonisti con alcuni scorci delle attività vere e proprie, nonché una sintesi dei video prodotti effettivamente dai ragazzi.
Il secondo video, concepito come prodotto "spot", della durata di circa 3 minuti, è un vero e proprio trailer che mira a dare un'idea del lavoro e del progetto in modo sintetico ed emozionale. Tradotto e sottotitolato in lingua inglese è un breve manifesto nonché uno strumento divulgativo anche per i partner europei.
I video sono stati montati e assemblati secondo le moderne tecniche della comunicazione sociale e della fruizione on-line, tenendo presente sia i ritmi e le alternanze di musica-parlato, sia l'utilizzo di immagini e lessico adatti al target di pubblico interessato dal progetto.
Video completo:
https://www.youtube.com/watch?v=_VCA8-gLd8A
Spot:
https://www.youtube.com/watch?v=I2DKLW78CBQ&feature=youtu.be
La parola all’esperta…
Nell’ambito del progetto Log In, Judith Pinnock, psicologa esperta in questioni di genere, ci ha raccontato alcune delle sue esperienze con i ragazzi di una scuola di Modena. Come percepiscono i giovani il problema della violenza sulle donne? “Per loro la violenza comincia tra le mura domestiche, il pericolo non è visto come qualcosa che arriva dall’esterno, ma al contrario nasce proprio all’interno della coppia: è la banalità del male che ha come protagonista non l’uomo violento, non l’individuo che si mostra a tutti aggressivo, non più il mostro, il malato mentale, una persona aliena, ma solo una persona normalissima, qualcuno che apparentemente non ha nessun tipo di problema”. Spesso quando si interpellano i conoscenti di chi si è macchiato di questo genere di violenza si ascoltano frasi del tipo: “non ce lo saremmo mai aspettato, una persona così carina, così gentile, mai avremmo potuto pensare che avrebbe fatto una cosa del genere”, ecco il comune denominatore di molti episodi di violenza. L’aspetto che più colpisce i ragazzi è proprio questo: “la coppia che all’esterno è in perfetta armonia, in apparenza molto tranquilla, che ha una relazione assolutamente normale, quando entra nel segreto delle mura domestiche si leva la maschera e svela la vittima e il carnefice”.
I laboratori di Log In hanno dimostrato quanto i ragazzi/e siano sensibili di fronte a tali problematiche, purtroppo sempre di grande attualità vista la cronaca di questi giorni, e come la scuola possa e debba avere un ruolo fondamentale nell’educare e combattere la violenza di genere.
Appuntamento il 5 dicembre con la conferenza internazionale a chiusura del Progetto Log In. Addetti ai lavori, genitori e ragazzi, siete tutti invitati alla giornata di dibattito!
Venerdì 5 dicembre 2014, nella Sala del Consiglio Comunale di Modena (Piazza Grande, 17), si terrà la conferenza internazionale “Prevenire la violenza di genere. Esperienze europee a confronto”. Una giornata dedicata al tema forse di maggiore attualità fra i giovani, gli operatori sociali e gli insegnanti che ogni giorno sono a contatto con i dubbi sull’identità di genere espressi dalle nuove generazioni. Sarà anche un momento di raffronto sulle buone prassi attivate dal Progetto LOG IN sia in ambito locale che tra i partner europei.
Dopo i saluti del Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e del Presidente del Consiglio Comunale Francesca Maletti, l'Assessora alle Pari Opportunità Ingrid Caporioni presenterà il Progetto LOG IN e le politiche locali di prevenzione alla violenza di genere.
A seguire, interventi di Alessandra Moretti, Parlamentare europea - Commissione Diritti delle donne e uguaglianza di genere, che illustrerà le politiche e le iniziative dell’Unione europea nel campo della lotta alla violenza e della promozione dell’uguaglianza di genere, e di Martine Parmantier, Commissione europea - Direzione Generale Giustizia, che descriverà il programma di finanziamento europeo “Diritti, uguaglianza e cittadinanza 2014-2020”.
