04/05/2024

PROSEGUE LA RIMOZIONE DELL’AMIANTO NEL CANTIERE CONAD

L’intervento è iniziato il 22 aprile. La presenza di frammenti del materiale è stata oggetto di un’interrogazione del M5s alla quale ha risposto l’assessora all’Urbanistica

Prosegue, nonostante alcune interruzioni dovute al maltempo, l’intervento per rimuovere l’amianto a terra nel cantiere di rigenerazione dell’area industriale ex Civ & Civ a Modena che è iniziato lunedì 22 aprile. Nelle scorse settimane, infatti, durante la demolizione di alcune strutture del fabbricato, era emersa la presenza di frammenti di amianto tra i materiali e l’area era stata inertizzata per metterla in sicurezza.

La scoperta dell’amianto e la situazione del cantiere sono stati oggetto di un’interrogazione del Movimento 5 stelle alla quale l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli ha risposto nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 15 aprile. L’interrogazione. in particolare, chiedeva se prima di iniziare la demolizione gli organi competenti avessero effettuato verifiche sull’eventuale presenza di amianto e se i monitoraggi ambientali fossero proseguiti anche durante i lavori.

Dopo aver precisato che gli organi competenti per la bonifica dell’amianto sono Azienda Usl e Arpa, l’assessora ha ricordato che il capannone era già stato oggetto di bonifica nel febbraio 2020 quando erano state rimosse le coperture in cemento amianto. Dopo la bonifica dell’area (di oltre 20 mila metri quadrati), a lavori iniziati, a seguito della demolizione di alcune colonne, è stato rinvenuto tra le macerie materiale fibrocementizio che si trovava in posizione non visibile, inglobato all’interno della struttura (tra le colonne e le travi di copertura) e che rappresenta una minima parte delle macerie presenti nel sito.

Dopo il ritrovamento, l’impresa ha immediatamente provveduto a far analizzare il materiale e, contestualmente, ha sospeso le demolizioni. Sono stati eseguiti, quindi, da un’azienda specializzata campionamenti ambientali dell’aria nell’area del cantiere dai quali è emerso che non c’è stata alcuna dispersione di fibre di amianto. Su indicazione dei tecnici del Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’Azienda Usl, contattata dalla direzione lavori, tutto il materiale già a terra è stato trattato con incapsulante (un prodotto a base di colla vinilica colorata) per evitare la dispersione di fibre.

Il successivo intervento, eseguito da un’impresa specializzata sulla base del Piano di lavoro presentato al Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl e comunicato al Comune, consiste nella raccolta dei frammenti che si trovano nell’area, ampia circa 500 metri quadri, e che vengono stoccati negli appositi “big bags” omologati e lo smaltimento in discariche autorizzate. I pannelli che si trovano tuttora sulle colonne non demolite saranno trattati con incapsulante e poi rimossi prima della demolizione della struttura. È prevista anche la rimozione delle travi e dei prefabbricati di dimensioni maggiori (che non contengono amianto) con l’utilizzo di automezzi.

Nella risposta è stato sottolineato anche che l’Ausl non ha attivato procedure di comunicazione pubblica perché, essendo state attivate immediatamente le misure di sicurezza, non ha rilevato rischi per la popolazione.

Nella replica, il gruppo del Movimento 5 stelle, pur dichiarandosi soddisfatto che non siano stati riscontrati rischi per la salute dei cittadini, ha auspicato un monitoraggio “in continuum” dell’aria per verificare che non ci sia dispersione di fibre e ha insistito sulla necessità di trasparenza e informazione anche per evitare che nei cittadini cresca la diffidenza nei confronti degli organi competenti.

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