08/07/2024

INDIRIZZI DI GOVERNO / 2 – GLI INTERVENTI DI MAGGIORANZA

“Costruire una città accogliente per tutti, attraverso la partecipazione dei cittadini”

Nell’intervento principale per il Pd, il capogruppo Diego Lenzini ha descritto la Modena del futuro come una città che dovrà essere accogliente per tutti: “Dovremo farci carico di solitudini e fragilità e l’urbanistica, dovrà creare socialità e sicurezze, avendo prossimità come parola chiave. Il Pug, che è una grande eredità della precedente amministrazione, avrà bisogno anche di correzioni e di un lavoro a più mani”. Per il consigliere, le imprese “dovranno vedere Modena come una città in cui investire, e quindi bisogna accompagnarle” e anche il turismo è una grande opportunità ma, allo stesso tempo, “una sfida da governare”. Tema fondamentale sono, poi, le politiche abitative e l’accesso alla casa per le giovani coppie, “anche come antidoto all’invecchiamento della popolazione”. Lenzini ha parlato anche di mobilità sostenibile e sicura con “pedoni e bici al centro della progettazione”, e di lavoro: “Vanno garantiti i salari minimi ai lavoratori e, alle imprese, strumenti per garantire un lavoro sicuro e orientato alla transizione ecologica”. Inoltre, sono necessari investimenti sui servizi 0-6, sulla medicina territoriale e, infine, sulla sicurezza, “con l’aumento di assistenti sociali e di educatori di strada”. 

Fabio Poggi ha chiesto all’Assemblea di unirsi all’appello per la pace “in quanto è il modo più alto per iniziare questo nostro nuovo impegno a servizio dei cittadini”. Il consigliere ha poi voluto precisare il proprio non voto, nella prima seduta, al presidente del Consiglio comunale per non “certificare il percorso e il metodo che hanno portato a quella scelta, fatti di pressioni, ingerenze e ritorsioni che il Pd ha subito e che nulla hanno a che fare con l'impegno e la responsabilità ai quali siamo chiamati”. Stefano Manicardi ha condiviso l’approccio di considerare periferie e frazioni come luoghi di opportunità verso i quali bisogna completare i collegamenti ciclabili. Importanti per il consigliere anche la manutenzione del verde nei parchi e il completamento della riqualificazione di parti della città. “Sarebbe interessante – ha aggiunto – anche ragionare su luoghi deputati al libero confronto tra cittadini, a Baggiovara e Cittanova, per esempio, non c’è un auditorium”. Favorire l’aggregazione giovanile, “anche libera e autogestita”, ragionare “su azioni che possono favorire la sicurezza, oltre la repressione, per esempio valorizzando l’enorme servizio di polisportive e associazioni”, impegnarsi per “rivedere bretella e scalo merci”, sono gli altri temi affrontati dal consigliere.

Per Gianluca Fanti “occorre promuovere il più possibile il coinvolgimento dei cittadini, in quanto la loro partecipazione contribuisce a migliorare attività ed efficienza dell’Ente locale”. Il consigliere ha quindi suggerito di prevedere per ogni rione una sede fisica opportuna per consentire una piena partecipazione dei cittadini. Per Lucia Connola “questo nuovo percorso dovrà attuare politiche attente a un diverso modo di vivere, mettendo al centro il benessere di tutti, curando ferite sociali e vulnerabilità”. In particolare, la consigliera ha voluto mettere l’accento sulla parola “democrazia” come modalità di ascolto e interpretazione della realtà. Infine, si è soffermata sull’importanza di accogliere e affrontare alcune sfide come il supporto alla medicina territoriale e alla scuola (“da intendere non più come azienda ma come comunità”). Richiamando ai valori risorgimentali e alla loro tradizione a Modena, Federica Di Padova ha parlato dell’importanza della giustizia, della laicità e della pluralità culturale “da mettere al centro di un patrimonio condiviso”. Si tratta di un aspetto che la nuova consiliatura dovrà valorizzare, anche a partire dalla tutela del patrimonio storico e dei valori antifascisti: “La cultura, infatti, è chiamata a rinnovarsi, a dialogare, a costruire, a creare ponti”. Francesco Fidanza si è concentrato sull’importanza di supportare il sistema sanitario pubblico “stravolto dalla pandemia”. Per il consigliere, “Modena ha bisogno di un nuovo patto per la salute che vincoli ospedali, servizi territoriali, medici famiglia, università, associazioni di pazienti e volontari". Secondo Fidanza “occorre puntare su modello organizzativo che scommetta su medicina prossimità e sui territori come luoghi di relazione e di cura”.

Nel suo intervento, Alberto Bignardi ha sottolineato che rispetto alla “crisi abitativa” sono state avanzate, già nella scorsa legislatura, alcune proposte, come progetti di edilizia (per studenti e lavoratori) per affitti a prezzi sostenibili. Soffermandosi quindi sul Piano urbanistico, il consigliere ha affermato che è “fondamentale attuarlo per semplificare le procedure burocratiche, dare strumenti tecnologici e risorse adeguate per i professionisti che vorranno realizzare interventi”.

Per Luca Barbari è importante che l’Amministrazione sia a fianco della comunità, “per questo va resa più accessibile e amichevole”. Inoltre, soffermandosi sul tema dell’autonomia comunale, così come intesa da Matteotti, il consigliere ha ricordato che essa rappresenta “la capacità di una comunità di scegliere la strada da intraprendere”. Il consigliere ha quindi sottolineato il valore del dialogo che consiste “non nel seguire una linea retta ma nel fare pause e cambiare tono, in modo da diventare un’indicazione metodologica”. Per Vincenza Carriero le linee di governo non sono un “libro dei sogni, ma il frutto di un patto, premiato dai cittadini, che propone il progetto di una città più vicina, più giusta, più legale, della partecipazione e del riuso”. Una questione essenziale, ha aggiunto la consigliera, è quella della sicurezza “e, a questo proposito, un bel passaggio delle linee programmatiche parla di occupazione culturale degli spazi abbandonati. La sicurezza, infatti, non si ottiene con un solo strumento: riuscire a portare cultura e quindi persone in spazi vuoti o desertificati può essere una delle soluzioni”.

