Come creare il senso di comunità? Come fare in modo che le persone non si sentano sole? Come costruire legami di comunità in grado di offrire a ciascun cittadino riconoscimento e sostegno? Sono queste le nuove sfide di un welfare di comunità su cui Modena vuole riflettere, crescere e progettare.
“Una città che si fa comunità. Le nuove sfide del welfare” è l’evento in programma a Modena il 5 e 6 aprile con cui l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Modena, aprendosi al contributo di esperti di diverse discipline, intende mettere a fuoco i percorsi sociali, professionali e organizzativi necessari per costruire il benessere della comunità. Assemblee plenarie e workshop si svolgeranno presso la Camera di Commercio di Modena, in via Ganaceto 134 e saranno aperti al contributo di cittadini e soggetti del Terzo settore. Per l’organizzazione dell’evento l’assessorato si avvale della collaborazione dello Studio APS di Milano.
“Immaginare quale welfare vogliamo – afferma l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli - è importante per capire come costruire il benessere di ciascuno e dell’intera comunità. La città che si fa comunità è quella città che sa esprimere prossimità e sostegno ai suoi cittadini. In questa prospettiva le politiche di welfare sono chiamate a concepire l’aiuto non più solo come processo unidirezionale, ma come scambio reciproco che restituisce valore a tutte e tutti. Nella reciprocità di diritti e doveri si radica il welfare di comunità, la scommessa più bella che attende Modena e una sfida per tutte le sue componenti, perché una città si fa comunità se le diverse anime ed energie che la vivono cooperano e cooprogettano”.
La riflessione in programma a Modena intende infatti coinvolgere Enti pubblici, realtà del Terzo settore, cittadini e reti informali del territorio, anche con l’obiettivo di esplorare nuove piste di lavoro per immaginare il welfare comunitario di domani.
I lavori saranno aperti dall’intervento del sindaco Gian Carlo Muzzarelli dedicato a “Città che tutelano i diritti” e vedranno la partecipazione di esperti di welfare e di politiche sociali, ma anche di sociologi, psicoanalisti e pedagogisti “come Miguel Benasayag, fondatore del collettivo Malgré Tout di Parigi che dialogando con il pedagogista Francesco Cappa - spiega l’assessora Pinelli - ci indicherà la rotta per rafforzare i legami sociali in città. Mentre un urbanista, l’architetto Gabriele Rabaiotti, ci aiuterà a capire come costruire città inclusive; senza sottovalutare l’importanza del sentimento di gratitudine che nasce reciprocamente nell’occuparsi l’uno dell’altro, un sentimento che esploreremo insieme al poeta Franco Arminio”.
Tanti altri ancora - dal sociologo Luca Fazzi all’esperta di politiche di welfare Chiara Saraceno - sono i contributi su cui potranno contare le due plenarie in programma nelle mattinate di venerdì 5 e sabato 6 aprile intitolate rispettivamente a “Vivere la prospettiva del costruire comunità” e “Declinare il welfare nell’orizzonte della comunità”.
Nel pomeriggio di venerdì, partendo da esperienze concrete, si svolgeranno invece tre workshop dedicati a “Come si fa a tessere trame di comunità”: attraverso il confronto tra operatori che hanno partecipato a esperimenti di comunità, si metteranno in luce i processi e i metodi per lavorare con una logica comunitaria su determinate tematiche.
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