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Anche il Museo Civico di Modena partecipa ad “Alberi festival”, il primo festival d’architettura che guarda agli alberi come modello per indagare, progettare e riorganizzare gli spazi della città. Anticipando l’avvio del festival, sabato 5 aprile si apre la mostra “Alberi di libertà” allestita negli spazi al terzo piano del Palazzo dei Musei fino a domenica 27 aprile, dedicata al tema della raffigurazione dell'“albero della libertà” come simbolo degli ideali della rivoluzione e manifestazione dell’esultanza popolare per la caduta dei regimi assolutistici negli ultimi anni del Settecento.
In particolare alle 16 di sabato 5 è in programma la visita guidata dal titolo “Gli alberi dentro”, un percorso attraverso i paesaggi e i motivi vegetali presenti tra le raccolte condotto dalla direttrice del Museo Civico Francesca Piccinini. L’iniziativa è a ingresso gratuito, senza prenotazione.
La piccola esposizione offre uno sguardo su questo periodo cruciale della storia della città, attraverso opere e documenti provenienti dalle raccolte del Museo Civico. Disegni e dipinti ricchi di importanti particolari, mostrano l'albero della libertà in piazza Grande a Modena e a Mirandola, il loro contesto sociale sullo sfondo degli avvenimenti dell'epoca.
Sette anni dopo la rivoluzione francese, le sue idee innovatrici e lo sguardo verso un futuro fatto di giustizia e diritti di popolo, a Modena come in altre città d'Italia, prendono la forma di un “albero della libertà”.
Correva l'anno 1796, i successi dell'Armata d'Italia fanno conoscere ai cittadini il nome del giovane generale Napoleone Bonaparte, la cui avanzata inarrestabile porta alla fuga il duca Ercole III d'Este. Il 29 agosto, giunta la notizia che a Reggio Emilia si è eretto in piazza un “albero della libertà”, si tenta di fare lo stesso in Piazza Grande a Modena, ma il clima di festa svanisce sotto il fuoco delle guardie ducali e dei dimostranti. Si registrano morti e feriti da entrambe le parti e il pioppo coi colori della repubblica francese viene tagliato a pezzi.
L'11 febbraio 1797, nella stessa piazza ormai ribattezzata Piazza della Rivoluzione, se ne pianta un secondo, vi sono issati il berretto frigio, già antico simbolo degli schiavi liberati e ora dei rivoluzionari, la bandiera della Repubblica Francese e il tricolore che per la prima volta sventola a Modena. È la bandiera della Repubblica Cispadana di cui la città è parte. Il governo estense decade nel nome dell'uguaglianza, della fratellanza e della libertà, ideali che, oltre ai benefici, comportano pesanti sacrifici, prestiti forzati, soppressioni e requisizioni. È il conto pesante della Storia che tuttavia non ha leso i valori di cui l'albero della libertà è simbolo, in un'epoca in cui per la prima volta anche i modenesi hanno cessato di essere sudditi per diventare cittadini.
La mostra fa parte del programma AlberiFestival in the City che vede Alberi Festival dialogare con gli spazi culturali della città. La prima edizione di “Alberi Festival. Costruire la città degli alberi” si tiene dal 7 al 13 aprile nel Villaggio Artigiano Modena Ovest che, per una settimana, si trasformerà in un prototipo di "villaggio verde". In programma sette giorni di eventi, tra lezioni, mostre, installazioni multimediali, itinerari e visite guidate, laboratori per bambini e adulti in spazi industriali dismessi e aree pubbliche. E sabato 12 aprile va in scena La notte del Festival, con i padiglioni e le mostre aperte fino a mezzanotte. Alberti Festival è il primo festival d’architettura dedicato all'idea che gli alberi possano essere un modello e uno strumento attraverso cui indagare, progettare e riorganizzare la città contemporanea.
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Ultimo aggiornamento: 04-04-2025, 09:04