Modena Città Interculturale
Il programma Città Interculturali (ICC) nasce su volontà del Consiglio d’Europa nel 2008 con l’obiettivo di dare supporto alle città aderenti alla rete che vogliono dotarsi di politiche interculturali in grado di valorizzare le diversità, con ricadute positive per l’intera popolazione.
Argomenti
La rete si propone di fornire strumenti per incoraggiare processi di cambiamento verso la definizione di azioni e buone pratiche in grado di facilitare l’inclusione e l’attuazione di politiche basate su strategie che valorizzino le diversità.
I radicali cambiamenti che i flussi migratori hanno apportato alle nostre comunità nel corso degli ultimi 30 anni hanno posto le nostre città di fronte a nuove sfide ed obiettivi. Garantire coesione sociale e crescita all’interno di società culturalmente diversificate ha acquisito sempre maggiore rilevanza nell’agenda politica delle città che, per grado di eterogeneità e diversità rappresentano un ambiente ideale per sperimentare e proporre soluzioni. Attualmente la rete ICC conta più di 138 città sparse in tutto il mondo.
- Programma ICC: www.coe.int
- Raccomandazioni UE del comitato dei ministri membri sull’integrazione interculturale: rm.coe.int
- Libro bianco sul dialogo interculturale: www.coe.int
- Libro bianco sulle migrazioni economiche: www.ismu.org
La Rete Italiana Città del dialogo
A partire dal 2010 si è sviluppata nel nostro paese una rete che ha preso il nome di Rete Italiana Città del Dialogo, ramificazione nazionale del progetto ICC; attualmente raccoglie circa 29 città fra le quali, oltre a Modena, diversi capoluoghi di regione e provincia come Arezzo, Bari, Forlì, Genova, Lodi, Messina, Milano, Olbia, Palermo, Ravenna, Reggio Emilia, Torino e Venezia.
La rete italiana è la più numerosa fra i network nazionali ed è coordinata da ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) che ha sede a Milano.
Gli obiettivi che la Rete delle Città del Dialogo si pone sono diversi e compositi:
- Migliorare le competenze interculturali all’interno di istituzioni locali, servizi pubblici, società civile, mondo della scuola, mondo dell’impresa e media.
- Promuovere azioni di sensibilizzazione ai valori positivi della diversità culturale, da percepire come risorsa e non come minaccia.
- Incoraggiare l’uso di strumenti e pratiche per favorire l’incontro tra gruppi di cittadini diversi per cultura, etnia, lingua.
- Condividere e sostenere campagne nazionali per la promozione della diversità e il contrasto alle discriminazioni.
Attraverso lo scambio di buone pratiche, la condivisione e lo sviluppo di progetti in rete sia in ambito nazionale che internazionale, le città aderenti alla rete collaborano con l’obiettivo comune di fare crescere le proprie comunità più coese e solidali attraverso la valorizzazione della diversità ed un approccio interculturale. Rete città del dialogo www.retecittadeldialogo.it
Modena Città Interculturale
La città di Modena sulla spinta delle istanze provenienti dalle realtà associative e multiculturali attive in città decide di aderire alla rete Europea ICC nel corso del 2019. Nel 2020 la Giunta approva un documento di indirizzo politico in cui definisce il senso e gli obiettivi dell’adesione.
L’obiettivo dell’Amministrazione, nel corso del mandato, è quello di delineare un «modello di politica che promuova l’integrazione interculturale» (Intercultural integration policy model), facendo propri gli strumenti messi a disposizione dalla rete del Consiglio d’Europa, calandoli tuttavia nella realtà del territorio, attraverso una interlocuzione costante con la società, nelle sue diverse anime ed articolazioni.
Un modello che sia trasversale ai diversi settori dell’amministrazione, partecipato dalle diverse componenti della società e dinamico, ossia in grado di rispondere alle trasformazioni sociali.
Per far fronte a questa importante sfida l’amministrazione comunale si è dotata di diversi strumenti: oltre a una figura di coordinamento della rete locale è attivo un tavolo di coordinamento permanente in cui siedono rappresentanti dei due assessorati di riferimento (Welfare e Progetto Europa), rappresentanti del Centro Stranieri e della Casa delle Culture. Il tavolo ha il compito di discutere, pianificare e monitorare, le azioni da mettere in campo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Parallelamente si è costituito in tavolo intersettoriale composto da funzionari delegati, in rappresentanza di diversi settori dell’amministrazione. La costituzione del tavolo risponde all’esigenza di mettere in campo azioni trasversali che vadano ad interessare non specifici ambiti ma l’intera governance in tutta la sua ampiezza e le sue ramificazioni.
Nel corso di questi anni sono diversi i progetti che il programma Modena città interculturale ha portato avanti.
