Inizieranno entro novembre i lavori di rimboschimento e rinaturazione previsti come compensazione ambientale nell’area delle Casse d’espansione del Secchia, al confine tra le province di Modena e Reggio Emilia, nell’ambito del progetto di adeguamento del manufatto alle esigenze di sicurezza idraulica. Lo hanno confermato i dirigenti di Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, nel corso di un incontro con la giunta comunale di Modena che si è svolto mercoledì 18 settembre. Vi hanno partecipato gli ingegneri Massimo Valenti, dirigente Emilia orientale di Aipo, e Stefano Parodi, incaricato dell’ufficio di Modena.
L’incontro, annunciato nei giorni scorsi, era stato convocato per fare il punto sull’andamento dei lavori, che hanno l’obiettivo di aumentare il volume della Cassa e quindi la sua capacità di invaso, ma che sono stati sospesi in seguito alla denuncia, poi verificata dagli stessi tecnici di Aipo, di un taglio di alberi eccessivo, rispetto al progetto approvato, da parte delle aziende incaricate.
“La sicurezza idraulica del territorio è sicuramente la principale priorità”, ha ribadito il sindaco Massimo Mezzetti intervenendo, insieme agli assessori Vittorio Molinari (Ambiente) e Giulio Guerzoni (Protezione civile), per sottolineare come sia necessario portare a compimento i progetti di Aipo sul nodo idraulico modenese. “Ma è indispensabile – è stato aggiunto come sollecitazione all’Agenzia – che venga esercitato un attento controllo sull’esecuzione dei lavori e, soprattutto, che venga fornita un’adeguata e tempestiva comunicazione a istituzioni e cittadini, un rapporto da coltivare con continuità, anche attraverso confronti periodici”. Aipo ha dato disponibilità alla richiesta del Comune di attivare un tavolo tecnico permanente sul sistema idraulico che verrà convocato dall’assessorato all’Ambiente.
Il progetto di rimboschimento e rinaturazione dovrà essere presentato all’Ente Parchi Emilia Centrale competente per il territorio nel quale si trovano le Casse. La Giunta comunale ha ribadito che l’intervento di rinaturazione avrebbe dovuto essere realizzato prima dell’avvio dei lavori accompagnandolo con la necessaria attività di comunicazione.
I dirigenti di Aipo hanno spiegato che ora, come compensazione, verrà esclusa dal taglio un’area originariamente prevista nel progetto, mentre, con oneri a carico delle imprese, saranno previste nuove piantumazioni di specie con valenza ambientale e compatibili con la funzionalità dell’opera, questo in aggiunta alle misure di compensazione ambientale già previste nella Valutazione di impatto ambientale.
Questo intervento fa parte del cosiddetto lotto 2 del piano di adeguamento delle Casse e prevede l’innalzamento degli argini e il loro consolidamento recuperando terreno dall’invaso con l’obiettivo di aumentarne anche la capienza. Il progetto del lotto 2 è finanziato con 27 milioni di euro nell’ambito del Pnrr. Insieme al lotto 1 (intervento sul manufatto per migliorarne la capacità di laminazione anche grazie a paratoie mobili) e al lotto 3 (ampliamento delle Casse in un’area in territorio di Rubiera) rientra nella strategia avviata negli anni scorsi, con i lavori realizzati sulle arginature del fiume, per adeguare le opere idrauliche a eventi con tempi di ritorno di 50 anni.
Il tempo di ritorno è il periodo medio che intercorre tra due eventi di una determinata entità ed è indicato per connotare l’intensità di un fenomeno naturale come le piene, appunto.
Oggi, grazie ai lavori terminati nel 2021-2022 di innalzamento e ingrossamento degli argini le opere di difesa del Secchia sono adeguate a tempi di ritorno di 20 anni. L’obiettivo generale previsto dalla pianificazione di bacino, anche in ragione dei cambiamenti climatici in corso, è quello dei 200 anni.
Nell’incontro è stato fatto il punto anche sugli altri interventi di Aipo, relativi al nodo idraulico modenese, con particolare riferimento al collaudo delle Casse del Panaro, ai lavori relativi ai Prati di San Clemente e all’esecuzione delle diverse ordinanze di lavori sugli argini sui corsi di Secchia e Panaro.
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