Chi siamo
L’Ufficio ricerche e documentazione sulla storia urbana, costituito nel 1998 nell’ambito dell’Assessorato alla cultura quale progetto generale sulla storia urbana e la città contemporanea, prende spunto dall’ampio programma di conferenze e lezioni magistrali, tenute dai maggiori esponenti nazionali e internazionali della storia della città e dell’architettura, inserite in organici percorsi, organizzate nell’ambito delle attività della Biblioteca Civica d’Arte L. Poletti a partire dal 1991. La scelta di ricondurre tali iniziative alla diretta direzione dell’Assessorato si fondava sul particolare successo delle iniziative e sulla convinzione di investire in un progetto culturale innovativo, per i temi proposti e per l’originale ambito amministrativo di riferimento, quello dell’Assessorato alla cultura, che consentiva riflessioni, elaborazioni e ricerche sulla città costruita, sulle sue storie e il suo futuro, in una ottica di promozione culturale distinta, anche se non separata, dalle politiche urbanistiche e dai progetti contingenti.
L’iniziativa andava inoltre ad occupare un’area tematica di crescente interesse nel dibattito nazionale internazionale sulla città e l’architettura, in assenza di strutture accademiche locali capaci di offrire, su tali questioni, occasioni di formazione e conoscenza. L’Ufficio poteva costruire relazioni ampie e complesse, muovendosi nel duplice intento di informare i cittadini, fornendo loro un servizio e contribuendo a formare un clima culturale utile alla riflessione della stessa amministrazione pubblica, sui processi di trasformazione sostenibile della città e per questo andava dotato di una indispensabile e specifica autonomia progettuale e operativa. Catia Mazzeri, Responsabile dell'Ufficio, contava sull'eperienza maturata come ideatore e promotore delle iniziative svolte sui temi della città e dell'architettura dalla Biblioteca Civica d'Arte "Luigi Poletti".
Le attività di ricerca e documentazione multidisciplinare sono finalizzate alla messa a disposizione dei cittadini di elementi conoscitivi, di accertata affidabilità scientifica, sulla città fisica quale complesso di componenti culturali, sociali, economiche e politiche. Processi leggibili nelle forme e nello spazio urbano, che non rimandano solo a importanti aspetti storico-identitari e della memoria collettiva, fondamentali per “i vecchi e i nuovi cittadini”, ma consentono di comprendere meglio il presente delle strutture urbane di Modena, sempre inserito nel confronto nazionale e internazionale, per progettarne il futuro.
Dal 1998 l’Ufficio, proseguendo l’organizzazione di conferenze e lezioni ha ideato e realizzato, nel corso di oltre venti anni di lavoro, numerosi progetti di ricerca, analisi e informazione culturale coerenti con l’obiettivo strategico assunto, formando un pubblico di esperti, cittadini curiosi giovani e meno giovani. Le molteplici chiavi disciplinari di lettura del fenomeno urbano offerte attraverso vari strumenti, eventi e innovative occasioni di incontro hanno stimolato analisi culturali di tipo storico, sociologico, antropologico, architettonico, economico, ecologico e politico.
Con il progetto Le città sostenibili. Storia, natura ambiente un percorso di ricerca, ideato nel 2000, ideato da Catia Mazzeri e da Vanni Bulgarelli, da allora consulente dell'Ufficio, avviato con le giornate di studi svolte nel marzo 2001, i cui atti sono stati pubblicati (Franco Angeli 2003), si apriva una originale pista di ricerca e di promozione culturale, in sintonia con istanze ambientaliste, sempre più presenti nel confronto nazionale e internazionale sulla città. Obiettivo generale del progetto è l'analisi multidisciplinare dell'insediamento urbano, nei suoi diversi sviluppi strutturali e formali, in relazione ai processi storici e alle trasformazioni dell'ambiente che quello implica, quale insieme di rilevanti aspetti culturali.
