01/07/2024

INDIRIZZI DI GOVERNO / 4 – ECCO L’ENZIMA DELLA CULTURA

Strumento per alimentare vivibilità e sicurezza della città. “Produrre nuove visioni del mondo”. Servono progetti trasversali tra istituti e associazioni

Con l’undicesimo punto degli indirizzi contenuti nel Patto (“Una città educativa più creativa e culturale”) Mezzetti, individua la cultura come enzima della coesione sociale, per catalizzare e sviluppare processi che alimentano vivibilità e sicurezza della città. Dopo aver ricordato, a partire dall’Università che il prossimo anno compirà 850 anni, le tante istituzioni culturali d’eccellenza (da Ert ad Ater al Teatro comunale, dalla Galleria alla Biblioteca Estense, della Poletti alla rete delle biblioteche comunali, dal Museo civico a Fmav e Ago), il sindaco ha sottolineato il “tessuto di associazionismo culturale di piccola e media industria creativa che crea valore aggiunto non solo in termini di crescita culturale ma anche in termini di occupazione e di impresa”.

Mezzetti ha precisato che aver affidato a un unico assessore le deleghe di cultura, turismo e promozione della città non significa confondere le politiche culturali con il marketing: “La cultura deve essere per me prima di tutto quella forma di relazione potente tra le persone, in grado di definirci come collettività e di stimolare la produzione di nuove visioni del mondo”.

E il sindaco ha affermato che servono progetti culturali trasversali, in grado di connettere linguaggi e diversi ambiti di intervento, così come la politica culturale deve essere “radicata nella città e al contempo proiettata nel mondo”, superando anche “le forme di competizione tra le diverse organizzazioni per costruire corpi collettivi che agiscono assieme, che moltiplicano i saperi, che apprendono dalle pratiche e tra loro”.

Per il sindaco è necessario prestare attenzione alla nascita di presidi locali nei quartieri decentralizzati, al fiorire di spazi autorganizzati, dove si possono sviluppare pratiche di prossimità e di coesione sociale, dove è possibile lavorare con le comunità locali in modo generativo: “Gli spazi di periferia, i centri culturali ibridi innovativi vanno incoraggiati e sostenuti, vanno trovate risorse per farli vivere”. Uno strumento può essere un regolamento cittadino per il riuso temporaneo utilizzando le opportunità offerte dalla Regione: “Riuso temporaneo è uno straordinario strumento per attirare nuovi spazi, anche per brevi periodi, e soprattutto nella riattivazione del dismesso può rivelarsi un’opportunità potente per verificare i bisogni di un quartiere, mettere alla prova idee ed energie sociali, attivare le comunità con processi dal basso”.

 

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