Niente nuovi finanziamenti dal Ministero per i sistemi di videosorveglianza ai Comuni virtuosi, come Modena e tanti altri, che li hanno già utilizzati anche in passato. Lo denuncia il sindaco Gian Carlo Muzzarelli scrivendo al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Nel decreto ministeriale dello scorso dicembre “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, infatti, per i Comuni che hanno sottoscritto patti per la sicurezza urbana si rinnova il finanziamento dei sistemi di videosorveglianza, considerato uno strumento privilegiato per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, ma tra le condizioni di ammissibilità delle richieste si prevede “la preclusione alla partecipazione per quei Comuni che abbiano già beneficiato del finanziamento all’esito delle procedure svolte negli anni passati”.
Insomma, Modena che ha ampliato progressivamente la rete della videosorveglianza cittadina arrivando ad avere, grazie anche ai finanziamenti ministeriali, 467 telecamere collegate alle Sale operative di Polizia locale e Forze dell’ordine, non potrà contare sulle ricorse stanziate dal Ministero in dicembre (complessivamente 19 milioni di euro) per implementare ulteriormente, come previsto, la propria dotazione tecnologica. E i progetti di ampliamento della rete già in corso di definizione potranno contare solo sulle risorse comunali o sui fondi che l’Amministrazione comunale intercetta nei progetti europei.
“È evidente – sottolinea il sindaco – che questa clausola è penalizzante per un Comune come il nostro che ha investito sempre e tanto in sicurezza, anche con la progressiva estensione della rete di videosorveglianza, in pieno accordo con Ministero e Prefettura”.
Secondo Muzzarelli in questo modo “si penalizzano gli Enti locali virtuosi e propositivi in materia di sicurezze urbane” e il sindaco ritiene che il giudizio negativo sul provvedimento “possa essere condiviso anche da altre Amministrazioni comunali che hanno già beneficiato di questi contributi”.
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