Il sindaco Mezzetti ha definito la coesione sociale come la “capacità di una comunità di garantire il benessere di tutti i suoi membri, riducendo le diseguaglianze ed evitando la frammentazione”. Strettamente connesso alla coesione sociale è il decimo punto sviluppato con il Patto (“Una città per la legalità e la sicurezza”) con il sindaco che ha ricordato comunque come spetti soprattutto agli organi dello Stato affrontare fenomeni come quelli della microcriminalità e che servirebbe maggiore “certezza della pena”, attraverso risposte rieducative: è inaccettabile per la comunità e per le stesse forze dell’ordine che uno scippatore o uno spacciatore sorpreso in flagranza di reato riprenda il suo posto, come se nulla fosse, 24 ore dopo l’arresto.
Ma i temi della sicurezza vanno affrontati insieme al welfare. Accanto al maggior presidio delle forze dell’ordine e della polizia locale (anche con street tutor e convenzioni con istituti di vigilanza privata), Mezzetti infatti individua come compito principale dell’ente locale quello di rafforzare la coesione sociale: elemento centrale del Patto che il sindaco ha ribadito di aver voluto affidare ad Alessandra Camporota, non appena in congedo dall’incarico di prefetto, la quale “per la sua storia, la sua competenza e la sua esperienza, rappresenta un’alta sintesi di questa idea di politica per le sicurezze integrata e coordinata sotto più aspetti”. Le deleghe spaziano, non a caso, da sicurezza a welfare, coesione sociale, integrazione e cittadinanza. “Non cogliere – ha affermato Mezzetti - il valore e l’importanza della disponibilità, da indipendente quale ella è, della dottoressa Camporota a proseguire il suo impegno nella nostra città e per la nostra città, è indice di un approccio poco politico e molto ideologico e pregiudiziale, che poco a che fare con le dichiarazioni d’amore per Modena fatte in campagna elettorale”.
E rispetto alle polemiche sulla presunta anomalia istituzionale, Mezzetti parla di malafede e strabismo politico ribadendo in aula che si dimentica il precedente proprio dell’attuale ministro dell’Interno: Piantedosi assunse il suo incarico nel Governo Meloni il 22 ottobre del 2022, addirittura ancora pienamente in forze come Prefetto di Roma.
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