Opera Nazionale Maternità e Infanzia - Casa della madre e del bambino
viale Jacopo Barozzi 340
1937
Enrico Balugani
Riferimento mappa: 26
1. Il fronte principale dell’edificio
L’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, sorta nel 1925 allo scopo di assistere madri bisognose, famiglie povere, bambini fino al quinto anno di età e fanciulli disadattati, rappresenta uno degli interventi messi in atto dal regime per consolidare il consenso attraverso la costruzione di luoghi assistenziali. L’edificio è posto nella zona di prima espansione urbana a ovest del centro storico, in prossimità del canale di Corlo all’estremità meridionale di un lotto triangolare ceduto dal Comune, inizialmente destinato alla Cooperativa Edilizia Casa del Mutilato e alla Manifattura Tabacchi.
La costruzione accentua la sua posizione ad angolo definendosi come un corpo simmetrico disposto lungo la bisettrice del lotto. Il corpo centrale curvilineo d’ingresso, porticato e sporgente di un piano rispetto ai corpi laterali più bassi, rappresenta il fulcro di questa organizzazione planimetrica. Si determina un volume dalla spiccata orizzontalità, accentuata dalle coperture piane aggettanti rispetto al filo dei muri delle due ali. Le ridotte dimensioni dell’edificio riducono l’aspetto monumentale della composizione simmetrica facendo prevalere un certo senso di misura delle parti di cui è costituito. L’impianto planimetrico permette di disporre razionalmente le funzioni sanitarie e di ricovero a cui l’edificio era adibito, separando nei due corpi gli spazi destinati alle madri (lungo via Caula) e quelli ai bambini (lungo viale J. Barozzi). Al centro di questi, la corte viene adibita a giardino, funzionale anch’esso alla cura e all’assistenza. L’edificio rimane in utilizzo all’ente fino al 1958 quando si decide la costruzione di un altro edificio in via Don Minzoni. Dopo aver ospitato provvisoriamente i locali del contiguo Istituto Tecnico Provinciale “E. Fermi”, è stato poi destinato a sede di uffici della Provincia.
2. Vista d’epoca del retro della ONMI da via S. Caula, l’area a parco sarà poi occupata dall’Istituto “E. Fermi”
Fonti archivistiche e bibliografiche
ASCMO, Filza O.N.M.I. CMB Modena, B. 130, A.25.
ASCMO, Filza P.N.F. Casa della Madre e del Bambino, 1941.
ASCMO, Fondo Ornato, 1935, fasc. 345.
APMO, Edilizia e Patrimonio,
Edilizia 1° Nucleo, ED/38-39.
L. Montedoro (a cura di), La città razionalista, modelli e frammenti. Urbanistica e architettura a Modena, 1931-1965, RFM Edizioni, Modena 2004, p. 153.
Fonti immagini e fotografie
1. Foto: Vanni Bulgarelli
2. Immagine d’epoca: FPM, Fondo Bandieri, n. inv. 43994.
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