Il ricco impianto emerso nelle giornate di studi è stato in parte tradotto nel progetto per un prototipo di Atlante storico-ambientale urbano, sostenuto dal Ministero dell’Ambiente e progettato, con il contributo tra gli altri di Enrico Guidoni, Mario Panizza e Bernardo Secchi, pubblicato nel 2004, digitalizzato e reso accessibile on line tramite il sito web www.cittasostenibile.it. Ancora oggi resta un esempio nella descrizione storica del rapporto tra ambiente naturale e sviluppo urbano, ricostruito anche attraverso la produzione di mappe e carte, in un mix di linguaggi offerti al lettore. L’Atlante era stato preceduto dalla realizzazione, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, della Carta di Modena medievale XIV secolo, sperimentando nella ricerca storica tecniche di deep mapping, oggi largamente praticate, poi riprese nell’Atlante. Numerosi i lavori editoriali direttamente pubblicati, testimoni delle collaborazioni con enti e istituti di ricerca, tra i quali Città e ambiente tra storia e progetto (Franco Angeli, 2003).
A riconoscimento del lavoro avviato, nel 2004 l’Assessorato all’ambiente proponeva all’Ufficio di svolgere la funzione di coordinatore del Gruppo di lavoro nazionale di Agenda 21 Locale Italiana, di cui il Comune di Modena è socio fondatore denominato “Le città sostenibili”. Tale ruolo ha offerto, fino al 2014, l’opportunità di proporre a scala nazionale e internazionale l’esperienza dell’Ufficio e del Comune di Modena in materia ambientale e urbanistica, organizzando incontri, esposizioni, conferenze in ambito nazionale, in particolare a Rimini e a Firenze, elaborando documenti relativi alla pianificazione urbana e territoriale sostenibile. Numerosi gli appuntamenti di confronto nazionale organizzati a Modena. Dal 2007 ha preso avvio il progetto Il clima delle città sul cambiamento climatico, il suo impatto e sulle azioni di mitigazione e adattamento nelle aree urbane, realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale Urbanistica (INU), grazie all’appassionato contributo di Federico Oliva, che ha poi partecipato a altri progetti e iniziative dell’Ufficio. Altre occasioni di presentazione dell’attività, valorizzando l’impegno dell’Amministrazione Comunale sui temi della cultura urbana sono state colte a Bari, Siena, Roma.
Dal 2008 è iniziato un impegnativo percorso sulla formazione della città del Novecento, che ha potuto contare sull’essenziale stimolo personale e professionale di Carlo Olmo, già punto di riferimento dall’avvio del progetto generale di storia urbana e architettura. Numerosi i collaboratori, che hanno sostenuto e integrato l’ampia rete di competenze multidisciplinari nel tempo costruita. Al consolidato rapporto con l’IBACN, l’Ordine degli Architetti e PPC della Provincia di Modena, l’INU e con diversi istituti universitari, non solo italiani, in primo luogo con dipartimenti di UNIMORE, in particolare quello di Economia, anche grazie al creativo contributo di Andrea Giuntini storico dell'economia e del lavoro, si sono via via aggiunti quelli con il Consorzio per le Attività produttive Aree e Servizi (CAP), con Emilia Romagna Teatro Fondazione (ERT), con l’Archivio Cesare Leonardi e con associazioni culturali cittadine. Importanti gli apporti di altri settori dell’amministrazione come i lavori pubblici, la programmazione territoriale ed urbanistica, la comunicazione, il turismo e soprattutto dell’Archivio Storico del Comune di Modena, a conferma della trasversalità dei temi e dell’approccio adottato. I rapporti con il settore della pianificazione, sempre improntati alla reciproca collaborazione e attenzione, non si sono evoluti in una auspicabile strutturale integrazione di progetti e attività, anche quando l’assessorato urbanistica conduceva proprie iniziative di profilo culturale. Il venire meno da tempo di tali attività non ha sensibilmente mutato l’atteggiamento, anche se da parte di diversi tecnici del settore sono stati sempre espressi interesse, partecipazione e utilizzo dei prodotti dell’Ufficio.
Al volume La città e l’ambiente pubblicato nel 2008 ha fatto seguito la produzione di due lavori: Città e architetture (2012) e Città e architetture industriali (2016) editi da Franco Cosimo Panini contenenti, tra molteplici testi e ricerche, due Atlanti delle architetture relativi a un primo ampio censimento delle architetture del Novecento a Modena curato da Matteo Sintini. Ai volumi sono stati collegati gli itinerari di architettura e storia urbana, che dal 2014 a oggi hanno visto la partecipazione di svariate centinaia di persone, convegni incontri e lezioni. Una puntuale iniziativa ha ricordato il centenario della costituzione della AEM, prima azienda municipalizzata modenese e strumento fondamentale nella infrastrutturazione energetica della città. Altro specifico progetto ha affrontato, ancora in modo non completo, l’opera di Vinicio Vecchi, con la pubblicazione di un volumetto e di un convegno in collaborazione con il Settore dei Lavori Pubblici.