Dopo il coffee break, una fotografia dei laboratori LOG IN sulla prevenzione alla violenza rivolti agli adolescenti sarà scattata dai rappresentanti delle realtà che hanno attivamente operato sul campo: Christina Kaili per il Mediterranean Institute of Gender Studies di Nicosia (Cipro); Rugile Butkeviciute per il Women Issues Information Centre di Vilnius (Lituania); Camelia Proca per l'Association for Liberty and Equality of Gender - A.L.E.G (Romania) e Vittorina Maestroni per il Centro documentazione donna di Modena. Alla fine della mattinata prenderà nuovamente la parola l'Assessora alle Pari Opportunità di Modena, Ingri Caporioni.
Nel pomeriggio spazio ai quattro workshop rivolti ad insegnanti ed educatori “Pratiche educative per la prevenzione alla violenza di genere”. Interverranno: Elisa Rossi - Università di Modena e Reggio Emilia - “Costruire il genere e decostruire gli stereotipi nell'interazione”; Marco Deriu - Università di Parma; Liviu Gaja - Associatia pentru Libertate si Egalitate de gen – “Il teatro e l'Action method come strumenti per sensibilizzare i giovani sulle questioni di genere” e Judith Pinnock e Serena Ballista - Centro documentazione donna - sul tema dell’educazione fra pari per la prevenzione alla violenza.
La chiusura è prevista per le 17.30.
Per tutta la durata della giornata di studi, nella Sala dei Passi Perduti, sarà possibile visionare il video documentario realizzato durante i laboratori di Modena. La proiezione è no-stop.
Il Meeting dei partner europei di Log In: dati, attività e prospettive
Si sono incontrati a Sibiu, in Romania, il 4 e 5 giugno scorso i partner europei di Italia, Cipro, Lituania e Romania del progetto Log In (Laboratori sulla violenza di genere nei nuovi media) per presentare i risultati delle attività svolte sul campo e fare il punto su questa inedita ‘azione pilota’, unica nel panorama dei programmi europei dedicati ai giovani, che ha suscitato molto interesse sia tra i ragazzi che vi hanno preso parte, che tra gli addetti ai lavori.
In previsione, un Follow Up per Log In con la presentazione di un nuovo piano di lavoro alla Commissione Europea per l’accesso ai fondi del Programma UE 2014-2020 su ‘Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza’ dell’azione Daphne. Oltre al programma Daphne, che per il 2014 ha un budget di 10.500.000 euro, potranno essere utilizzati altri programmi, come l’Erasmus Plus, sempre nell’ambito dell’istruzione, formazione e giovani in Europa. I Partner presenti al meeting hanno discusso alcune proposte di progetto ed è già partita la raccolta di idee da condividere per proseguire sul cammino intrapreso da Log In allo scopo di sensibilizzare, in un’ottica di prevenzione, i giovani e gli adulti sulla tematica, purtroppo di estrema attualità, della violenza di genere. La seconda giornata del meeting è stata un vero e proprio momento di confronto sulle attività da implementare e sulle azioni conclusive del progetto Log In che si chiuderà il 31 dicembre 2014, dopo il convegno finale in programma a Modena il 5 dicembre.
Al meeting di Sibiu erano presenti per l’Italia, il Centro Documentazione Donna di Modena, con Vittorina Maestroni e Natascia Corsini, e il Comune di Modena, con Giuseppe Caruso e Rita Frigieri; per Cipro, il Mediterranean Institite of Gender Studies di Nicosia, con Christina Kaili; per la Lituania, il Womens’Issues Information Centre di Vilnius, con Rugile Butkeviciute e Jurate Seduikiene; per la Romania, l’Association for Liberty and Equality of Gender di Sibiu, con Camelia Proca, Eniko Gall e Liviu Gaja.
