Fornace Vigarani

Strada Collegara, Località S. Damaso

1885

Ottani Ferdinando

2006 (recupero a uso abitativo)

Claudio De Gennaro

 

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Figura 1 - Vista del complesso negli anni Settanta. (foto collezione privata famiglia Vigarani)

Nel 1858 F. E. Hoffmann brevetta in Germania il rivoluzionario sistema industriale di cottura dei laterizi a ciclo continuo, che si diffonde rapidamente in Europa e in Italia. La tecnologia delinea la caratteristica architettura degli stabilimenti, solitamente con pianta circolare o allungata e con camere o gallerie di cottura ricavate tra due o più file concentriche di colonne, che sorreggono la copertura. Al centro o sul rettilineo più lungo scorre il canale di cottura. La fornace Vigarani, costruita dall’omonima famiglia modenese per opera del Capomastro Ferdinando Ottani, dotata di forno Hoffmann, ha avuto vita breve e già nel 1911 era stata dismessa. Situata nelle proprietà dei conti Bentivoglio e all’interno di un articolato sistema formato dalle abitazioni dei lavoranti e dal vicino torrente Tiepido, ha mantenuto il suo stato originario fino al 2005 quando, in totale degrado, è stata oggetto di un intervento di recupero a uso abitativo. Il progetto dello studio Claudio De Gennaro (2006) ha definito la ricostruzione dell’intera struttura, preservando l’elemento identificativo della ciminiera – leggermente ribassata per sicurezza sismica – e ripristinando il volume dell’edificio. Al suo interno, invece, trovano spazio nove unità abitative, ricavate attorno a un vuoto centrale – lo spazio che inizialmente era occupato dal forno – che permette un secondo affaccio alle singole unità abitative disposte a raggiera su due livelli. I prospetti esterni sono stati disegnati mantenendo l’immagine dei pilastri di sostegno della copertura e tamponando gli spazi rimanenti caratterizzati da aperture a tutta altezza.

Non distante dalla Vigarani, si trova un raro esempio modenese e nazionale di fornace. Costruita da Lamberto Cavallini nel 1875 a Castelvetro, conserva integra la sua forma architettonica, dettata dal processo produttivo antecedente all’Hoffmann. La sovrasta la ciminiera rafforzando le verticalità rappresentate dal colonnato circolare in mattoni a vista, che regge il tetto in legno e coppi, sostenuto da travetti che, appoggiati al “monaco”, formano una raggiera. Una “cattedrale del lavoro” strutturata in 28 forni alimentati con carbone coke. Ha funzionato fino al 1960.

 

 Figura 2 - Prospettiva dell’intervento di recupero. (Studio De Gennaro)

 

Figura 3 - Sezione trasversale del progetto di recupero. (Studio De Gennaro)


Fonti archivistiche e bibliografiche

IBC, Catalogo del patrimonio culturale. Archeologia industriale, Modena.
Studio Claudio De Gennaro architetto, Modena.

S. Meschiari, Fornace Bentivoglio-Vigarani San Damaso Modena. Un modello Hoffmann come documento storico-culturale. Tesi di laurea, Università degli studi di Firenze, Facoltà di Architettura, Relatore prof. G. Rocchi aa1989-1990.

M. Tozzi Fontana, E. Chirigu (a cura di), Il patrimonio industriale a Modena, Atti della giornata di studi. (Modena, 15 aprile 2011), I quaderni di patrimonio industriale, Bologna, Centro Stampa Emilia-Romagna, 2014, pp. 99-110.


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