Sulla base dei due volumi sono state poi prodotte quattro mostre, di cui due incentrate sui luoghi del lavoro e gli insediamenti produttivi, grazie allo straordinario patrimonio documentale depositato presso l’Archivio Storico del Comune di Modena e una dedicata al recupero dell’ex Foro Boario nel decimo anniversario della scomparsa di Franca Stagi, progettista dell’intervento, e nel cinquantenario della istituzione della Facoltà, ora Dipartimento, di Economia “M. Biagi” di UNIMORE. Particolare successo ha registrato la mostra La città del Novecento e il suo futuro, che ha visto quasi 15.000 presenze in 45 giorni di apertura, a conferma del grande interesse per i temi proposti e per la modalità espositiva. In occasione delle mostre sono stati inoltre prodotti 6 documentari di varia durata, ora disponibili on line. Le iniziative sono state sempre corredate da materiali di informazione e documentazione, ora disponibili on line sul sito web. I nuovi strumenti digitali sono stati applicati per la mappa interattiva delle architetture del Novecento, realizzata con la collaborazione del Dipartimento di Informatica di UNIMORE. Nell’elaborazione delle mappe che hanno accompagnato numerosi progetti, quali sistemi geo-referenziati di informazione (GIS), rilevante è stato il contributo di Alessandro Ghinoi e di Claudio Fornaciari per gli atlanti e le mappe.
Un nuovo documentario di mediometraggio prodotto dall’Ufficio e dedicato a Franca Stagi architetto della città è stato realizzato e presentato nel dicembre 2019, avvalendosi di numerose collaborazioni tra le quali quella dell’Archivio architetto Cesare Leonardi, di Matteo Agnoletto e Silvia Berselli, con riprese e montaggio curati, come i precedenti, da Gabriele Alessandrini. Nello stesso anno sono stati progettati e organizzati il convegno La città dei morti e la città dei vivi sul nuovo cimitero di San Cataldo su imput del Sindaco e dell’assessorato competente. E’ stato inoltre organizzato con l’IBACN il convegno La città del ‘900 e il suo futuro, occasione di un bilancio del lavoro svolto nei 20 anni di attività dell’Ufficio.
L’ultradecennale lavoro sul Novecento, è stato preceduto e accompagnato dall'organizzazione di lezioni magistrali e conferenze sull’architettura e il progetto, sulle trasformazioni urbanistiche e il futuro della città. Architetti, pianificatori e progettisti di rilievo nazionale e internazionale come Bernardo Secchi, Vittorio Gregotti, Augusto Cagnardi, Nuno Portas, Stefano Boeri, Oriol Bohigas, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Mario Cucinella, Cino Zucchi, Leonardo Benevolo, David Chipperfield, Mario Botta, Guido Canali, Giuseppe Campos Venuti, Federico Oliva, Paola Viganò, Gianni Braghieri, Laura Ricci, Simone Ombuen e altri hanno illustrato i loro progetti e le loro idee, coinvolgendo nell’insieme delle diverse iniziative migliaia di persone, costituendo anche per questo un’eccezione non solo rispetto alla dimensione di Modena, ma anche nel confronto con città maggiori, sedi di facoltà universitarie di architettura. Altri convegni, lezioni e conferenze hanno impegnato storici e sociologi della città come Carlo Olmo, Fulvio Irace, Giandomenico Amendola, Guido Martinotti, Marco De Michelis, Giovanni Leoni, Pippo Ciorra. In due decenni si è promossa e consolidata un’attenzione su Modena e sulle città: soprattutto alla dimensione culturale della loro storia e del loro futuro.
Ricordiamo il contributo e la collaborazione di ACER Modena, ANCE Modena, Abitcoop, CME, Lega delle Cooperative, GRUPPO HERA e di altri sostenitori che hanno reso possibile la realizzazione di diversi progetti.
Il costante supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ora Fondazione di Modena, ha contribuito in misura decisiva alla concretizzazione dei numerosi programmi.