Laboratori, incontri e peer education training per oltre 1500 studenti e studentesse, insegnanti e genitori
Nel corso del meeting di Sibiu ogni partner ha illustrato, con delle presentazioni in power point, lo stato di avanzamento delle attività del progetto a livello locale.
Vittorina Maestroni, parlando sia per il CDD che per il Comune di Modena, ha spiegato che a partire dal settembre 2013 sono state interessate le scuole superiori di Modena affinché aderissero al progetto Log In. Quindi si è creato un gruppo locale di esperti: Vittorina Maestroni, coordinatrice del progetto; Natascia Corsini, assistente coordinatore; Judith Pinnock e Serena Ballista, esperte di genere; Walter Martinelli e Sergio Ansaloni, esperti di reti sociali e politiche giovanili.Nel mese di ottobre e novembre 2013 sono stati organizzati gli incontri con insegnanti e presidi per condividere la metodologia di lavoro e creare un contesto favorevole allo sviluppo del progetto. Il primo laboratorio si è tenuto il 6 novembre 2013 e l’ultimo l’8 maggio 2014. Al termine, i dati emersi sono stati molto positivi: hanno aderito 10 classi di 7 differenti scuole per un totale di 216 studenti, di cui 111 ragazzi e 105 ragazze. Alla peer education training hanno preso parte 2 classi, con altri 35 studenti, per un totale complessivo di 251 ragazzi coinvolti. Ciascun laboratorio è durato 12 ore, suddivise in 6 incontri. Ogni sessione ha avuto la durata di 2 ore settimanali per un totale complessivo di 120 ore di laboratori. Le classi hanno realizzato 14 video e 20 posters e sono stati coinvolti, in queste creazioni artistiche, 85 tra ragazzi e ragazze. Ai laboratori rivolti agli adulti (i genitori) hanno partecipato 35-40 persone. Rita Frigieri, invece, ha presentato le azioni pilota rivolte agli adulti (insegnati e genitori) spiegando che gli insegnanti hanno mostrato molto interesse al tema (15 insegnanti hanno preso parte al laboratorio di formazione), mentre con i genitori sono affiorate maggiori difficoltà e resistenze, in quanto gli stessi partecipano più attivamente ad eventuali progetti educativi quando i figli sono più piccoli. La fascia di età interessata dal progetto Log In è tra i 14 e i 18 anni e inoltre la violenza di genere spesso non è percepita come un problema così grave (per i genitori appaiono più incisivi i problemi legati all’uso di droghe e alcol). In occasione dell' 8 marzo si è tenuto un incontro dedicato ai nonni dal titolo: ‘Come superare gli stereotipi - suggerimenti per nonne e nonni’. Fortemente voluto dal team di Modena, ha coinvolto 40 nonni e nonne.
Rugile Butkeviciute ha presentato i risultati del lavoro fatto a Vilnius, informando che il Womens’ Issues Information Centre vuole proporre l’azione pilota di Log In anche in altre città della Lituania, come Klaipeda, e in alcune zone rurali. A tal fine un gruppo di esperti è già al lavoro per adeguare la metodologia a livello locale. Per quanto riguarda i numeri, a Vilnius, hanno preso parte al progetto 284 ragazzi e ragazze. La peer education ha visto l’adesione di 9 scuole che hanno attuato formazione tra pari coinvolgendo 500 ragazzi. Un vero successo grazie anche alla pagina Facebook dedicata.
Le azioni pilota a Sibiu, Romania, hanno coinvolto 275 studenti. Camelia Proca, dell’Association for Liberty and Equality of Gender, ha spiegato la metodologia che è stata applicata, soffermandosi sugli argomenti affrontati durante le sessioni di lavoro: il contest slogan nelle scuole, i lavori finali prodotti dai giovani, le attività di educazione tra pari, sia faccia a faccia, che online svolte dagli studenti. La conclusione dei laboratori rivolti ai ragazzi è stata celebrata con una serata di gala di grande successo che ha visto la presenza di oltre 100 persone e la dimostrazione live di alcune attività di peer education. L’evento è stato promosso attraverso spot radiofonici su Kiss FM e sulla stampa. Per quanto riguarda le azioni pilota rivolte agli adulti, fino al 1 giugno, 207 persone sono state coinvolte, ma l’ALEG ha proseguito le attività fino al 30 giugno, al fine di aumentare il numero di persone partecipanti e l'impatto del lavoro nel contesto sociale. I dati raccolti saranno comunicati successivamente.
