17/09/2024

IL CONSIGLIO DICE NO A DUE IMPIANTI PER L’ACCUMULO DI ENERGIA

Ok a due delibere che esprimono parere non favorevole alle richieste di privati arrivate dal ministero. Ferrari “Serve un approfondimento per allontanarli dagli edifici residenziali”

Il Consiglio comunale ha espresso parere non favorevole alla realizzazione nella zona di San Damaso, in area agricola, di due impianti di accumulo di energia correlati alla rete nazionale Terna che occuperebbero oltre 30 mila metri quadrati di terreno con 160 container alti quattro metri a nord di via Vignolese a ridosso di edifici residenziali e attività di attrattività turistica.

Nella seduta di lunedì 16 settembre sono state approvate le delibere presentate dall’assessora all’Urbanistica Carla Ferrari, che esprimono parere non favorevole alle richieste promosse dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica su istanza di due società private arrivate al Comune il 6 agosto. Si sono espressi a favore delle delibere Pd, Avs, Movimento 5 stelle, Spazio democratico, Modena civica, Lega Modena e Modena per Modena, mentre si sono astenuti Fratelli d’Italia e Modena in Ascolto.

Insieme alla delibera è stata approvata una mozione, presentata da Pd, Avs, Movimento 5 stelle, Pri-Azione-Sl e Spazio democratico e Modena Civica, che definisce alcune linee di indirizzo collegate al provvedimento. In particolare, il documento chiede di avviare, al più presto, un percorso di informazione dei cittadini delle zone interessate dall’intervento, fornendo loro adeguate comunicazioni e documentazioni sul progetto. Inoltre, si chiede l’impegno delle istituzioni, coinvolte nella Conferenza dei servizi, nel valutare la reale fattibilità e sostenibilità dei progetti presentati, massimizzando gli interventi di mitigazione e compensazione. L’atto, poi, definisce “indispensabile” la presentazione di un adeguato piano di ripristino e di garanzie fideiussorie da parte dei proponenti per garantire sostenibilità e fattibilità del progetto, anche in caso di abbandono. Illustrata dal consigliere Fabio Poggi del Pd, la mozione ha ricevuto anche il voto a favore di Lega Modena; voto contrario di Fratelli d’Italia e Modena in ascolto.

“Non è possibile esprimere parere favorevole ai due progetti”, ha affermato l’assessora Ferrari. “È infatti indispensabile che il Ministero svolga un approfondimento progettuale finalizzato ad allontanare il confine degli impianti dagli insediamenti residenziali, con riferimento agli evidenti impatti che non vengono presi in debita considerazione nella documentazione presentata, affrontando le significative criticità rilevate: dagli impatti acustici al rischio alluvioni e alla prevenzione incendi, fino alla scelta del Ministero di ricorrere al procedimento Unico che non prevede disposizioni in tema di pubblicità e partecipazione procedimentale dei cittadini, con effetto di variante urbanistica. Chiediamo quindi – ha concluso – che venga convocata la Conferenza dei servizi in forma simultanea”.

Gli impianti avrebbero una capacità di accumulo di 200 MegaWatt, immagazzinati dalla vicina centrale di Terna, che verrebbero immessi nella rete nazionale in caso di necessità. Le richieste per la realizzazione dei due impianti, denominati Bees (Battery Energy Storage System), sono state presentate da due diverse società: Neptune srl, per un impianto da 103,866 MW su di un’area di 14 mila metri quadri; Uranus srl, per un impianto da 96,447 MW su di un’area di 16.775 metri quadri. Neptune posizionerebbe 21 nuclei di batterie di accumulo, Uranus 19. Ogni nucleo è composto da quattro container (altri 4 metri, larghi 6 e profondi 2,5), più una serie di altre strutture: una coppia di inverter Dc/Ac, il quadro Bt per la distribuzione dei servizi ausiliari del singolo nucleo, il trasformatore Bt/At a doppio avvolgimento e i quadri At per la connessione radiale “entra-esci” tra i vari nuclei (configurazione da 4,8 MW). Gli impianti sarebbero posizionati mediante travi di supporto in calcestruzzo armato che mantengono praticamente libera la superficie di proiezione verticale al suolo; previsti inoltre una strada interna sterrata, un impianto di illuminazione e una trincea (invaso lineare) che si svilupperebbe lungo il perimetro dei lotti. Il collegamento con la stazione di Terna avverrebbe con un complesso di cavidotti per i quali verrà richiesta servitù di passaggio, mentre per i due terreni sarebbe già in corso una compravendita. In base ai piani finanziari dei due impianti si può stimare un investimento complessivo di circa cento milioni di euro.

Dall’istruttoria effettuata, in particolare, l’impatto acustico degli impianti progettati sarebbe al di sopra del limite consentito in orario notturno in aree residenziali. Le opere di mitigazione previste consisterebbero in filari di alberi a delimitazione degli impianti.

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