02/02/2024

RIFIUTI / 1 - “AVVIARE UNA DISCUSSIONE PUBBLICA SULLA RACCOLTA”

Ok del Consiglio all’ordine del giorno di M5s e gruppi di maggioranza per istituire un Tavolo di negoziazione. Risposta di Filippi a un’interrogazione di Rossini sul servizio

Avviare una discussione pubblica e partecipata sulle modalità migliori per gestire il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, sempre nell’ambito del modello porta a porta che ha consentito a Modena di raggiungere il 78 per cento di differenziata a dicembre 2023 (con una crescita di 18 punti percentuali sul 2022), di ridurre di circa 10 mila tonnellate la quantità di rifiuti prodotta e di migliorare la qualità della carta e della plastica raccolte, con un effetto positivo sia sulla capacità di riciclo sia sui costi del servizio. È l’obiettivo principale dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 1 febbraio, che invita a istituire un Tavolo permanente di negoziazione come sede istituzionale e regolamentata nella quale analizzare i dati sulla produzione e la raccolta dei rifiuti, identificare ed eliminare i disservizi, monitorare i costi ed elaborare proposte per migliorare il servizio, con l’intento di arrivare il prima possibile a un sistema di tariffazione puntuale e di garantire il massimo livello di informazione ai cittadini. L’ordine del giorno è stato proposto dal Movimento 5 stelle e dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Europa verde-verde) e approvato con i voti di M5s, Pd (escluso il presidente Poggi, astenuto), Sinistra per Modena, Modena civica; contrari Lega Modena, Fratelli d’Italia, Gruppo indipendente per Modena.

Il documento è stato discusso insieme all’interrogazione presentata dalla consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) per chiedere chiarimenti sulla programmazione del servizio di gestione dei rifiuti alla quale ha risposto l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi.

L’ordine del giorno, presentato dal consigliere Giovanni Silingardi (M5s), ricorda che l’avvio del nuovo sistema di raccolta ha creato difficoltà di adattamento ai cittadini e non ha eliminato i comportamenti scorretti, anche a causa della velocità con cui è stato introdotto, ma evidenza allo stesso tempo l’impegno della grandissima maggioranza dei cittadini che, pur alle prese con le difficoltà del cambiamento, “intendono proseguire con il nuovo sistema e migliorarlo, invece che tornare alla raccolta stradale precedente”. Su queste basi, il documento propone, appunto, di istituire un tavolo di negoziazione al quale partecipino rappresentanti della giunta e tecnici comunali, esperti e tecnici, esponenti del Consiglio comunale, di associazioni ambientaliste, di organizzazioni economiche, delle imprese e del gestore del servizio. Il Tavolo avrà il compito di analizzare i dati, valutare il servizio e indicare eventuali correttivi per rispondere alle esigenze della comunità, monitorare i costi ed elaborare proposte per lo sviluppo della tariffazione puntuale. Dovrà, inoltre, contribuire a sviluppare linee guida sui comportamenti per ridurre la produzione dei rifiuti urbani pro capite e incrementare la raccolta differenziata, il riuso e il riciclo; elaborare proposte per informare meglio i cittadini sull’economia circolare; monitorare il percorso per mettere a punto un sistema alternativo all’incenerimento dei rifiuti.

Insieme all’ordine del giorno è stata trattata l’interrogazione della consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) che chiedeva conto “dell’assenza del Piano annuale delle attività 2023 che deve essere presentato da Hera e di come, senza il Piano, Comune e gestore abbiano potuto programmare il servizio di gestione dei rifiuti”. L’assessora Filippi ha risposto che il Piano annuale delle attività 2023 esiste ed è stato presentato da Hera ad Atersir a dicembre 2022, nei tempi e modi richiesti dalla stessa Atersir. La versione definitiva del Piano è stata presentata a luglio 2023 a seguito dell’approvazione del Piano economico-finanziario, in quanto il Piano stesso è una declinazione tecnica e operativa del Pef. Il Piano annuale delle attività è uno strumento di indicazione preventiva ed è, ha precisato l’assessora, solo uno degli strumenti di programmazione del servizio che sono di diversa natura e vanno da quanto stabilito dalla Regione e da Atersir nei piani d’ambito e nei bandi di gara alle integrazioni sulla base delle esigenze dei singoli Comuni “fino alla programmazione industriale e operativa di cui è responsabile il gestore affidatario della concessione. I risultati raggiunti, nonostante la complessità della trasformazione eseguita, dimostrano che la pianificazione pubblica ha individuato strumenti adeguati e obiettivi raggiungibili”.

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