Sabato 9 marzo il Centro per le famiglie del Comune di Modena porta nei locali della Parrocchia Regina Pacis di via IX Gennaio 1950, a Modena, “Uno per tutti, tutti per uno”, secondo una formula già sperimentata per introdurre, far conoscere, avvicinare genitori e figli all’esperienza dell’accoglienza familiare. L’iniziativa è infatti rivolta al gruppo famiglie della parrocchia.
La prima parte del pomeriggio vedrà genitori e figli partecipare al gioco da tavolo, guidato da un esperto di Ludo Labo insieme al personale del Centro per le famiglie. Il gruppo sarà diviso in diversi tavoli da gioco e i giochi scelti saranno di tipo collaborativo: solo giocando insieme, aiutandosi e fidandosi dell'altro si raggiunge l'obiettivo e si costruisce qualcosa di comune. Dopo la prima ora, i bambini rimarranno a giocare, mentre gli adulti rifletteranno sul tema dell'accoglienza famigliare. L'ora trascorsa al tavolo da gioco, come spiegherà l'esperto, ci permette di sperimentare che anche il gioco è un primo momento di accoglienza e che partendo dal piccolo gesto si può arrivare al grande. Seguiranno le testimonianze di due famiglie che stanno sperimentando esperienze di affido e di una volontaria del progetto “Un bambino per Amico” prima di aprire il confronto con le famiglie presenti per un scambio di idee e informazioni.
Domenica 10 marzo, gli appuntamenti in parrocchia dedicati all'accoglienza familiare si svolgeranno alla Parrocchia San Faustino di via Giardini per una serata dedicata nell’ambito del corso per fidanzati tenuto da Don Guido. All’incontro sarà presente il Centro per le famiglie come ufficio informativo e di riferimento per l'accoglienza in città e ci sarà spazio anche per la testimonianza di una famiglia che sta sperimentando e ha sperimentato diverse esperienze di affido.
Le attività per far conoscere i progetti di accoglienza familiare e sensibilizzare al tema, si collocano sulla scia del programma avviato nel 2022 dal Centro per le famiglie assieme al Tavolo di promozione dell'accoglienza e proseguite lo scorso anno coinvolgendo diversi soggetti: dai Comitati genitori delle scuole a Modenamoremio alle parrocchie, appunto, per puntare sul contatto con il territorio e le realtà più sensibili al tema.
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