Grandi Officine Nello Della Casa
via Emilia Est 1221
1956-1968
Vinicio Vecchi
Il progetta consta di un fabbricato organizzato in una pianta a forma di “T”, in cui sono nettamente distinte le funzioni e che, grazie al gioco a incastro delle varie parti, ciascuna fortemente caratterizzata, restituisce un’interessante articolazione volumetrica. Il fronte principale, destinato agli spazi di relazione con il pubblico, è disposto parallelamente alla via Emilia, mentre il corpo perpendicolare, in cui si trovano gli spazi per la produzione, occupa la profondità del lotto.
Figura 1 - Vista del complesso da via Emilia est con in primo piano il volume dello show room.
(Foto L. Domenichini)
L’ingresso è posto in corrispondenza del punto di contatto delle due braccia perpendicolari e attraversa da parte a parte la profondità del corpo di fabbrica, rendendo permeabile la comunicazione tra il cortile principale e quello posto sul retro dal quale gli operai accedono ai luoghi di lavoro.
Nella parte ovest del prospetto meridionale, a un solo piano, si trovano gli spazi destinati alla falegnameria (situata all’estremità) e l’autorimessa. Il fronte è caratterizzato dalla forma dei portali inclinati della struttura a vista in cemento armato. La restante parte del fronte è occupata, al livello zero, da magazzini e dal corpo sporgente dello spazio espositivo, quasi un volume a forma di prua di nave posto in testata dell’intero stabilimento, contraddistinto da pareti laterali inclinate e tagli orizzontali ai lati, mentre la parete principale è interamente vetrata.
Sopra a questo, accentuato dal profilo inclinato della copertura, un volume a ponte interseca perpendicolarmente il precedente e ospita due appartamenti, separati da un magazzino, entrambi esposti su un due ampie logge disposte a sud e a est, contrassegnanti i fronti di questo corpo di fabbrica, in cui Vecchi recupera un linguaggio rigorosamente razionalista. La varietà espressiva del complesso, poi, si completa con l’officina, illuminata da una copertura costituita da una sequenza di sottili gusci in cemento armato, che dotano questo volume di un effetto plastico dialogante con quello del corpo della sala esposizioni sull’altro lato. Nel 1968 viene presentato un progetto di ampliamento del fabbricato a uso officina per trasportatori meccanici. Oggi l’edificio è oggetto di ristrutturazione e ridestinazione.
Figura 2 - Prospetti e sezioni di progetto, 1967. (BPMO, foto P. Pugnaghi)
Fonti archivistiche e bibliografiche
BPMO, Archivio Vinicio Vecchi, Stabilimenti industriali.
L. Montedoro (a cura di), La città razionalista. Modelli e frammenti. Urbanistica e architettura a Modena 1931-1965, Modena, RFM Edizioni, 2004, p. 205.
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