L’approvazione delle due delibere di urbanistica sul parere negativo rispetto alle manifestazioni di interesse presentate con l’Avviso per la prima attuazione del Pug e sul percorso partecipato propedeutico alla definizione di un nuovo Avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni d’interesse, è stata preceduta dall’intervento di numerosi consiglieri.
Aprendo il dibattito, Maria Grazia Modena (Modena per Modena) si è detta d’accordo nel respingere le proposte presentate in risposta all’Avviso, confidando che sia “un richiamo ad avanzare proposte serie e concrete, non modificabili in corso d’opera come avvenuto fino a oggi”. Oltre alla mancanza di idee, per la consigliera “resta il vulnus irrisolto e forse irrisolvibile delle decisioni tardive e frettolose della precedente giunta, e anche ora non si vede niente di significativo all’orizzonte”. Modena, inoltre, pur astenendosi, ha giudicato positivo il percorso di partecipazione previsto ma “bisogna dire con chiarezza che il risultato del percorso deve essere precedente alle nuove manifestazioni di interesse per fornire ai partecipanti le linee di indirizzo entro le quali muoversi”.
Katia Parisi di Modena civica, ha definito “profondamente sbagliata, sia nel metodo che nel merito”, la scelta politica dell’amministrazione di dare parere negativo a tutti i progetti presentati: “Per le proposte non pienamente conformi sarebbe stato sufficiente chiedere adeguamenti. Questa scelta impedisce alla città di godere di aree riqualificate e, ancora più grave, nega a 60 famiglie a basso reddito di poter godere di edilizia residenziale sociale. Consumo zero non vuol dire sviluppo zero – ha aggiunto – questa è una visione estremista e conservatrice di cui Modena non ha bisogno”.
Per Paolo Ballestrazzi (Pri-Azione-SL) “la delibera che dà parere negativo alle manifestazioni d’interesse è giustissima. Siamo a favore delle imprese – ha proseguito – ma devono avere attività con una ricaduta sociale ed è ora di finire di pensare che il mattone sia un’attività che può assicurare un futuro alla città e ai nostri figli. Non mi preoccupa una città senza cantieri; è già stato fatto il pieno con l’iniziativa ideologica del superbonus”. Il consigliere non ha partecipato al voto sulla mozione di accompagnamento “perché si sovrappone alla delibera e a noi le sovrapposizioni non piacciono”.
Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha condiviso la bocciatura delle proposte che va nella direzione “di un’ulteriore riduzione del consumo di suolo che noi avevamo richiesto anche in sede di discussione del Pug. Queste proposte – ha proseguito – sono figlie della mancanza di visione di quel Pug, bene, quindi, porre il tema della qualità urbanistica”. Anche sull’edilizia sociale, per il consigliere, ci sono “problemi ereditati dalla giunta precedente: giusto sospendere la questione per poterla trattare meglio”. Bertoldi si è espresso a favore anche sul percorso partecipato perché la partecipazione “è qualificante per l’urbanistica, il coinvolgimento è importante perché le decisioni riguardano tutti”, mentre la mozione, invece, “pone limiti eccessivi che possono portare a un risultato non ottimale”.
Per Martino Abrate (Alleanza Verdi-Sinistra) “la Giunta vuole recuperare aree dismesse con interventi in rigenerazione, ricercando la più elevata qualità pubblica e potenziando la possibilità dell’abitare, di cui però nei progetti presentati c’è poco. In alcuni ci sono però elementi positivi che lasciano spazio a ripresentazioni e miglioramenti. Non è bocciatura del mondo imprenditoriale – ha proseguito – ma un richiamo a una fase di coprogettazione. La rigenerazione urbana è possibile solo nell’ambito di un grande patto tra politica, imprenditori, cittadini e associazioni, per questo avviare un percorso di partecipazione ampio e strutturato è una sfida virtuosa anche se complessa”. Il consigliere, infine, ha espresso parere positivo anche sul percorso di accompagnamento per i soggetti economici che presentano i progetti e ha approvato anche l’ordine del giorno “che aggiunge elementi di concretezza alle delibere”.
Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha sottolineato che “le manifestazioni d’interesse presentate non sono progetti di rigenerazione urbana ma interventi di riqualificazione e non rispondono all’interesse pubblico. Il tema è avere una visione che metta al centro le persone creando una città delle prossimità che si costruisce attraverso la rigenerazione urbana”. Per Silingardi la delibera sul percorso partecipato completa la precedente e “offre una prospettiva, dandoci una visione chiara delle scelte di una politica urbanistica che comprende politiche sociali, sicurezze, mobilità, vivere bene, relazioni tra i cittadini”. Il consigliere ha definito il percorso di partecipazione “una grande novità che punta sull’ascolto dei cittadini per far emergere i bisogni e poter intervenire nel modo più efficace, nel quadro di una strategia di governo chiara”.
