Spazio pubblico e città storica
Il tema dello “spazio pubblico” è proposto, con le schede che seguono, in riferimento ai luoghi aperti come le piazze, storico paradigma dello spazio urbano destinato all’incontro e alle attività civili, o i parchi, che nel corso del Novecento cambiano sostanzialmente parte delle loro funzioni urbanistiche, assumendo a Modena particolare rilevanza nella struttura urbana, anche in termini sociali e ambientali.
La realizzazione nel Novecento delle piazze nella città storica è strettamente legata all’idea di città risanata, “igienica”, che domina a lungo la scena urbanistica italiana tra Ottocento e Novecento. I diradamenti operati dal “piccone risanatore” ridisegnano spazi e relazioni, spingendo l’espansione della città fuori dalle vecchie mura, che vengono atterrate. Oltre le mura si formano larghi varchi, spesso ampi incroci tra i viali alberati che bordano la città vecchia e delimitano le nuove geometrie della “città giardino”, come avviene in largo Giuseppe Garibaldi e in largo Aldo Moro.
C’è quindi una relazione stretta tra sviluppo urbanistico e interventi architettonici operati nel corso del Novecento nella città storica o ai suoi confini, su edifici e al loro interno. I linguaggi contemporanei vengono inseriti nella città storica, a Modena in misura minore che altrove, sostituendo preesistenze con nuovi edifici o con interventi parziali. Sorgono le case che si affacciano su piazza Libertà, ora piazza Giuseppe Mazzini, i cinema in “stile liberty”. Altri interventi vengono realizzati negli anni Trenta e poi, più diffusamente, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sperimentando il “linguaggio moderno” nelle sue diverse declinazioni, come nella sede della Cassa di Risparmio in Piazza Grande e negli edifici INA Casa in piazza Giuseppe Matteotti.
La scelta di proporre il tema dello spazio pubblico e della città storica, raccogliendo in questa parte delle schede eterogenei e significativi interventi del secolo scorso a Modena, è coerente con la volontà di evidenziare l’evoluzione culturale e politica nel rapporto tra architettura contemporanea e persistenze storiche.
L’evoluzione della legislazione nazionale e un mutato orientamento politico e culturale determinano infatti, dagli anni Settanta, un cambiamento radicale di approccio alla riqualificazione dei centri storici. La tutela e la conservazione attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione degli edifici storici consentono a Modena l’utilizzo prevalente a fini pubblici del consistente patrimonio storico-architettonico presente. Gli interventi riguardano gli interni dei complessi, dove le esigenze delle nuove destinazioni portano a progettare soluzioni formalmente e strutturalmente innovative, come nel caso della nuova biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo e della sede della Facoltà di Economia.
Sono soprattutto i “luoghi della cultura” a trovare nuovo o rinnovato spazio negli edifici della città storica.
PIAZZA XX SETTEMBRE e MERCATO COPERTO DI VIA ALBINELLI (mappa: 1)
PIAZZA GIUSEPPE MAZZINI (mappa: 2)
LARGO GIUSEPPE GARIBALDI (mappa: 15)
SALA BORSA e NUOVO INGRESSO AL PALAZZO COMUNALE (mappa: 21)
PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI (mappa: 16)
CASSA DI RISPARMIO (mappa: 56)
COLLEGIO SAN CARLO (mappa: 68)
COMPLESSO SANTA CHIARA (mappa: 70)
PARCO “GIOVANNI AMENDOLA” (mappa: 82)
PARCO “ENZO FERRARI” (mappa: 76)
PARCO DELLA RESISTENZA (mappa: 89)
FORO BOARIO RISTRUTTURAZIONE (mappa: 85)
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