Il Consiglio comunale, nella seduta di lunedì 23 settembre, ha approvato le due delibere, illustrate dagli assessori all’Urbanistica, Carla Ferrari, e alla Partecipazione, Vittorio Ferraresi, che esprimono parere negativo sulle manifestazioni d’interesse presentate per l’Avviso di prima attuazione del Pug e che danno avvio a un percorso partecipativo propedeutico alla pubblicazione di un nuovo Avviso.
In particolare, la prima delibera, sulla base dell’istruttoria effettuata, dà valutazione negativa alle 19 proposte preliminari, in quanto non pienamente coerenti con la strategia delineata dal Piano urbanistico generale di Modena e non in grado, “allo stato progettuale pervenuto, di incidere positivamente verso una prospettiva di reale rigenerazione della città che il Pug indica come alternativa al modello espansivo”. È stata approvata con il voto a favore di Pd, Avs, Pri-Azione-Sl, Spazio democratico, Movimento 5 stelle, Fratelli d'Italia, Lega Modena, Modena in ascolto e Modena per Modena e quello contrario di Modena Civica; astensione per Forza Italia.
La seconda delibera, che chiede l’avvio di un iter propedeutico alla formazione di un nuovo Avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni d’interesse per rigenerare la città nel quale sia previsto anche un percorso partecipato, ha ricevuto il voto a favore di Pd, Avs, Pri-Azione-Sl, Spazio democratico, Movimento 5 stelle, Fratelli d'Italia, Lega Modena e Modena in ascolto e quello contrario di Modena Civica; astenuto il consigliere del Pd Fabio Poggi. Al nuovo avviso sarà possibile presentare proposte, rinnovate, anche relative agli interventi non accolti con l’Avviso precedente. A tal fine, gli uffici comunali promuoveranno iniziative rivolte ai proponenti delle manifestazioni di interesse dell’Avviso chiuso per fornire loro riscontro sui contenuti della relazione istruttoria che sarà utile a individuare rinnovate soluzioni progettuali.
Il Consiglio ha approvato, inoltre, una mozione di accompagnamento alla seconda delibera, presentata dal Partito democratico, che definisce alcune linee di indirizzo collegate al provvedimento. In particolare, il documento chiede di stabilire, al termine del percorso partecipato, diverse finestre temporali per la presentazione delle manifestazioni di interesse del nuovo Avviso (i contenuti del quale da definire attraverso il percorso consiliare), prevedendo supporto e accompagnamento per tutti i partecipanti così come per i proponenti del precedente Avviso. Nello specifico, per quest'ultimi, si chiede di intraprendere un percorso per individuare criticità e mancanze rispetto ai progetti presentati, in modo da accompagnarli, eventualmente, a una nuova presentazione dei progetti già a partire dalla prima finestra del nuovo avviso (da prevedere non oltre i tre mesi dalla pubblicazione). Illustrato dal consigliere Diego Lenzini, il documento ha ricevuto il voto a favore anche di Avs, Spazio democratico e Movimento 5 stelle e quello contrario di Fratelli d'Italia, Lega Modena, Modena in ascolto e Modena Civica.
“L’istruttoria – sottolinea l’assessora Ferrari – ha evidenziato che l’insieme delle proposte, sia per estensione delle aree interessate che per la natura degli interventi, non risponde pienamente all’interesse pubblico per la città, partendo dal presupposto che la rigenerazione debba assumere un significato più ampio rispetto a quello della semplice trasformazione fisica dei luoghi”.
Le manifestazioni d’interesse non sono state giudicate pienamente coerenti con la strategia del Pug e, nel complesso, non hanno ottenuto una valutazione sufficientemente positiva tale da consentire di ammetterle alla successiva fase di presentazione di Accordi operativi. A titolo di esempio, è risultata in contrasto con le strategie del Pug la concentrazione di molte proposte di strutture commerciali localizzate sull’asse storico della via Emilia.
Le 19 manifestazioni d’interesse (la ventesima non è stata ammessa alla fase istruttoria in quanto non pertinente) sono, infatti, state valutate dagli uffici in base alla coerenza con le strategie del Pug e rispetto ai vincoli sovraordinati e comunali analizzandone anche fattibilità economico-finanziaria e beneficio pubblico. Diffusamente collocate all’interno del territorio urbanizzato, le 19 proposte interessano aree non particolarmente estese e propongono tre tipologie funzionali: sei prevalentemente residenziali, due turistico-ricettive integrate a terziario, 11 commerciali.
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