Il capogruppo Pd Diego Lenzini ha ricordato che “la rigenerazione è alla base del Pug, che prevede il ripensamento della città in termini di rigenerazione e che ha portato alla maggior opera di ridimensionamento dell’espansione in Italia”. I progetti presentati finora “non rispondono pienamente al concetto di beneficio pubblico e di strategicità, ma dobbiamo fare in modo che i proponenti e chiunque decida di investire, senza i quali la rigenerazione sarebbe impossibile, siano accompagnati nel percorso per presentare proposte che vadano nella direzione della rigenerazione e del beneficio pubblico”. Il percorso partecipato per arrivare al nuovo avviso, ha aggiunto il consigliere, “è una cosa buona che ci dà la possibilità di ascoltare i cittadini ma anche di raccontare a loro la nostra visione della città e il futuro che immaginiamo”. Per Alberto Bignardi (Pd) la rigenerazione urbana “è il cuore pulsante del nuovo Pug. Parliamo di una trasformazione sociale che deve portare la nostra città a essere più vicina ai cittadini, più sostenibile e più competitiva. Il rigetto dei progetti presentati va visto, dunque, non come un fallimento ma come un segnale che il Pug richiede standard elevati, coerenza e un allineamento preciso con gli obiettivi strategici della città”. Bignardi ha sottolineato anche “il ruolo fondamentale della partecipazione attiva dei cittadini” e la necessità di “promuovere un dialogo aperto e continuo, affinché gli abitanti di Modena possano essere non solo spettatori, ma protagonisti di questa trasformazione”. Fabio Poggi (Pd) ha motivato il voto di astensione sulla delibera che introduce il percorso partecipato affermando che “per raggiungere gli obiettivi di rigenerazione e partecipazione serve una buona dose di pragmaticità. Mi preoccupa – ha aggiunto – che, come prevede la delibera, la presentazione di progetti complessi possa avvenire solo nell’ambito di un avviso pubblico. Le altre proposte non avranno possibilità di essere accolte? E se qualcuno presenta progetti per aree non coinvolte dal percorso partecipativo, lo escludiamo a prescindere? Non avendo avuto risposte dall’assessora, dichiaro il voto di astensione”.
Per Fratelli d’Italia, Elisa Rossini ha affermato che la delibera che boccia i progetti presentati “allunga i tempi per i professionisti, ma questo è un ostacolo necessario per riparare agli errori commessi in passato. Il respingimento – ha detto la consigliera - è frutto della scarsa chiarezza del Piano e a farne le spese sono stati i proponenti, perché non sono stati coinvolti e non hanno capito cosa dovevano fare. Auspichiamo – ha concluso – che questo sia un primo passaggio nella revisione del Pug. Per il capogruppo Luca Negrini “partecipazione è stato uno dei termini più abusati nell’amministrazione precedente che per l’amministrazione si è concretizzato spesso nell’esporre le proprie idee e vedere come reagivano i cittadini. Per noi la partecipazione è importante purché tutte le sensibilità siano ascoltate allo stesso modo e tutte le forze politiche siano coinvolte perché, se vogliamo comprendere le dinamiche dei cittadini, dobbiamo farlo insieme”. Negrini ha annunciato anche il voto contrario alla mozione perché “ripropone le dinamiche legate al Pug che ci hanno portato qui oggi”.
Andrea Mazzi (Modena in ascolto) ha definito la prima delibera “un segnale di discontinuità con l’amministrazione precedente. Per quanto sia corretto, bocciare tutte le proposte presentate non è una bella cosa e dobbiamo chiederci come mai non sia stato possibile avere proposte approvabili”. La delibera sulla partecipazione, però, ha proseguito il consigliere, chiarisce che “l’intento non è bloccare tutto ma costruire un percorso di accompagnamento in modo che i progetti presentati possano dare un contributo al benessere dei cittadini, inserendosi nella pianificazione urbanistica. L’auspicio è che ci sia un percorso per realizzare gli interventi necessari per dare risposte sulla casa e che tutti gli interventi siano di qualità”.
Grazia Baracchi (Spazio democratico) si è soffermata sui due percorsi di partecipazione, “uno ampio per la città e uno di accompagnamento ai progettisti”, sottolineando che il termine usato per non promuovere i progetti presentati è stato “non sufficientemente positivi: in sostanza, manca poco per una piena sufficienza. L’accompagnamento è importante per far sì che quei progetti possano rientrare pienamente negli indirizzi del Pug e in una piena rigenerazione”. Per la consigliera, la partecipazione “è un patto che viene fatto con la città, con cittadini e associazioni che vogliono mettersi in gioco. Vero che i tempi sono stretti ma questo non deve andare a discapito di un percorso che deve essere basato su fiducia e rispetto tra le parti, con regole condivise tra partecipanti e decisori e facilitatori. Per fare in modo che l’interazione sia costruttiva e non rivendicativa”.
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