C’è un po’ di Modena nella mostra che si svolge al Museo Picasso di Barcellona da giovedì 6 giugno (fino al 6 ottobre) dal titolo "Fernande Olivier, Pablo Picasso y sus amigos". Viene esposto, infatti, anche il dipinto di Ubaldo Oppi “Donna con abito rosso”, del 1913, che fa parte della collezione Sernicoli del Museo Civico.
La mostra ripercorre la vita e le relazioni di Fernande Olivier, compagna e modella di Picasso a Parigi dal 1904 al 1912, e l’opera di Oppi è stata selezionata perché nel volto della donna in rosso sono state riconosciute proprio le sembianze di Fernande, non solo per via del particolare taglio a mandorla degli occhi. Il dipinto, infatti, venne eseguito nel 1913, nel periodo in cui l'artista ebbe forse una relazione con Fernande a Parigi, come riporta una testimonianza dell’artista Gino Severini che Oppi frequentò nella capitale francese.
L'esposizione presenta anche documenti e fotografie inedite, testimonianze audiovisive e numerosi ritratti firmati dalla cerchia di amici di Fernande Olivier. Tra questi, dipinti di Kees van Dongen, Joaquim Sunyer, Marie Laurencin, così come i ritratti realizzati da Picasso che furono fondamentali per lo sviluppo del cubismo.
Entrato a far parte delle collezioni del Museo Civico nel 2007, in seguito all'importante lascito di opere del commercialista Carlo Sernicoli, il dipinto può essere considerato tra le opere più intense e sofisticate eseguite durante la prima permanenza parigina dell'artista, dove le esperienze viennesi si intersecano con quelle scaturite in seno all'avanguardia francese. “Forte dell'humus culturale assorbito in occasione del contatto con l'ambiente secessionista e con gli esiti della pittura fauves-espressionista, Oppi – spiegano gli esperti del Museo Civico - ne sostanzia gli influssi in questa serie di figure misteriose ed elegantemente atteggiate”. Personalità dalla cultura eclettica e sfaccettata, Oppi è annoverato tra i protagonisti della scena figurativa italiana della prima metà del XX secolo. Di origini bolognesi, è cresciuto a Vicenza, seguendo l’attività del padre, per poi vivere a Vienna, a Venezia, a Parigi e a Milano dove nel 1923, sotto l'impulso teorico di Margherita Sarfatti, costituisce il gruppo dei sette pittori del "Novecento italiano" insieme a Bucci, Dudreville, Malerba, Marussing e Sironi.
La mostra di Barcellona focalizza l'attenzione sulla capacità di Fernande Olivier di raccogliere e incarnare nei suoi scritti la vita condivisa con Pablo Picasso nel momento in cui l'artista inizia ad emergere nell'ambito delle avanguardie. In “Picasso et ses amis” (1933) e “Souvenirs intimes. Écris pour Picasso” (1988), Olivier racconta in modo diretto e sincero gli anni di convivenza con l'artista al Bateau-Lavoir. Olivier ha scritto anche una serie di racconti e poesie (ancora inediti) che mostrano una grande sensibilità e un forte interesse intellettuale. Oltre ad essere una finestra per conoscerne un po' meglio il genio, questa mostra - la prima a lei dedicata in Spagna - vuole essere anche un omaggio a questa artista, al di là del suo rapporto con Picasso.
Il progetto della mostra spagnola ha coinvolto l'Archivio La Belle Fernande (Albf) e importanti fornitori come, tra gli altri, il Musée Picasso di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Bilbao, la Staatsgalerie Stuttgart, la Kunstsammlung di Düsseldorf, il Museo Reina Sofía e il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza.
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