Una telefonata ogni settimana diretta a persone anziane e sole residenti sul territorio comunale per fornire compagnia, comprenderne bisogni e necessità, instaurare un dialogo con loro. È la Telefonata Amica, un servizio svolto dall’associazione Telefono Amico Modenese Odv in collaborazione con l’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Modena. Anche di questo prezioso servizio svolto dai volontari si parlerà lunedì 8 aprile nell’incontro “La solitudine dell’anziano: Come risponde Modena?” in programma alle 18 nella Sala Pucci, in largo Pucci 40, a Modena.
L’appuntamento vedrà intervenire l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Modena Roberta Pinelli, il presidente di Telefono Amico Modenese Osvaldo Mussatti, i geriatri del distretto Ausl Modena Roberto Chiesa e il direttore Andrea Spanò, il presidente di Avo Modena Federico Fabbrocino; conduce Laura Solieri. Organizzato da TelefonoAmicoItalia, insieme a Avo Associazione volontari ospedalieri e Csv Terre Estensi con il patrocinio del Comune di Modena, l’incontro intende far conoscere l’attività dell’associazione e introdurre il prossimo corso di formazione rivolto ai volontari.
L’attività di volontariato svolta è infatti una risorsa particolarmente importante per le persone sole, ma anche molto impegnativa dal punto dal punto di vista psicologico e questo determina un forte turn over dei volontari, che l’associazione cerca di compensare organizzando ogni anno un nuovo corso di formazione per aspiranti volontari.
Gli organizzatori spiegano infatti che allo 02 23272327, il centralino del Telefono Amico, arrivano molte più chiamate che in passato e, rispetto al passato, è cambiata anche la tipologia: più giovani e donne, telefonate lunghe, richieste di aiuto legate a paura per sé e per i propri cari. Il senso di insicurezza creato da guerre, difficoltà economiche, aumento della povertà pare determinare tra le persone pesanti effetti psicologici ingenerando un senso di insicurezza, di precarietà e di paura del futuro. I giovani prediligono il contatto attraverso mail@amica (mail@micaTAI) e whatsappAmico (324 0117252 dalle 18 alle 21) servizi che si aggiungono quindi al tradizionale ascolto telefonico, e così emerge anche il grave disagio che tanti ragazzi e ragazze manifestano.
L’aumento delle richieste di aiuto (raddoppiate negli ultimi sei anni, ma i volontari assicurano che se fossero di più potrebbero rispondere ad ancora più chiamate) e i vari fronti su cui è impegnata l’associazione rendono quindi fondamentale avere nuovi volontari.
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