Il Consiglio comunale di Modena ha approvato alcune modifiche allo Statuto del Consorzio attività produttive-Aree servizi, ente intercomunale impegnato in attività di riassetto e sviluppo economico equilibrato dei territori aderenti, tra cui il Comune di Modena.
La delibera è stata illustrata dall’assessore al Commercio Paolo Zanca nella seduta di lunedì 23 settembre ed è stata approvata con il voto a favore di Pd, Avs, Movimento 5 stelle, Pri-Azione-Sl, Spazi democratico, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Modena e Modena in ascolto; astensione per Modena per Modena e Modena Civica.
“L’atto – ha spiegato l’assessore Zanca – nasce dall’esigenza di conformare lo Statuto del Consorzio a un parere espresso dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, secondo cui gli incarichi di consigliere e presidente del Consiglio di amministrazione del Consorzio non possono essere conferiti a componenti dell’Assemblea consorziale: stiamo agendo, quindi, in misura cautelare, per evitare provvedimenti più stringenti”.
Le modifiche, che per legge devono essere deliberate dal Consiglio comunale, riguardano gli articoli 12, 21 e 23 dello Statuto. In particolare, nell’articolo 21 si specifica, appunto, che spetta all’Assemblea definire il numero esatto dei consiglieri del Consiglio di amministrazione, da individuare sulla base di un avviso pubblico. Mentre, nell’articolo 23, riguardante i requisiti dei candidati, si precisa che consiglieri e presidente del Consiglio di amministrazione possono essere scelti solo tra coloro che possiedono competenze ed esperienze in uno o più settori del Consorzio. Solo alla fine della selezione, come viene puntualizzato nell’articolo 12, l’Assemblea può eleggere il Consiglio di amministrazione.
Istituito nel 1974, tramite apposita convenzione, il Consorzio Attività produttive-Aree e Servizi è composto dal Comune di Modena, che detiene una quota di partecipazione pari al 41,64 per cento e dai Comuni di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Nonantola, Novi di Modena, Ravarino, San Cesario sul Panaro, Soliera e Spilamberto. L’ente ha per obiettivo il riassetto e lo sviluppo economico del territorio degli enti coinvolti, con particolare riguardo alla crescita equilibrata dei settori produttivi, alla attrattività, riuso e valorizzazione delle aree produttive, alla razionalizzazione degli insediamenti attraverso la programmazione e la gestione delle aree produttive, nonché alla promozione di iniziative volte ad accrescere la competitività e attrattività del settore produttivo, attraverso azioni coordinate per promuovere lo sviluppo sostenibile e la qualificazione ambientale e del valore sociale del lavoro.
Maria Grazia Modena (Modena per Modena) ha chiesto di valutare la possibilità di inserire tra i requisiti dei candidati esperienze in attività di rigenerazione urbana “poiché il Consorzio ha un ruolo importantissimo sull’uso delle aree dismesse”.
L’assessore ha replicato che spetta all’Assemblea stabilire i requisiti dei candidati, precisando che quello della rigenerazione urbana è un tema vasto e che il numero di interventi effettivi è da verificare.
Azioni sul documento