Ex mercato all'ingrosso di frutta e verdura
via C. Menotti 137
1938
Ufficio tecnico comunale
A partire dal 1917, l’amministrazione comunale discute il progetto di un accorpamento di tutti i mercati alimentari, in particolare di generi ortofrutticoli, nell’isolato compreso tra via Ciro Menotti, via E. Misley, via A. Tagliazucchi e via V. Borelli, accanto al quartiere Iacp realizzato nel 1908, in un’area già destinata ai giochi ginnici, dove sorgeva il fabbricato della monta equina. L’intervento si inserisce nelle politiche attive dell’amministrazione comunale, per le infrastrutture e i servizi della città, che ne caratterizzano l’azione per tutto il corso del Novecento. La localizzazione del sito risulta assai favorevole, in quanto la vicinanza della stazione provinciale, allora collocata sull’attuale viale Virginia Reiter, garantisce un comodo approvvigionamento dei prodotti ortofrutticoli, in gran parte provenienti da Mirandola e Vignola. La necessità di rifornire il comune di questi generi alimentari e di supportare il mercato di via L. Albinelli è alla base della scelta di realizzare, da parte del Comune e dell’Istituto Autonomo dei Consumi, il nuovo complesso, con il quale si pensa anche di ottenere un effetto calmiere sui prezzi.
Figura 1 - Vista attuale di una delle due tettoie. (Foto V. Bulgarelli)
Il primo progetto, dello stesso anno, prevede l’ampliamento dell’edificio esistente e la realizzazione di una pensilina in cemento armato, ad opera della ditta Annibale Tarozzi. I lavori iniziano nel 1924, a opera della ditta Ing. Montagnani Giovanni, poi si procede all’edificazione di una seconda parte, conclusa solo nel 1938. Ispirato alla realizzazione del Macello di Roma, il mercato è costituito da un recinto murario in mattoni faccia a vista, scandito da lesene, al quale si addossano edifici destinati a magazzini e servizi, quali: l’ufficio per la pesa delle merci e la sala caffè. Successivamente, si prevede anche la costruzione di una sala per le contrattazioni, di una per le riunioni e di due locali per ospitare un ufficio di polizia e una postazione telefonica in corrispondenza della piattaforma. Il complesso viene in seguito completato con due ampie pensiline coperte al centro dell’area, per il ricovero di combustibile e legna e la pesa delle derrate. Dismesso nel 1978, dopo aver ospitato la sede di un istituto bancario, è oggi adibito a parcheggio pubblico, conservando l’impianto e gli edifici dell’epoca ora sedi di associazioni di volontariato e dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea in Provincia di Modena.
Fonti archivistiche e bibliografiche
ASCMO, atti a stampa CC 1917, 1924-1925, 1925-1926.
ASCMO, cartografia, contenitore D, ripiani 1, XIV.2.
ASCMO, Archivio di deposito, a. 1950, F 1999 bis.
ASue Modena, prot. 665/68.
IBC, Catalogo del patrimonio culturale. Archeologia industriale, Modena.
G. Bertuzzi, Modena Nuova. L’espansione urbana dalla fine dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento: lineamenti, Modena, Aedes Muratoriana, 1995, pp. 82-83.
Il mercato ortofrutticolo, Modena, Comune di Modena, 1992.
Copyright©2015Comune di Modena