“Trovare un alloggio a Modena è molto difficile per diverse fasce di popolazione: per lavoratori italiani e stranieri, per richiedenti asilo in uscita dai Cas, per studenti fuori sede e per famiglie che, pur avendo un reddito, non riescono ad accedere a un’abitazione attraverso il libero mercato. Nel nostro territorio operoso e capace di offrire tante possibilità occupazionali, la casa è diventato il problema principale; un problema che abbiamo intenzione di affrontare insieme a tutti i soggetti coinvolti: dalle organizzazioni sindacali, di categoria, dei piccoli e grandi proprietari, agli imprenditori e a tutti i portatori di istanze per arrivare ad elaborare un Piano Casa in grado di dare risposte ai bisogni di oggi e di domani”.
Lo ha affermato la vicesindaca e assessora alla Sanità Francesca Maletti con delega alle Politiche abitative e Piano Casa accogliendo in Municipio, nella mattinata di venerdì 5 luglio, il signor Ousmane Cisse, referente per Modena del Coordinamento migranti di Bologna e già rappresentante della Consulta stranieri dell’Unione Terre d’Argine, il quale ha portato all’attenzione pubblica il tema casa per quanto riguarda i lavoratori stranieri.
Nell’incontro, il primo di una serie a cui si è resa da subito disponibile l’assessora, Maletti ha ascoltato le difficoltà incontrate dall’interlocutore e da altri lavoratori stranieri nella ricerca di una soluzione abitativa a causa dell’alto costo dell’affitto, di atteggiamenti discriminatori o per l’impossibilità di pagare alte caparre.
Problemi purtroppo noti all’amministrazione che ha anche già avviato la riqualificazione di un immobile messo a disposizione da un privato per realizzare un Ostello per lavoratori.
Per offrire ampie garanzie sul pagamento dei canoni o di eventuali danni ai proprietari che decidono di affittare tramite l’amministrazione comunale, il Comune ha inoltre creato Agenzia Casa a cui si accede presentando domanda e “che ora abbiamo la necessità di ampliare attraverso il coinvolgimento e la collaborazione di associazioni e nuovi proprietari”, precisa l’assessora.
“Diversi infatti devono essere gli strumenti da potenziare per affrontare un problema così esteso e composito e le vie da sperimentare insieme ai diversi soggetti – sottolinea Maletti - per affrontare le tante facce del problema casa, partendo da una presa di coscienza collettiva per trovare nuove soluzioni condivise”.
Per i lavoratori delle forze dell’ordine, per esempio, il Comune ha sottoscritto un protocollo d'intesa con la Prefettura di Modena e Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna) per la messa a disposizione di oltre trenta alloggi, tra i nuovi della palazzina di Abitare sociale e quelli riqualificati in zona musicisti che dovranno essere assegnati dalla Questura.
Mentre per quanto riguarda la presenza di persone in condizione di estremo disagio spesso legato a dipendenze patologiche, ma comunque numericamente limitate, il monitoraggio realizzato dal Comune attraverso l’Unità di Strada che offre accesso ai servizi pubblici, è pressoché costante.
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