Mappa interattiva Architetture del '900
La mappa interattiva delle architetture modenesi del Novecento è stata elaborata dal Dipartimento di Informatica Enzo Ferrari di UNIMORE (DIEF), nell’ambito della collaborazione con l’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla storia urbana, ideatore e produttore della mostra La città del Novecento e il suo futuro in occasione della quale ne è stato realizzato il prototipo.
In un contesto di crescente attenzione per le Digital Humanities, la mappa si inserisce tra i numerosi prodotti dell’Ufficio che, a partire dall’Atlante storico-ambientale urbano del 2004, hanno incrociato cartografia digitale, GIS e storia urbana.
La pubblicazione on line della mappa risponde all’interesse manifestato dai numerosi visitatori della mostra e dai partecipanti agli Itinerari di storia e architettura svolti a Modena dal 2014 a cura dell’Ufficio, alla curiosità di turisti e cittadini per la città del Novecento e offre una facile e rapida consultazione ai professionisti, che potranno poi trovare nelle schede utili riferimenti archivistici e bibliografici.
Come usare la mappa
Sulla base cartografica di Google Maps, zummando sono visibili nella mappa i poligoni di diverso colore che indicano edifici e luoghi della città di Modena. Cliccando su quelli si apre una finestra con indicazione sintetica e immagine dell’edificio selezionato. Da qui è poi possibile accedere alla sua scheda di approfondimento realizzata per gli atlanti delle architetture modenesi del Novecento, pubblicati nei volumi Città e architetture (2012) e Città e architetture industriali (2016) edite da Franco Cosimo Panini. Le schede sono disponibili anche dalla barra menù a sinistra di questa pagina.
Il copyright è del Comune di Modena e del DIEF e tutti i diritti sono riservati. La mappa non può essere rielaborata o utilizzata per fini diversi da quelli qui espressamente indicati senza l’autorizzazione dei titolari del copyright (Dlgs. n.196/2003). L’accesso ai servizi offerti da Google Maps è assicurato dal DIEF.
La mappa ideata da Vanni Bulgarelli e Catia Mazzeri, curatori della mostra, con la collaborazione di Claudio Fornaciari, è stata realizzata da Sonia Bergamaschi e Luca Gagliardelli del DIEF.