23/04/2024

CRESCE L’ATTIVITÀ DI MONTERÉ IN STRADELLO AGGAZZOTTI

Nuova struttura di 7.300 metri quadrati della cooperativa per incrementare l’attività di frigoconservazione ed essicazione. Ampliamenti della strada. Ok del Consiglio

Ospiterà 18 nuovi forni per l’essicazione e sarà dotata di circa 1.300 metri quadrati per la frigoconservazione, oltre a poco meno di 2.800 metri quadrati per la movimentazione dei prodotti, in aggiunta alle attività già in essere nella sede attuale.

È ciò che prevede l’ampliamento della società agricola cooperativa del marchio Monteré in stradello Aggazzotti, che più che raddoppia la propria attività con la realizzazione di una struttura di circa 7.300 metri quadrati di superficie, autorizzata dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 11 aprile, con il voto a favore di Pd, Lega Modena, Forza Italia; contrari Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Movimento 5 stelle, Modena sociale-Indipendenza!; astenuto il gruppo di Alternativa popolare, mentre Modena civica non ha partecipato al voto.

Il via libera all’intervento, cui è stato riconosciuto l’interesse pubblico nell’ottica di sostegno a una realtà del territorio che si occupa della produzione di eccellenze, rappresenta una ratifica dell’assenso dato al progetto in sede di Conferenza dei servizi, con condizioni e prescrizioni, in variante agli strumenti urbanistici e alla classificazione acustica. Il progetto, che comprende anche alcuni ampiamenti della strada a spese dell’azienda, ha ottenuto anche il parere favorevole della Commissione Qualità architettonica e Paesaggistica.

La nuova struttura verrà realizzata in adiacenza della sede principale della società agricola cooperativa Modenese essicazione frutta, in un’area situata tra stradello Aggazzotti e strada Cadiane.

Attualmente la società è composta da 23 soci e ha raggiunto una superficie territoriale di coltivazione a circa 600 ettari, di cui 245 in provincia di Modena (85 in territorio comunale) e la cooperativa copre circa il 90 per cento della produzione italiana, e tutte le attività successive alla raccolta di susine, quindi essicazione, conservazione, confezionamento e commercializzazione avvengono esclusivamente nella sede modenese. L’intervento va a rispondere al notevole aumento produttivo di susine dei soci della cooperativa, derivante da circa 100 ettari di nuova piantumazione, con l’obiettivo di creare una filiera, dal campo al consumatore, totalmente italiana e tracciabile.

Una superficie agricola di 10 mila metri quadrati a fianco dell’edificio in ampliamento sarà destinata ad area di mitigazione, in aggiunta all’area verde già prevista pari a circa 8.500 metri quadrati. In queste aree saranno piantumate essenze arboree e arbustive autoctone che andranno ad aggiungersi a quelle esistenti per un totale complessivo di 88 alberi ad alto fusto e 1.550 arbusti.

Per rispondere all’incremento del traffico veicolare derivante dall’intervento, stimato comunque intorno al 3 per cento del traffico attuale, la Cooperativa realizzerà a proprie spese tre significativi ampliamenti di carreggiata in via Cadiane volti a consentire ai mezzi in transito di liberare velocemente e in sicurezza la sede stradale in caso di incrocio con altri mezzi pesanti. Gli ampliamenti porteranno beneficio anche alle altre attività presenti e ai residenti.

Il primo ampliamento sarà realizzato all’ingresso da strada Bellaria/Nuova Estense, il secondo all’incrocio con stradello Aggazzotti e il terzo in posizione intermedia; per una lunghezza complessiva di circa 1 chilometro.

La struttura sarà realizzata in cemento armato prefabbricato con pannellature tinteggiate con colorazioni tenui che si addicono al contesto ed elementi in corten per pilastri e pensiline. Sulla copertura sarà realizzato un impianto fotovoltaico da 546 moduli connesso alla rete elettrica, la cui energia sarà totalmente consumata dalla struttura.

Con un emendamento, proposto dal Pd e approvato con i voti Europa Verde-Verdi, Sinistra per Modena, Movimento 5 stelle, Modena sociale-Indipendenza! (contrari Lega Modena e Forza Italia, astenuta Alternativa popolare; Modena civica non ha partecipato al voto) è stato previsto che le opere di mitigazione e inserimento paesaggistico già previste siano realizzate entro un anno dalla firma della convenzione. Inoltre, si fa decorrere il vincolo dell’obbligo di non modificare la destinazione d’uso per dieci anni, funzionale all’esonero dei contributi, non dalla stipula della convenzione ma dalla fine lavori per la realizzazione del nuovo edificio. Analogamente, anche il monitoraggio dei flussi di traffico dovrà partire dall’inizio dell’attività e non dalla firma della convenzione, in modo da avere una durata effettiva di cinque anni.

Infine, poiché le strade Agazzotti e Cadiane non sono idonee a sopportare il traffico pesante generato dalle imprese insediate o in ampliamento nella zona, l’emendamento prevede che la somma di 616 mila euro corrisposta per la valorizzazione dell’area sia investita nella realizzazione dell’innesto di via Agazzotti/Cadiane direttamente nella complanare.

Nel dibattito, il Movimento 5 stelle ha concentrato l’attenzione sul consumo di suolo e sui problemi ambientali derivanti dall’ampliamento, sottolineando che dove oggi c’è un prato, domani ci sarà cemento, nonostante la beffa di una legge che mantiene la destinazione agricola del terreno pur consentendo di costruirci sopra. Per il gruppo non devono essere sottovalutati nemmeno l’inquinamento acustico e il traffico conseguenti alla maggiore attività dell’azienda.

Annunciando il voto a favore dell’ampliamento di un’azienda che lavorando prodotti locali favorisce il lavoro degli agricoltori, Lega Modena ha definito positivo il fatto che ci siano ancora imprese che investono sul territorio e creano lavoro, nonostante i vincoli posti dall’amministrazione, affermando che l’area dove sorge l’azienda è già fortemente inquinata e non sarà qualche camion in più a peggiorare le cose ma i progetti dell’amministrazione sulle nuove strade.

Per il Pd il ruolo delle amministrazioni locali è creare le condizioni perché le imprese si possano insediare in modo sostenibile e non in contrasto con i diritti dei residenti. La legge urbanistica regionale, però, non classifica le infrastrutture agricole come consumo di suolo, un “vulnus” che bisogna cercare di sanare e che non ha consentito di approcciare l’ampliamento in modo diverso e con maggiori vincoli.

Il gruppo Europa verde-Verdi ha affermato che le amministrazioni dovrebbero pretendere che le imprese rispettino l’ambiente e la qualità di vita dei dipendenti e dei residenti, mentre il progetto di ampliamento presenta forti criticità ambientali e rispetto alla tutela del suolo agricolo e del benessere dei cittadini.

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