La Tari rimane invariata anche per il 2024. Il Consiglio comunale di Modena, infatti, ha approvato la delibera sulla definizione delle tariffe, che non crescono dal 2017. Confermati anche i bonus e le riduzioni in bolletta per le utenze domestiche e non domestiche.
Il provvedimento, presentato nella seduta di lunedì 29 aprile dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, contiene anche la revisione del Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani e gli adeguamenti al regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti, ed è stato approvato con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica. Assente il gruppo Europa verde-Verdi). Contrari Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alternativa popolare, Gruppo indipendente per Modena.
Il montante tariffario del servizio di raccolta rifiuti per il territorio comunale per il 2024 è di 38 milioni 458 mila euro, mentre è di quasi un milione (996 mila euro) il valore delle agevolazioni previste. Il provvedimento prevede anche l’applicazione di quote di avanzo vincolato e accantonato con il rendiconto 2023 di 2 milioni 715 mila euro.
In vista del passaggio alla tariffazione puntuale, previsto nel 2025, i costi delle bollette a carico dei cittadini – è stato precisato – rimangono invariati per l’ottavo anno consecutivo, nonostante il contesto segnato dall’aumento dei costi energetici e dalla crescita dell’inflazione, e la necessità di accompagnare la trasformazione dettata dal nuovo sistema di raccolta differenziata rispondendo alle esigenze di miglioramento espresse dai cittadini e introducendo servizi integrativi. Parte dei maggiori costi del servizio, inoltre, viene coperta dall’aumento della platea degli utenti censiti nel corso dell’applicazione del nuovo sistema di raccolta.
La delibera conferma anche le agevolazioni: in particolare, sono previsti 600 mila euro per il bonus rifiuti per le utenze domestiche delle famiglie disagiate e agevolazioni per incentivi alla raccolta differenziata dei rifiuti per un valore complessivo di 390 mila euro (240 mila euro per le utenze domestiche e 150 mila per le utenze non domestiche). Confermato anche l’incentivo, per 6 mila euro complessivi, per i locali che rinunciano alle slot machine, per i quali è previsto uno sconto del 50 per cento sulla quota variabile della tariffa.
Il provvedimento modifica anche il regolamento Tari correggendo alcuni refusi ed errori materiali e aggiornando le categorie di utenti del Mercato Albinelli con l’aggiunta della dicitura “con o senza somministrazione” ai “Banchi di mercato coperto generi alimentari misti”.
L’approvazione della delibera sulle tariffe per il 2024 della tassa rifiuti è stata preceduta da un dibattito aperto da Lega Modena che ha parlato di “subalternità” del Comune a Hera che in realtà, in quanto società partecipata, dovrebbe, al contrario, essere controllata. Il gruppo ha quindi evidenziato come i costi dei servizi integrativi finiscano per gravare o sui servizi alla comunità o sui cittadini, mentre dovrebbero essere a carico di Hera. Infine, è stata sottolineata la necessità di rivedere l’intero sistema di raccolta differenziata, poiché non ha dato i risultati attesi.
Il Movimento 5 stelle ha sostenuto l’importanza di “difendere” il sistema di raccolta porta a porta, per i benefici che reca all’ambiente e quindi alla comunità. Ma occorre migliorarlo. Per il gruppo, infatti, i costi aggiuntivi, da integrare, sono conseguenza di una programmazione problematica del servizio, e quindi, a monte, di un contratto inadeguato. Occorre dunque attivare, al più presto, un tavolo di negoziazione (come richiesto da una mozione approvata dal Consiglio) per raggiungere gli obiettivi del nuovo sistema di raccolta, come tariffe più eque e spegnimento dell’inceneritore.
Per Fratelli d’Italia il Comune avrebbe dovuto evidenziare al gestore le sue inadempienze in un servizio che non migliora e non raggiunge livelli dignitosi. Il gruppo ha pertanto affermato l’importanza di interrompere “immediatamente” questa gestione poiché non fa gli interessi dei cittadini. Poi, soffermandosi sui servizi integrativi, ha rilevato come questi, in realtà, dovrebbero far parte di una gestione ordinaria. Per il gruppo, infine, un’introduzione più dilatata del nuovo sistema di raccolta avrebbe potuto evitare questi ulteriori costi.
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