Dall’annunciato accordo di programma relativo agli sviluppi dell’attività produttiva di Cpc alla Sacca al provvedimento urbanistico che confermi il percorso per realizzare la Cittadella della giustizia nell’ex Manifattura, dal protocollo con Unimore per lo sviluppo della sede di via Campi agli indirizzi per il progetto di riqualificazione di largo Sant’Agostino, fino ai provvedimenti per favore gli insediamenti del fotovoltaico, al tema della casa (dall’Acer all’edilizia residenziale pubblica), alla prima Variazione di bilancio e all’approvazione del Consuntivo 2023. Sono alcuni dei principali temi che caratterizzeranno l’attività del Consiglio comunale di Modena nelle prossime settimane. Con l’indizione dei comizi elettorali, prevista in aprile in vista della scadenza elettorale di giugno, poi, il Consiglio potrà adottare solo atti urgenti e improrogabili.
Il punto sull’agenda politica dell’assemblea lo ha fatto il presidente Fabio Poggi in una conferenza stampa nella quale è stato presentato anche un resoconto del 2023 che conferma come i livelli dell’attività siano ormai stabilmente ben più alti rispetto agli anni precedenti alla pandemia.
Durante lo scorso anno il Consiglio comunale, infatti, si è riunito 42 volte approvando ben 94 delibere, discutendo 93 mozioni e 51 tra interrogazioni e interpellanze. Le sedute delle commissioni consiliari sono state 71.
Molto alta la partecipazione dei consiglieri comunali con una media di sole 3,88 assenze per seduta rispetto al 5,09 dell’anno precedente. Quattro i consiglieri sempre presenti (lo stesso Poggi, poi Antonio Carpentieri e Marco Forghieri del Pd, Barbara Moretti del Movimento 5 stelle) e 11 con una sola assenza: il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, Paola Aime (Europa Verde- Verdi), Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), Katia Parisi (Modena Civica), Elisa Rossini (Fratelli d’Italia), Camilla Scarpa e Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) e i consiglieri del Pd Federica Di Padova, Diego Lenzini, Stefano Manicardi, Federica Venturelli.
Nel corso del 2023 si è ridotto l’utilizzo di specifiche sedute per affrontare le interrogazioni (i cosiddetti “question time”) visto che nel 2022, con le 50 sedute complessive) era calato l’arretrato. Tra le delibere approvate, passate da 85 a 94 tra il 2022 e il 2023, si è ridotta l’esigenza dell’immediata eseguibilità (dal 75 al 62 per cento), mentre sono state 68 le mozioni approvate sulle 93 discusse con un aumento di quelle di minoranze: quasi la metà (22 su 47), passate in un anno dal 31 al 47 per cento.
Sono aumentate anche le interrogazioni trasformate in interpellanza, coinvolgendo quindi nel dibattito sul tema affrontato un po’ tutti i gruppi consiliari: erano il 68 per cento nel 2022, sono state l’86 per cento lo scorso anno. Si tratta di un segnale evidente, è stato sottolineato in conferenza stampa, della volontà di approfondire politicamente le questioni che i consiglieri pongono all’Amministrazione comunale con lo strumento dell’interrogazione, andando spesso anche oltre l’aspetto specifico affrontato nelle risposte degli assessori e affermando, così, la volontà del Consiglio comunale (maggioranza e minoranze) di avere un ruolo da protagonista del dibattito pubblico. Un tema che potrà essere sviluppato anche con il nuovo regolamento del Consiglio, al quale sta lavorando la commissione Affari istituzionali, che completerà l’opera di aggiornamento e semplificazione degli strumenti a disposizione degli eletti, dopo l’attivazione del Punto unico di accesso e dei nuovi sistemi digitali, per migliorare l’efficienza dell’istituzione, anche alla luce dell’esperienza sviluppata durante il Covid.
Nei cinque anni tra il 2019 e il 2024, ha ricordato Poggi in conferenza stampa, l’esperienza della pandemia ha avuto un ruolo significativo anche nell’attività del Consiglio comunale che, comunque, ha approvato provvedimenti importanti e di prospettiva, come il Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums), il Piano urbanistico generale (Pug) che definisce opportunità per la rigenerazione e lo sviluppo sostenibile della città, il Garante dei diritti delle persone private della libertà, i regolamenti del Verde, dei Quartieri e per i taxi (con aumento della dotazione) e le manovre sugli investimenti legati al programma Next Generation Modena, con le risorse del Pnrr. In questi anni, inoltre, si sono moltiplicati gli appuntamenti istituzionali che hanno coinvolto direttamente il Consiglio comunale entrando a far parte del calendario civile della città: dalla Giornata della Memoria alla lotta contro le mafie, dai diritti dell’infanzia con Unicef alla Festa della Liberazione, fino all’impegno contro la Violenza sulle donne o alla Giornata per le vittime del Covid.
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