Mappatura associazionismo migrante
L’obiettivo della studio era quello di fotografare la rete di associazioni presenti sul territorio, da quelle più strutturate e consolidate fino ai gruppi informali. Attraverso un questionario composito ed articolato, sottoposto ad oltre 30 realtà eterogenee per provenienza geografica e composizione, è stato possibile avere un quadro aggiornato sulla situazione dell’associazionismo migrante di Modena. I risultati del questionario hanno offerto importanti spunti per pianificare e proporre azioni da intraprendere.
GenerAzione
Attraverso il coinvolgimento di oltre 30 giovanissimi ragazzi e ragazze con background migratorio è stato affrontato il tema delle nuove generazioni all’interno del tessuto sociale modenese. Il gruppo ha realizzato un documentario dal titolo GenerAzione in cui tanti giovani hanno raccontato la propria esperienza di vita a Modena. Successivamente, nel corso di settembre 2020 si è tenuto presso Parco Ferrari il primo Festival GenerAzione durante il quale attraverso il dialogo ed i linguaggi artistici si è approfondito il tema delle seconde e terze generazioni a Modena. Il filo rosso della rassegna si è concentrato sui giovani e il loro protagonismo nei diversi campi del sapere e della cultura: l’intercultura, la sostenibilità, le arti, la scienza, la memoria, la politica, l’attualità.
ITA.C.A. Italian Cities Against Discrimination
Il progetto è stato promosso in coordinamento con il comune di Reggio Emilia ed ha visto la partecipazione di altri enti locali: Olbia, Viareggio, Casalecchio di Reno, Fucecchio, Novellara ed il supporto di ICEI ed ISMU.
L’obiettivo del progetto era quello di rafforzare il ruolo della Rete italiana delle città interculturali (ICC) nell'attuare efficacemente la legislazione, le prassi e le politiche di non discriminazione, contribuendo così alla lotta, diretta e indiretta, alla discriminazione dentro e fuori le amministrazioni pubbliche.
Promuovere nelle città italiane una cooperazione strutturata tra pubblico e privato sociale, al fine di incrementare nei cittadini la consapevolezza e la conoscenza in merito alla tutela delle vittime di discriminazioni e promuovere le pari opportunità.
Il progetto si è sviluppato nell’arco temporale di due anni ed ha messo in campo diverse azioni, quali attività formative rivolte a decisori politici, dipendenti pubblici, associazioni ed enti del terzo settore in tema di lotta alle discriminazioni. Il comune di Modena si è concentrato in particolare su un percorso partecipato per la redazione della Carta VIVA della Modena città Interculturale.
Carta viva
La redazione della Carta Viva è il frutto di un percorso partecipato avviato nel mese di luglio 2022 al quale nel corso dei 5 incontri complessivi hanno preso parte oltre 20 associazioni.
L’obiettivo della carta era quello di costruire uno strumento che oltre ad enunciare i principi della "Modena interculturale" potesse fungere da guida nello sviluppo di politiche e servizi orientati all’interculturalità sia pubblici che privati e da strumento di assessment e miglioramento continuo degli stessi.
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Spazi Giovanili Free of Rumors
L’obiettivo del progetto è quello di promuovere la Strategia Antirumors nei luoghi di aggregazione giovanile. Il progetto è stato e coordinato dalla Casa delle Culture e ha visto la partecipazione di due centri giovanili cittadini: Happen e Officine Windsor.
La Strategia Antirumours è stata applicata per la prima volta a Barcellona nel 2010 e dal 2018 comincia ad essere applicata anche in Italia. Fa parte dell’approccio interculturale alla gestione della diversità, i cui tre principi sono l’uguaglianza, il riconoscimento della diversità e la promozione dell’interazione positiva. La strategia si pone come un processo di cambiamento sociale a lungo termine, il cui scopo è prevenire la discriminazione, migliorare la coesistenza e sfruttare il potenziale della diversità promuovendo un cambiamento nelle percezioni, negli atteggiamenti e nei comportamenti, sia della cittadinanza nel suo insieme che dei singoli gruppi di cui essa si compone.
Operatori e operatrici dei due centri giovanili cittadini insieme ai ragazzi e alle ragazze che li frequentano hanno costruito laboratori in cui sperimentare l’uso della strategia antirumors, utilizzando molteplici linguaggi: serigrafia, podcast, performance teatrale.
Promozione Bilinguismo
Attraverso un percorso che ha coinvolto tutte le realtà che si occupano a vario titolo dell’insegnamento della lingua italiana e delle varie lingue madri si è giunti all’elaborazione ed all’approvazione di un documento per la promozione della lingua e del bilinguismo dando visibilità alla rete di collaborazione nata a livello cittadino sul tema della promozione della lingua, istituendo un tavolo di confronto e dialogo permanente fra tutti gli attori in campo, in grado di implementare pratiche, proposte e attività. Mappa dei corsi di italiano per stranieri.
Il percorso è approdato alla sottoscrizione di un Accordo per la promozione della lingua come strumento interculturale e di un Protocollo di intesa con il locale CPIA.