L'ultima presentazione è stata fatta da Christina Kaili, del Mediterranean Institite of Gender Studies, il partner responsabile del coordinamento generale delle azioni pilota e della preparazione della relazione finale. Anche a Cipro è stata fatta un’attività di adeguamento della metodologia del lavoro al contesto locale. Christina ha illustrato gli argomenti principali trattati nelle 6 sessioni di ciascun laboratorio. Gli studenti hanno partecipato attivamente e con entusiasmo. I ragazzi, alla fine, hanno realizzato diversi manifesti, mentre hanno avuto difficoltà a creare un video. L’evento conclusivo si è tenuto il 10 maggio scorso in un grande centro commerciale di Nicosia ‘Mall’, dove sono stati esposti i posters fatti dai ragazzi e dove è stato premiato il vincitore dello slogan contest. Più difficile è stato il lavoro con gli adulti che non hanno risposto con la stessa partecipazione dimostrata dagli studenti.
La festa di chiusura dei laboratori Log In e lo Slogan vincitore del Contest
È stata una rumorosa e colorata fischiettata a decretare lo slogan vincitore del contest che si è svolto mercoledì 21 maggio nello spazio La Tenda di Modena. L’appuntamento era quello della serata di festeggiamento per la chiusura dei laboratori, attuati nelle scuole superiori modenesi, nell’ambito del Progetto europeo Log In contro la violenza di genere e gli stereotipi negativi tra i giovani. Lo slogan che ha entusiasmato i presenti è stato pensato da alcuni ragazzi dell’Istituto San Filippo Neri: “STOP: Stereotipo Toglie Opportunità alla Parità”. Tra una decina di slogan presentati questo ha colpito nel segno e sarà utilizzato, in autunno, per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere.
La serata si è aperta con i saluti dell’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Modena, Marcella Nordi, che ha sottolineato l’importanza per il Comune di essere capofila del progetto europeo di Log In, in quanto “è per tutta la comunità una significativa opportunità di futuri sviluppi soprattutto dal punto di vista educativo - ha affermato l’Assessora - la giunta cittadina, infatti, pone da sempre tra i suoi obiettivi quello di promuovere un concetto di cittadinanza attiva che renda davvero protagonisti i ragazzi e le ragazze della vita della propria città e in questo senso, sul tema dell’educazione di genere rivolta ai giovani, il progetto di Log In ha centrato lo scopo”.
Sul palco anche Vittorina Maestroni, Presidente del Centro documentazione donna di Modena che ha partecipato al progetto operativamente, e Serena Ballista, formatrice esperta in questioni di genere. Entrambe hanno voluto ringraziare i ragazzi e le ragazze coinvolti nei laboratori esprimendo soddisfazione per il lavoro svolto “e per la bella ‘contaminazione’ tra adulti e adolescenti che si è venuta a creare in questi mesi” ha detto la Maestroni.
Da questa esperienza è dunque emersa con forza la sensibilità dei ragazzi sui temi affrontati: un percorso che non finisce qui, anzi, probabilmente la chiusura dei laboratori è solo un punto di partenza per nuove riflessioni.
Anche due studentesse hanno condiviso le proprie esperienze di ‘peer educator’ in alcune classi delle scuole liceo scientifico Tassoni e Istituto Sacro Cuore. Le ragazze sono andate in aula assumendosi con impegno il ruolo di educatrici e aprendo il dibattito sul tema della violenza di genere.
