Stazione Ferrovie Provinciali e sottostazione elettrica
piazza Alessandro Manzoni
1929-32
Renzo Bertolani
Riferimento Mappa: 14
1. Vista della stazione da piazza Manzoni
Inaugurata il 26 settembre 1932 alla presenza di Costanzo Ciano, la nuova stazione delle Ferrovie Provinciali Modenesi, all’epoca gestite dalla società S.E.F.T.A. (Società Emiliana di Ferrovie Tranvie ed Automobili, è la tappa finale di una generale riorganizzazione infrastrutturale che ebbe importanti riflessi a livello urbano. Già nel 1927 era stato approvato il progetto per l’ubicazione della stazione, mentre nel 1928 venne deciso il tracciamento di un nuovo viale, l’odierno viale Medaglie d’Oro, allora Umberto I, che avrebbe connesso i viali della prima circonvallazione con il neonato piazzale antistante il fabbricato viaggiatori.
In realtà si trattava di decisioni giunte a maturazione dopo molti anni di dibattito, tanto che l’apertura del viale era già stata prevista nel Piano Regolatore del 1923. Ultimo tassello di un’imponente operazione che sfociò nella creazione di un’unica società a controllo pubblico per la gestione delle ferrovie provinciali, la S.E.F.T.A. appunto, fu la nuova stazione. Il progetto del fabbricato viaggiatori, nonché degli edifici di servizio come la pregevole sottostazione elettrica, fu elaborato dall’ing. Renzo Bertolani, secondo un linguaggio eclettico improntato ai collaudati stilemi dell’architettura ferroviaria. Nonostante ormai andasse affermandosi, in numerosi casi di fabbricati ferroviari, un linguaggio modernista, non mancano gli esempi di edifici improntati ancora a codici accademici, come ad esempio la stazione centrale di Bologna. Il bugnato della fascia basamentale, i pilastri a fasce del porticato e l’uso di bifore nel corpo centrale, nonché l’equilibrata composizione generale dei due fronti, quello su strada e ancor più quello lato binari, sono tutti elementi che rimandano a una consapevolezza del mestiere tipica di molti professionisti di quest’epoca di passaggio. Peraltro, nonostante alcuni elementi eccessivamente retorici come le paraste corinzie e il frontone curvo con bassorilievo a incastonare l’orologio, tutto l’edificio è caratterizzato dall’ampio uso di moderne tecnologie edilizie: dalla quasi totalità delle parti ornamentali come marcapiani, cornici, frontoni, capitelli, realizzate in cemento decorativo, sino allo scheletro strutturale e soprattutto alle eleganti e slanciate pensiline sui binari costruite in calcestruzzo armato gettato in opera.
2. Prospetto principale della nuova stazione delle Ferrovie Provinciali
Fonti archivistiche e bibliografiche
ASCMO, a. 1938, F. 1568, F. 1568/I-V.
ASCMO, AA., a. 1938, F. 1568/III7.
G. Muzzioli, Le trasformazioni urbanistiche, in Id., Modena, Laterza, Roma-Bari 1993, pp. 131-133.
G. Bertuzzi, Modena Nuova. L’espansione urbana dalla fine dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento. Lineamenti, Aedes Muratoriana, Modena 1995, pp. 157-177.
C. Cerioli, P. Della Bona, G. Fantini. Le ferrovie provinciali modenesi. Storia di uomini e di treni, CEST, Bologna 1994.
Fonti immagini e fotografie
1. Foto: Anna Taddei
2. Prospetto: ASCMO, Ornato, a.1931, fasc. 133. Riproduzione fotografica del disegno: Studio Pugnaghi, Modena.
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