La città come laboratorio in cui sviluppare le strategie future
I comuni detengono una notevole quantità di dati sia prodotti autonomamente, sia raccolti dai cittadini. Lo sviluppo di una strategia sui dati che parta dalla raccolta, elabori analisi e produca modelli permette alla città di dotarsi di uno strumento in grado di valutare con stime sempre più realistiche gli effetti delle politiche attuate sul proprio territorio.
Il Comune di Modena ha concordato nel 2022 un protocollo d’intesa con Wind Tre per portare avanti un progetto di Big Data Analytics. Durante lo Smart Life Festival 2023 è stato infatti presentato un panel dedicato ai data analytics che possono essere di supporto alla mobilità e al turismo. Attraverso la localizzazione delle schede SIM di Wind Tre collocate all’interno dei telefoni, si possono valutare i flussi di persone in determinati luoghi. Nel rispetto della privacy, di ogni SIM si conosce genere, età e provenienza del proprietario. Tre dati che sono interessanti, soprattutto per progettare soluzioni di marketing, di promozione per i turisti, di viabilità ed edilizia abitativa. Analizzando, ad esempio, i flussi di persone in centro città nei mesi di maggio e giugno, è emerso che il 25% dei visitatori proveniva dall’estero, soprattutto da Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Germania. Picchi di presenze si sono registrati nel corso degli eventi in centro, come Pagani Days e Motor Valley Festival.
In proiezione futura, si potrebbe arrivare a una visualizzazione dei flussi di persone in tempo reale, magari su una mappa cittadina digitale. Guardando al passato, un evento che richiama un numero di persone eccezionale come è stato il concerto di Vasco Rossi del Modena Park, potrebbe essere meglio organizzato con uno strumento digitale che comunica quante persone sono in arrivo e in che zone della città: questo può permettere di anticipare movimenti organizzativi con l’invio di polizia locale addetta al traffico o l’allargamento di parcheggi pubblici.
Sempre in riferimento al contesto della data analytics, il Comune sta avviando inoltre un progetto in collaborazione con ER2Digit, l’European Digital Innovation Hub della regione Emilia-Romagna coordinato da ART-ER e partecipato da Lepida e Cineca, per sviluppare un progetto di analisi dello stile dei guida degli automobilisti sul territorio cittadino. Molte automobili sono dotate di una tecnologia che trasmette le informazioni sulla guida dell’auto tramite sistemi di telecomunicazioni. Ad oggi questi dati vengono utilizzati prevalentemente per calcolare una tariffa assicurativa personalizzata. In futuro queste informazioni possono essere utilizzate anche per modellare diversi ambiti di una smart city. Oltre alle informazioni riguardanti l’età del conducente, il tipo e le dimensioni del veicolo, tali dispositivi sono in grado di raccogliere dati sulla velocità, accelerazione, frenata, svolte, numero di viaggi, distanza totale, durata totale, fascia oraria dei viaggi, percorsi abituali, condizioni e tipologia della strada. Tali parametri risultano fondamentali per lo sviluppo di strumenti di pianificazione cittadina sulla viabilità, manutenzione stradale, mobilità sostenibile e misure ambientali. Tali dati, inoltre, se integrati con le informazioni generate dai dispositivi IoT già eventualmente presenti sul territorio, porterebbero alla costruzione di una piattaforma dati in grado di creare modelli di pianificazione urbana riutilizzabili su altri contesti cittadini.
L’innovazione inoltre deve essere declinata in modalità aperta e condivisa, favorendo l’accesso e la valorizzazione dei propri asset (tra i quali anche i dati) in modo da aumentarne l’attrattività verso coloro che già operano e che vorrebbero investire sul territorio. La città ha le potenzialità per diventare un laboratorio aperto in cui sperimentare l’innovazione.
