Mense Torrazzi e Modena Est
largo dei Torrazzi 4, viale dell’Indipendenza 4
1973
Ufficio Tecnico Comunale di Modena (Ugo Cavazzuti)
Capo servizio Lavori Pubblici Mario Pergetti con Tullio Zini
Il 19 febbraio 1970 il Consiglio Comunale di Modena delibera la realizzazione, nel costruendo quartiere industriale dei Torrazzi, di un complesso destinato a servizi sociali per il ristoro, l’incontro e le attività culturali, sul modello dei centri sociali dei quartieri bolognesi. Il progetto, ridimensionato, viene destinato solamente alla mensa per i lavoratori delle numerose piccole aziende insediatesi nella nuova area, non in grado di assicurare tale servizio, che viene quindi attivato in una struttura pensata come luogo aperto ai cittadini, agli artigiani e agli imprenditori presenti. Con le medesime caratteristiche, lo stesso progetto sarà replicato nel “quartiere organico” di Modena Est.
Figura 1 - Dettaglio dello stato attuale della mensa del Villaggio Artigiano Modena Est. (Foto C. Fornaciari)
La gestione delle mense, su intenzione della stessa Amministrazione Comunale e dei sindacati, è affidata a un soggetto costituito nell’aprile del 1973: la Cooperativa Centri Sociali Modena Est e Torrazzi, che nasce con una trentina di soci in prevalenza operai, alcuni artigiani e qualche residente nel quartiere. Si prevede di produrre e distribuire circa 1.500 pasti al giorno. In seguito la Cooperativa assumerà la denominazione di CORIS (Cooperativa Ristorazione) e dal 1992 di CIR food (Cooperativa Italiana di Ristorazione), dopo la fusione con Crr di Reggio Emilia e Coferi di Ferrara. Il progetto architettonico è redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune di Modena, che predispone un modello, ripetuto nei due luoghi. Le esigenze di economia e la semplicità della funzione, determinano un impianto costituito da cinque moduli rettangolari accostati e di diversa lunghezza. Il corpo di ingresso ospita anche il bar, distinto dalla sala mensa, che occupa uno dei rettangolari, posti all’estremità, della stessa superficie di quello d’ingresso. Tra i due si trova il corpo della cucina e dei bagni, di lunghezza minore, tanto da definire, sui due fronti, una rientranza a rompere la linearità del volume. All’altra estremità si trovano gli spazi destinati agli uffici. L’immagine dell’edificio è affidata ai volumi inclinati e aggettanti delle finestre della sala mensa, specie di cannocchiali visivi, che ricordano alcune delle ricerche architettoniche dell’epoca, applicate alla plastica volumetria ottenuta mediante l’uso del cemento armato a vista.
Fonti archivistiche e bibliografiche
Archivio Protocollo Generale Comune di Modena, Atti del Consiglio Comunale 1970/1973.
ASue Modena.
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