Davanti ad un pubblico attento sono stati poi proiettati i video realizzati durante i laboratori.
A seguire hanno preso la parola alcune insegnanti del liceo Tassoni e dell'Istituto d’Arte Venturi che hanno espresso grande soddisfazione per “l’importante lavoro di ‘smontaggio’ di alcuni stereotipi che ha contribuito a creare una maggiore ‘attenzione’ al tema della violenza di genere e al linguaggio che si utilizza quando si affrontano questi argomenti”.
A conclusione dello slogan contest e dopo la distribuzione dei gadget - un fischietto rosso con cui si è decretato il vincitore e le borse sportive con i loghi di Log In - musica e buffet hanno chiuso la serata.
Per vedere tutti i video prodotti durante i laboratori: https://www.facebook.com/pages/Log-in-Modena-Laboratori-violenza-di-genere/258036807682065?ref=ts&fref=ts
I social network e i ragazzi nella fascia d’età 14-18
Diari personali, piazze in cui muoversi e interagire con gli altri, forum su cui discutere di questo o quel tema di attualità. Ecco come i ragazzi tra i 14 e i 18 anni usano i social network, che in pochi anni hanno sintetizzato in un'unica grande piattaforma cinema, radio, televisione, videogames e Internet. In particolare, Facebook si è trasformato nel luogo su cui la maggior parte degli adolescenti racconta le proprie giornate, i propri desideri e consolida o stringe nuove amicizie.
Bastino i risultati dell'indagine “Gli stili di vita online e offline degli adolescenti in Emilia-Romagna” appena presentata dal Corecom e dal Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna che, fotografando le abitudini di 3000 studenti, ha rilevato un aumento del disagio nel passaggio fra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado. Indagato numero uno: il cosiddetto cyberbullismo, l'attaccare cioè in rete o attraverso l'uso del cellulare i propri coetanei.
Proprio per questo, la rete di comunicazioni che si instaura tramite i nuovi media può e deve diventare un osservatorio importante per capire come le ragazze e i ragazzi si approcciano con tematiche delicate come la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere. E, soprattutto, può trasformarsi nel terreno in cui gli stessi teenagers possono proporre soluzioni, nuovi modelli basati sul rispetto reciproco e, addirittura, inaugurare tendenze. Per dirla con il linguaggio mutuato da Twitter: lanciare hashtag.
Ecco i primi, a voi la possibilità di crearne altri...
#nonmascherarelaviolenza (come il titolo di uno dei video dei ragazzi che hanno preso parte ai laboratori del progetto Log In)
#tuttiugualituttidiversi
#zeroviolence
#solofiori
Uno slogan per dire basta alla violenza
Tenetevi liberi! Mercoledì 21 maggio grande festa per salutare i laboratori di prevenzione sulla violenza di genere di Log In! L'appuntamento è dalle ore 18 alla Tenda di Modena (Viale Molza angolo Viale Monte Kosica). Saranno proiettati i video realizzati dai ragazzi delle scuole che hanno partecipato al progetto e, soprattutto, fischio di inizio per lo slogan contest! Ogni classe ideerà il suo slogan contro la violenza e il più acclamato diventerà il simbolo dell'intero percorso e della campagna di sensibilizzazione contro la violenza che sarà presentata a fine anno! Accorrete numerosi! Non mancheranno musica e buffet per tutti!
I laboratori nelle scuole superiori di Modena
Partecipazione attiva e grande interesse tra i ragazzi degli istituti superiori modenesi che hanno preso parte al Progetto Log In, ovvero ai laboratori di prevenzione sulla violenza di genere nei nuovi media rivolti agli studenti delle scuole secondarie II grado (classi 2°-3°-4°) di Modena. Un importante progetto europeo, di cui è capofila il Comune di Modena – Assessorato alle Pari Opportunità- con la collaborazione del Centro Documentazione Donna di Modena, che ha seguito gli aspetti metodologici dei laboratori basati sui principi dell'educazione fra pari, la ‘peer education’ (intesa come strategia educativa che mira a favorire la comunicazione tra adolescenti riattivando lo scambio di informazioni e di esperienze interni al gruppo dei pari). Coinvolti sette Istituti superiori del territorio: Tassoni (4E, 3B, 3E, 4G); Muratori (2G); Venturi (5P); Sacro Cuore (3ITA); San Filippo Neri (11 ragazzi/e); Barozzi (2E); ITIS Corni (4E ELT), per un totale di 251 ragazzi/e nell’anno scolastico 2013/2014.
