Terziario e infrastrutture urbane
Il Novecento produce numerosi “luoghi forti” della città, espressione della modernità urbana che lentamente conquista Modena dagli inizi del secolo scorso: spazi per lo spettacolo come i cinema, le nuove stazioni ferroviaria e auto-tranviaria, le infrastrutture ambientali come l’acquedotto e nel secondo dopoguerra quelle di servizio all’economia come il nuovo Mercato Bestiame e la nuova Sala Borsa.
La scelta di non proporre in questa ricerca l’analisi storica e architettonica del vasto intervento urbanistico ed edilizio del Novecento, riguardante le aree produttive e gli stabilimenti industriali, limita l’analisi e la schedatura ad alcune significative emergenze della “città pubblica”, qui ricomprese in termini generali nel tema del “terziario” e delle infrastrutture urbane. Alcuni edifici, come i cinema e il Museo Casa Enzo Ferrari, sono parte importante dei “luoghi della cultura”, della cultura di massa, straordinaria novità che caratterizza il Novecento. A Modena, buona parte degli spazi destinati a ospitare istituzioni e attività culturali è stata nel tempo recente collocata in edifici storici, opportunamente adattati al loro interno, potendo la città contare su un vasto patrimonio edilizio pre-novecentesco. Alcuni di tali interventi sono compresi nella sezione delle schede dedicate allo spazio pubblico e città storica. Le limitate nuove edificazioni ospitano le attività di ricerca scientifica e della conoscenza, che sono nell’Atlante proposte nell’ambito del tema della città pubblica, ovvero quella che maggiormente si caratterizza con le strutture dedicate ai servizi sociali e in particolare al diritto alla formazione e al sapere. Con lo sviluppo della città e il decentramento di numerose funzioni amministrative e commerciali si pianificano e realizzano dalla fine degli anni Sessanta i “centri direzionali”, nuovi “luoghi per la cultura” e la ricerca scientifica, sempre più distanti dalla città storica, un tempo esclusiva sede di tali funzioni. Sono infatti la crescita e l’articolazione dell’economia, con l’espansione urbana, che portano nella seconda metà del secolo a realizzare cospicui insediamenti per le attività “terziarie”, che segnano il paesaggio urbano.
Queste strutture determinano nuove polarizzazioni socio-economiche e spaziali, restando ancora tra loro sostanzialmente isolate. La loro dimensione e la qualità delle funzioni ospitate costituiscono un tratto distintivo, in particolare nella città del secondo Novecento, sottolineato da alcuni importanti esiti architettonici come nel caso del nuovo cimitero e dei più recenti edifici del Museo Casa Enzo Ferrari o del Centro di Medicina Rigenerativa.
CINEMA SCALA (mappa: 8a)
CINEMA METROPOL (mappa: 8b)
STAZIONE FERROVIE PROVINCIALI
E SOTTOSTAZIONE ELETTRICA (mappa: 14)
SERBATOIO PER L’ACQUA -
QUARTI ERE CROCETTA (mappa: 25)
STAZIONE AUTOLINEE (mappa: 34)
MERCATO BESTIAME E PALAZZINA UFFICI (mappa: 33)
OFFICINE STANGUELLINI (mappa: 36)
NUOVO CIMITERO SAN CATALDO (mappa: 67)
DIREZIONALE MODENA DUE (mappa: 78)
DIREZIONALE "LORENZO MANFREDINI" (mappa: 83)
FORUM "GUIDO MONZANI" (mappa: 86)
OFFICINE MASERATI PALAZZINA
DIREZIONE E SHOWROOM (mappa: 92)
EDIFICI COMPARTO CORASSORI LOTTO “F” (mappa: 94)
CENTRO MEDICINA RIGENERATIVA
“STEFANO FERRARI” (mappa: 98)
MUSEO CASA ENZO FERRARI (mappa: 99)
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