Sviluppare il sostegno ai minori e alle loro famiglie in situazione di difficoltà è l’obiettivo di tre ordini del giorno discussi insieme e approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 29 febbraio: il documento proposto dal Pd invita a promuovere l’affido come “forma generativa” di sostegno ai minori e ai loro genitori; quello di Fratelli d’Italia ad aumentare il numero di famiglie coinvolte nel Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione (Pippi) in modo da consentire ai bambini “di essere educati nella propria famiglia”; quello di Europa verde-Verdi a potenziare la diffusione del progetto “Un bambino per amico” per sostenere le famiglie fragili e contrastare la povertà educativa.
L’ordine del giorno del Pd, presentato da Vittorio Reggiani, è stato approvato con il voto a favore anche di Sinistra per Modena, Europa verde-Verdi, Movimento 5 stelle; contrari Lega Modena, Fratelli d’Italia, Gruppo indipendente per Modena; astenuta Forza Italia.
L’ordine del giorno di Fratelli d’Italia, presentato da Elisa Rossini, ha ottenuto il voto a favore di Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Gruppo indipendente per Modena e del consigliere Fabio Poggi (Pd). Astenuti Pd, Europa verde-Verdi, Sinistra per Modena.
L’ordine del giorno di Europa verde-Verdi, presentato da Paola Aime, è stato approvato all’unanimità.
Il documento del Pd rileva che, mentre il numero dei minori accolti in famiglia è diminuito, sono aumentati i reati commessi a loro danno, compresi abusi e maltrattamenti. “A fronte delle sofferenze dei bambini – ha specificato Vittorio Reggiani in presentazione – si è creato un clima accusatorio e non raramente diffamatorio verso qualsiasi forma di allontanamento dei minori dalla famiglia, arrivando a parlare di allontanamento zero”, in particolare in seguito alle generalizzazioni e strumentalizzazioni nate da casi come quello di Bibbiano. Il testo ricorda che il sistema dei servizi di protezione dei minori, che comprende i servizi sociali, gli insegnanti, le case famiglia, le comunità familiari e le comunità educative, oggi è messo costantemente in discussione e si trova in grande difficoltà mentre il loro lavoro è “assolutamente necessario”. Afferma, quindi, che “l’affido e le altre tipologie di accoglienza sono strumenti temporanei e fondamentali, sia per aiutare i minori a risolvere le conseguenze di abusi e maltrattamenti sia per consentire ai loro genitori di affrontare le proprie fragilità”. La mozione invita perciò a sostenere il lavoro di assistenti sociali e servizi e a promuovere l’affido come forma generativa di sostegno ai minori e ai loro genitori. Invita anche a sostenere l’affido attraverso la costituzione di gruppi e associazioni di famiglie accoglienti e a far nascere dal tavolo del Protocollo per la realizzazione di strategie di rete per l’accoglienza familiare, che già esiste, un’attività di progettazione coordinata per arricchire e migliorare le forme di accoglienza.
L’ordine del giorno proposto dalla consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) invita l’amministrazione ad attivarsi per far aumentare il numero delle famiglie coinvolte nel Programma di interventi per la prevenzione dell’istituzionalizzazione (Pippi), al quale il Comune ha aderito nel 2015 e nel 2023 e che per ora interessa una decina di famiglie, e ad attivare comunque ulteriori forme di sostegno a nuclei familiari a rischio per prevenire l’abbandono e consentire al minore di essere educato all’interno della propria famiglia. La mozione ricorda, infatti, che la finalità del Programma nazionale, avviato nel 2011, è innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette “negligenti” al fine di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini.
Paola Aime (Europa verde-Verdi) con il suo ordine del giorno ha chiesto di supportare minori e famiglie fragili potenziando il progetto “Un bambino per amico”, che già dagli anni ’90 affianca volontari a nuclei familiari fragili per rafforzare la rete familiare, favorendo una crescita armonica dei minori e la loro permanenza in famiglia. L’affiancamento, che richiede meno tempo e coinvolgimento rispetto a un affido, ha sottolineato la consigliera, costituisce ugualmente “un importantissimo ponte tra famiglie, servizi e scuola” e una forma di “affido culturale” che avvicina bambini e ragazzi, in particolare figli di immigrati, all’offerta culturale del territorio, potenziando inclusione e integrazione sociale. Evidenziando il numero ancora “modesto” di famiglie e bambini coinvolti, l’ordine del giorno invita a sostenere strategie di promozione più incisive rispetto a quelle passate, preservando l’autonomia di gestione del progetto.
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