Grazia Baracchi (Spazio Democratico) ha posto l’accento sulla Costituzione “unico riferimento” per governare e per fare il bene della città. Quindi, la consigliera, apprezzando l’intervento del sindaco sulla necessità di affrontare la crisi della democrazia e della rappresentatività, ha sottolineato l’importanza di “ripartire da chi pensa di non poter incidere, da chi sceglie di non votare, per ricostruire la fiducia: bene quindi il patto per rinnovare la partecipazione e per fare sentire tutte e tutti i modenesi parte di una città equa ed inclusiva”. Baracchi ha poi evidenziato la necessità di tenere alta l’attenzione per i giovani (“che chiedono spazi per ritrovarsi, esprimere la creatività, organizzarsi) e per i fragili, per chi si sente escluso.

Per Alleanza Verdi Sinistra, Laura Ferrari si è detta soddisfatta della centralità, nel programma di governo, dell’ascolto e del coinvolgimento dei cittadini, “sempre più da coinvolgere nei cambiamenti e nelle criticità attuali”. La consigliera ha quindi parlato della necessità di “creare dimensioni collettive, dotandole di poteri decisionali”. Soffermandosi sul percorso del proprio gruppo, (“che svolgerà attività politica con lealtà e collaborazione”), Ferrari ne ha sottolineato anche la necessità di uno spazio di autonomia “per creare nuove istanze che avranno a che fare soprattutto con ambientalismo e giustizia sociale”.

“Tre emergenze e quattro grandi sfide” sono state al centro dell’intervento di Giovanni Silingardi del Movimento 5 stelle. “La prima – ha affermato – è l’emergenza democratica e della partecipazione come dimostrano l’astensionismo dilagante e, prima ancora, dalla sfiducia della società nella politica: d’accordo con il sindaco, bisogna coinvolgere i cittadini nelle scelte politiche, per esempio nella trasformazione urbana che riguarda non solo l’urbanistica ma l’ambiente, la mobilità, le disuguaglianze sociali”. La seconda, è quella climatico-ambientale e la terza è quella sociale: crescono la povertà assoluta e quella relativa, le disuguaglianze, le fragilità di giovani e anziani. Le sfide da affrontare, secondo il consigliere, sono il verde, “tanto, ma che deve essere equilibrato”, l’impegno al consumo zero di suolo “con la rigenerazione e politiche per la casa adeguate”, l’economia circolare (“bene aver messo mano al sistema di raccolta dei rifiuti”) e la qualità dell’aria che “riguarda anche le modalità di trasporto”. Silingardi ha chiuso ricordando l’impegno del Movimento per la città della prossimità “che supera le periferie per superare le distanze sociali”.

Per Pri-Azione-Sl, Paolo Ballestrazzi ha evidenziato l’importanza di tendere a zero consumo di suolo, anche attraverso il riutilizzo delle strutture dismesse presenti in città, a causa del calo di produzione. Il consigliere si è poi concentrato sul “problema serio di Hera, in cui non c’entrano i rifiuti: il punto è constatare come queste società, che dovrebbero tutelare il bene comune, tutelino sé stesse e i loro azionisti”. Ballestrazzi ha poi affermato che Modena “sconta” un errore dagli anni Cinquanta, “ovvero lo scavallamento tra ferrovia e autostrada, che da noi passa a sud della ferrovia per tornare a nord dopo Bologna. Errori strategici a cui non si può rimediare”. Soffermandosi sul tema della partecipazione, il consigliere ha parlato della necessità di dare “più potere per assemblee elettive, specie per una democrazia lacerata come quella italiana". Infine, sulla sanità (“in questa regione in mano ai tecnici), Ballestrazzi ha rivendicato l’importanza di rimettere al centro il primato della politica nelle scelte.

Katia Parisi di Modena civica, dichiarando il voto di astensione, ha riconosciuto le prerogative del sindaco nel nominare la giunta ma contestato “una sua inadeguatezza nella gestione: un sindaco – ha detto – non può sottrarsi al confronto con una forza di maggioranza che solleva perplessità, adottando decisioni che hanno comportato una spaccatura. Il sindaco – ha proseguito – ci chiede di governare con lei senza stare nel governo della città: una scelta che i cittadini non hanno capito. E il sindaco si deve assumere la responsabilità di scelte politiche che hanno messo fine a una collaborazione lunga cinque anni e umiliato gli elettori. Nel rispetto del nostro mandato – ha concluso – continueremo a sottoscrivere i punti del programma, votando di volta in volta”. Entrando nel merito, la consigliera ha individuato tra le priorità l’emergenza abitativa, con persone “che non riescono a permettersi alloggi a costi sostenibili. Avevamo proposto un ordine del giorno per immettere sul mercato nuovi alloggi e verificheremo la sua attuazione”. Parisi ha evidenziato, inoltre, una “disuguaglianza sanitaria senza precedenti e un Tpl non adeguato alle esigenze dei cittadini e che deve diventare più efficiente con corsie preferenziali e parcheggi scambiatori”. Sulla sicurezza si è augurata che “venga attuato quanto concordato nel patto”. 

Azioni sul documento