L’interrogazione sulla Street rave parade presentata da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) alla quale ha risposto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, è stata trasformata in interpellanza.
Aprendo il dibattito, Stefano Manicardi (Pd) ha posto l’attenzione sul fatto che norme stringenti come quella contro i rave rischiano di essere applicate anche a contesti molto diversi. “Invece di proibire, si dovrebbero creare le condizioni per inquadrare le libere manifestazioni del pensiero. È quanto è successo a Modena, dove la manifestazione è stata gestita impegnandosi a tutelare l’interesse di tutti, cittadini e manifestanti”.
Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha sostenuto che la manifestazione “ha limitato la libertà dei cittadini di trascorrere un pomeriggio tranquillo, senza musica assordante e ha impattato sulla pulizia della città”. Per la consigliera, il percorso scelto “non ha tenuto insieme le esigenze di pubblica sicurezza con la libertà dei cittadini di usufruire degli spazi pubblici e del silenzio. Sappiamo che la decisione è dipesa da Prefettura e Questura – ha aggiunto – ma interveniamo per difendere il bene della città, mentre il sindaco voleva solo dimostrare che la norma contro i rave non gli andava bene”.
Alla consigliera ha replicato Antonio Carpentieri (Pd) ribadendo che “come ha già detto con grande chiarezza nella sua risposta, il sindaco aveva espresso al Cosp tutti i suoi dubbi e le sue preoccupazioni sulla manifestazione. E comunque – ha proseguito – chi decide non è il sindaco ma, appunto, il Cosp presieduto da Prefetto, che rappresenta il Governo, e Questore. L’amministrazione ha preso atto della decisione e vi si è attenuta, dando il suo contributo per tutelare al meglio l’interesse di tutti”, riducendo l’impatto sulla città.
“Fratelli d’Italia sta criticando il suo governo per come ha gestito la street parade” ha commentato Marco Cugusi (Sinistra per Modena) affermando che “la manifestazione, nata come protesta contro una norma liberticida, è stata una dimostrazione di democrazia e civiltà, in una forma rispettosa di divertimento e senza violenza a cui hanno partecipato tanti giovani per riaffermare il loro diritto alla libertà e alla libera manifestazione del pensiero”.
In replica il consigliere Bertoldi si è dichiarato “non soddisfatto per una risposta incompleta, parziale e molto politica”. Secondo il consigliere “non si può accettare quello che era non una manifestazione ma un rave party itinerante a cui partecipavano molti ragazzi in preda ad alcol e droghe. Non si possono accettare manifestazioni che creano problemi a tutta la città. Ai giovani deve essere data la possibilità di essere liberi ma ci vogliono regole e controlli contro gli eccessi. È stata fatta una scelta politica sbagliata”.
Dopo aver preso atto che il consigliere “considera sbagliata la scelta della questora e del Cosp che hanno autorizzato il corteo”, il sindaco Muzzarelli, intervenuto a chiusura del dibattito, ha ricordato ancora una volta di aver sollevato molte perplessità prima della manifestazione: “Ma visto che non si poteva vietarla, perché siamo ancora in democrazia, abbiamo lavorato per cambiare il tracciato in modo da contemperare tutte le esigenze e, infatti, le iniziative programmate in centro si sono svolte senza problemi”.
Azioni sul documento