L’innovazione aperta è un nuovo approccio strategico e culturale in base al quale le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, scelgono di ricorrere non più e non soltanto a idee e risorse interne, ma anche a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti. L’obiettivo del Comune di Modena è di applicare questo concetto al proprio contesto, ai propri progetti e favorire la diffusione di questo approccio presso la rete di enti, istituzioni, associazioni e soggetti pubblici e privati che a vario titolo sono in relazione. Fra i luoghi nei quali è possibile fruire esperienze digitali e cercare innovazione aperta ricordiamo il MASA, la Palestra Digitale Make It Modena, Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (AESS), il Tecnopolo di Modena e la rete dei laboratori di Democenter, il Laboratorio Aperto, AGO-FEM-DHMoRe, l’Osservatorio del Buon Gioco, MEMO, la rete dei laboratori, degli atelier e delle biblioteche digitali degli istituti comprensivi e delle scuole di istruzione superiore di modena, i laboratori universitari di UNIMORE, i co-working, gli spazi offerti e gestiti dalle associazioni economiche. Oltre a promuovere e favorire il funzionamento di questi luoghi, il Comune di Modena lavora perché la rete si potenzi e si allarghi con ulteriori elementi diversificati e opera per la concreta collaborazione fra i diversi soggetti. Grazie alla rete dei Luoghi dell’Innovazione, è offerta alla comunità locale o a chi decida di stabilirsi a Modena una molteplicità di esperienza digitali che favoriscono direttamente o indirettamente l’accrescersi del potenziale. Le esperienze sono riconducibili a luoghi fisici, a spazi virtuali e soprattutto alla comunità che le sviluppa e le aggiorna costantemente, un patrimonio inestimabile legato al grande giacimento da valorizzare: le persone.
Le PMI - Piccole e Medie Imprese - e le start-up mostrano ancora poca determinazione nell’investire sull’innovazione tecnologica, tanto che la spinta alla digitalizzazione proviene per la maggior parte da fattori ambientali, normative o obblighi imposti, mentre il timore è che manchino ancora all’interno delle imprese la cultura digitale, le competenze, la consapevolezza dell’importanza dell’integrazione dei sistemi e della sicurezza informatica per la protezione del patrimonio informativo aziendale. Nel mondo del commercio retail, dal piccolo commerciante alle grandi aziende di distribuzione organizzata (GDO) stanno accantonando il concetto di e-commerce puro a favore dell’offerta di molteplici canali per la promozione e commercializzazione integrata dei prodotti capaci di esaltare l’identità e la forza di un brand, anche in relazione alla community che di quel prodotto fa uso o alla quale un dato servizio potrebbe essere destinato.
L’innovazione digitale e una autentica sensibilità ecologica rappresenteranno lo stimolo principale per la produttività e la performance delle PMI in futuro, aiutando le imprese a competere in un mercato che è e sarà sempre più interconnesso e legato a logiche digitali e che, a seguito dell’emergenza pandemica da Covid-19, ha subito una forte accelerazione. Oggi l’innovazione è contaminazione di idee, network d’imprese e relazioni orizzontali con partner diversi e con il mondo della ricerca universitaria, mentre i modelli di innovazione lineari e sequenziali non sono più in grado di rappresentare la complessità dei fenomeni innovativi nell’attuale scenario economico e sociale e, a maggior ragione, in un futuro nel quale la componente digitale sarà sempre più pervasiva. Ecco perché favorire forme di collaborazione tra imprese innovative è una risposta efficace per contrastare l’isolamento delle imprese e il rischio di una perdita di competitività in un mondo veloce ed interconnesso, dove chi è più informato ha un vantaggio spendibile. Fra gli strumenti per il tessuto economico delle PMI e del commercio che il Comune di Modena intende favorire e potenziare ricordiamo:
- le forme di collaborazione con università e centri di ricerca;
- il corporate venture capital etico per individuare investimenti in startup e PMI innovative in cambio di quote di capitale di rischio, nel quadro di un preciso sistema valoriale riconducibile al tessuto sociale ed economico locale;
- call for idea quali bandi, concorsi e avvisi pubblici finalizzati alla raccolta di idee innovative per risolvere problemi reali: la più recente ha avuto l’obiettivo di individuare le proposte per il turismo del futuro;
- hackathon e competizioni che coinvolgono persone esterne a un’organizzazione per generare idee innovative utili al business.
Occorre favorire la creazione di incubatori e acceleratori d’impresa e percorsi di formazione per startup nel rispetto dei valori etici, del saper fare locale e con la consapevolezza della forza del tessuto economico-sociale del territorio della Motor Valley, della valley dell’enogastronomia e della valley della cultura, sede di Sito Unesco - Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

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