30/04/2024

CONSUNTIVO / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei gruppi consiliari prima dell’approvazione della delibera

La delibera di approvazione del bilancio Consuntivo 2023 è stata approvata dalla maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, assente Europa verde - Verdi) con il voto contrario del Movimento 5 stelle. Gli altri gruppi di opposizione presenti (Lega Modena, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Alternativa popolare, Gruppo Indipendente per Modena, Modena sociale Indipendenza!) sono usciti dall’aula per protesta per la mancata discussione di una mozione sui “pagamenti relativi al servizio di elettricità” che, in quanto atto d’indirizzo, a parere della presidenza del Consiglio comunale, non rientrava tra i provvedimenti urgenti e improrogabili che la normativa consente di affrontare dopo la convocazione dei comizi elettorali.

Aprendo il dibattito, il Gruppo indipendente per Modena si è concentrato sul contratto con Hera Luce sostenendo che il contenzioso che ne è derivato è un caso paradigmatico di conflitto di interesse in cui si trova l’amministrazione, in quanto socia di Hera, che genera meno concorrenza e quindi meno vantaggi per i cittadini, oltre a una gestione critica, come dimostrato dall’intervento della magistratura. Per il gruppo, inoltre, l’aumento dei proventi dai tributi non deriva tanto dall’ampliamento della base imponibile ma dalla crescita delle tasse a carico dei modenesi.

Dopo aver ricordato che il bilancio è lo strumento per attuare le politiche dell’ente, il Movimento 5 stelle ha rimarcato la diversità di vedute sulle priorità per la distribuzione delle risorse affermando che all’amministrazione è mancato il coraggio sulla spesa corrente in un momento storico in cui c’è molto bisogno di interventi sociali perché aumentano povertà e fragilità. L’amministrazione dovrebbe, quindi, ricalibrare investimenti e spesa corrente per agire al meglio con l’obiettivo della giustizia sociale. Pur condividendo alcune delle politiche attuate dall’ente, il gruppo ha annunciato il voto negativo sul consuntivo, in coerenza con le posizioni tenute nel corso della legislatura.

Il gruppo Pd si è soffermato sulla necessità, che andrebbe sostenuta da tutte le parti politiche, di richiedere al governo che i Comuni virtuosi possano godere di un trattamento diverso da quelli che non sono in grado di gestire i propri bilanci. Un trattamento meno vincolante, che consenta di programmare politiche più vicine ai cittadini e con maggiori margini di manovra. Il gruppo ha evidenziato anche che gli enti sovraordinati, dal nazionale ai fondi europei, sostengono gli investimenti ma tendono a tagliare la spesa corrente, sulla quale i Comuni hanno pochissima capacità decisionale e che, di conseguenza, faticano ad aumentare anche in caso di necessità.

Anche secondo Sinistra per Modena è necessario avere la possibilità di fare di più per far fronte alle questioni sociali sempre più impellenti: se si vuole una città che non lasci indietro nessuno, è necessario aumentare la spesa corrente. Il Comune di Modena ha scelto di non aumentare le tariffe anche in questi anni complicati, ma allo stesso tempo ha mantenuto invariate anche le uscite. Oltre ai servizi, che devono poter rispondere ai nuovi bisogni, per il gruppo è importante anche dare un segnale politico agendo sul salario minimo per chiunque lavori per l’ente, anche in appalti e subappalti.

Per Lega Modena, l’amministrazione dispone di molti fondi, sia perché la città è ricca sia per la capacità dell’ente stesso di reperire fondi, ma non li spende come dovrebbe. Per il gruppo, le spese aumentano a fronte di servizi sempre più scadenti che vengono affidati a privati o a fondazioni con una conseguente perdita di qualità, e sembra che l’obiettivo del bilancio sia tenere sempre la tassazione al massimo, una forma di vessazione per i cittadini che aveva senso quando i servizi c’erano ed erano buoni ma che non ne ha più ora.  

“Molta ciccia e poco arrosto” è la definizione del bilancio per il gruppo di Fratelli d’Italia, secondo il quale il Comune è ricco perché lo sono i cittadini, appesantiti da una grave pressione tributaria, ma l’arrosto è poco perché i servizi non sono all’altezza e gli investimenti sono arrivati solo a fine corsa e grazie al Pnrr, dopo un decennio di immobilità. Per il gruppo anche l’avanzo disponibile di quasi 22 milioni di euro, che va a finanziare opere già in corso, dimostra l’incapacità dell’ente di fare investimenti e la mancanza di visione e di progettazione. Il gruppo ha quindi annunciato, a nome di tutti i gruppi di centrodestra, l’uscita dall’aula al momento del voto in segno di protesta per la decisione di non discutere la mozione presentata in accompagnamento al consuntivo che, secondo il gruppo, essendo collegata alla delibera avrebbe dovuto acquisirne le medesime caratteristiche di urgenza e improrogabilità.

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