Mission del progetto è stata quella di combattere la violenza di genere attraverso la promozione, tra i teenagers, di comportamenti responsabili nell'uso che fanno dei social network e dei new media. Durante i laboratori, della durata media di circa 10-12 ore ciascuno suddivisi in più incontri, si è lavorato con impegno seguendo un percorso pensato ad hoc e diviso in tre diversi momenti. Un primo momento di formazione rivolto ad un’intera classe da parte di un adulto esperto, per fornire agli studenti gli strumenti necessari alla gestione di un gruppo di discussione. In questa fase si è cercato di aiutare soprattutto i ragazzi più timidi e introversi ad essere partecipi. Allo scopo sono stati utili giochi di ruolo, discussioni, simulazioni, sempre sui temi caldi della differenza e delle relazioni fra i generi, degli stereotipi di genere, dei diritti e doveri legati alla privacy sui nuovi media, cittadinanza attiva, sviluppo dei contenuti specifici (cos’è la violenza di genere, stigmatizzazione di qualsiasi comportamento violento, a chi rivolgersi per denunciare la violenza, ecc.). Alla fine di questa prima fase sono stati gli stessi studenti a decidere quale ruolo avere nel successivo step attivo di sperimentazione.
Il secondo momento, infatti, si è basato totalmente sulla peer education vera e propria nelle altre classi: due o tre coppie (preferibilmente maschio/femmina) hanno gestito due o tre sottogruppi di un’intera classe conducendo una discussione attraverso una delle tecniche apprese durante la formazione. Con alcuni suggerimenti da parte dell’esperto i peer educator hanno stabilito modalità d’intervento adeguate (ad esempio giochi di ruolo, dibattiti in due squadre su tesi opposte relative al tema, ecc.). Ai gruppi è stato richiesto di produrre tipologie differenti di materiale (cartelloni, slides show, ecc.) per diffondere e viralizzare messaggi contro la violenza di genere. Poi si è passati alla sperimentazione della peer education attraverso i propri profili Facebook: si è chiesto ai ragazzi di condurre e promuovere dibattiti sui temi affrontati, in una pagina di Facebook dedicata al progetto, rispondendo in senso costruttivo a commenti e obiezioni provenienti dai loro amici e cercando di diffondere un messaggio positivo ed efficace sulla violenza di genere. Altro momento fondamentale è stata poi la sperimentazione della peer education attraverso la realizzazione di video: si è scelto di approfondire il tema della ‘video education’, perché la creazione di piccoli video amatoriali è oramai una pratica molto comune tra gli adolescenti che poi utilizzano piattaforme come Youtube e Facebook per diffonderli. Attraverso i laboratori i partecipanti hanno sviluppato i propri contenuti e creato dei veri ‘video education’. Infine è stato presentato in aula il lavoro svolto in autonomia da parte dei diversi gruppi di peer educator.
Ora non resta che aspettare la grande festa finale a chiusura dei laboratori, in programma il 21 maggio prossimo nello spazio La Tenda di Modena, dove si vedranno i video realizzati dai ragazzi e verrà lanciato il contest per scegliere lo slogan del progetto che servirà anche per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza.
I video sono già visibili alla pagina Facebook del progetto "https://www.facebook.com/pages/Log-in-Modena-Laboratori-violenza-di-genere/258036807682065?ref=ts&fref=ts"