Frigorifero comunale

Piazzale N. Bruni

1906

Ufficio Tecnico Comunale

L’esigenza di un servizio di conservazione degli alimenti e in particolare delle carni fresche, rivolto alle imprese di macellazione, viene a più riprese sollevata in Consiglio Comunale e assunto come fatto di interesse pubblico. Nel 1904 è deliberata la costruzione di un moderno impianto di refrigerazione. Viene scelta, non senza critiche, un’area a ridosso della stazione daziaria di Porta Castello, in coerente prossimità con il vecchio macello. Il progetto dell’Ufficio Tecnico Comunale, modificato su indicazione della Commissione di Ornato, che ne semplifica le linee estetiche, prevede 21 celle, il vano macchine, un deposito del ghiaccio e uno temporaneo per le carni.

31Figura1

Figura 1 - Prospetto principale del progetto originale. (ASCMO, foto P. Pugnaghi)

 La prima versione era saldamente ancorata a un linguaggio ottocentesco ricco di elementi decorativi giocati sull’alternanza di parti in intonaco e in laterizio. Le paraste angolari che caratterizzavano l’articolazione dei volumi, la pensilina sostenuta da esili colonne in ghisa e le molte aperture generano un edificio la cui immagine non allude al processo industriale che si svolge all’interno. Nella versione di progetto successiva, la progressiva semplificazione dei prospetti permette, invece, di riconoscere se non l’esatta tipologia di produzione alla quale il luogo è deputato, perlomeno il suo carattere industriale. Analogamente ai prospetti esterni, risolti attraverso lineari paraste e marcapiani, la disposizione interna si articola attraverso una logica strettamente funzionale, collocando al centro del corpo di fabbrica i complessi macchinari necessari per generare il ghiaccio affiancati dalle celle refrigerati e da alcuni locali di servizio.

Nel quadro della risistemazione complessiva del piazzale Natale Bruni, il frigorifero comunale viene abbattuto nel 1928 e ricollocato nello stesso complesso del nuovo macello comunale, che sarà realizzato qualche anno dopo nell’area di viale E. Cialdini. La difficile conduzione della "fabbrica del ghiaccio", quasi sempre in perdita, impose la parziale gestione privata affidata a Celso Mescoli poi la cessione nel 1923 allo stesso, titolare di un impianto frigorifero attivo dal 1921 e più volte ampliato, tra via A. Begarelli e via L. Ricci. Gli edifici, disposti sul perimetro est dell’isolato chiudono una corte ancora leggibile nella situazione attuale.

Figura 2 - Pianta dello stabilimento frigorifero con indicazione degli impianti. (ASCMO, foto P. Pugnaghi)


Fonti archivistiche e bibliografiche

ASCMO, Ornato Affari diversi, 1905, fasc. 454.
ASCMO, Atti a stampa del Consiglio Comunale, 1905.
ASCMO, Ornato, 1927/20-26.


Copyright©2015Comune di Modena