Ampie vetrate a separare gli ambienti, uno spazio centrale a doppio volume, linee essenziali e pulite, che creano un ambiente luminoso e accogliente. È a livello avanzato l’intervento di riqualificazione dell’edificio ex Stallini, in via del Mercato, che arriverà a conclusione nei primi mesi dell’anno.
L’edificio diventerà la nuova sede del Centro per l’impiego di Modena, una struttura moderna caratterizzata da servizi che possono rispondere alle nuove esigenze per fare incontrare con sempre maggiore efficacia la domanda e l’offerta di lavoro e di formazione. Intanto, nella giornata di oggi, venerdì 20 dicembre, è stato teatro dell’incontro di fine anno del sindaco Massimo Mezzetti con i giornalisti modenesi.
Se è pressoché concluso l’intervento all’interno della struttura, avviato nei primi mesi del 2023 (sono in via di ultimazione lavorazioni negli ingressi con scale e vano ascensore), esternamente è in corso la sistemazione dell’area cortiliva e, prossimamente, si procederà alla verniciatura dell’intero edificio. Durante le attività di cantiere, infatti, sono emerse difficoltà nella pulizia originariamente prevista dei mattoni, in quanto si sarebbe rischiato di sgretolare la parete muraria faccia a vista che si voleva conservare. I lavori hanno mirato a preservare l’aspetto esteriore dell’edificio dal carattere storico urbano, mantenendo le sue aperture e i portici. In accordo con la Commissione Qualità architettonica e del Paesaggio, quindi, si è ritenuto di procedere alla verniciatura dell’immobile non appena le mura ancora intrise d’acqua piovana si saranno asciugate.
I lavori, per un valore complessivo di 6 milioni e 608 mila euro, sono realizzati da Iti Impresa generale spa, aggiudicataria dell’intervento. In particolare, sono stati recuperati oltre 2 mila metri quadrati di superficie utile, distribuiti in tre blocchi, che ricalcano lo sviluppo longitudinale dell’edificio preesistente su due piani (piano terra e primo), alternati a due ambienti porticati vetrati a tutta altezza, dove sono in corso di realizzazione gli accessi all’edificio per il pubblico e per i dipendenti.
Le attività, in una prima fase, hanno visto la demolizione graduale di ciò che era delimitato dalle murature perimetrali. A seguire è stato effettuato un intervento di consolidamento e di costruzione dei nuovi corpi di fabbrica all’interno dei tre volumi preesistenti. Lo stabile è stato trasformato in un edificio con caratteristiche di elevata efficienza energetica NZEB (Nearly Zero Energy Building), sostenibilità ambientale, senza barriere architettoniche e con parametri superiori ai limiti di legge dal punto di vista del rischio sismico. La struttura è a telaio misto in cemento armato e acciaio e l’edificio è stato dotato di cappotto termico, sistema frangisole e schermature solari per limitare l’accumulo termico negli ambienti più esposti. Gli spazi interni sono stati definiti attraverso vetrate e partizioni con tenuta termoacustica e antincendio. Su tutte le aperture esterne sono stati installati infissi apribili ad alto rendimento energetico muniti anch’essi di schermature solari regolabili.
Il recupero dell’ex Stallini fa parte degli interventi che in questi anni hanno interessato l’area a nord di Modena, protagonista di una profonda rigenerazione urbanistica e sociale, avviata con il Progetto Periferie e proseguita con il Pinqua, il Piano nazionale per la qualità dell'abitare, nell'ambito del Pnrr. In particolare, nell’area del nuovo Centro per l'impiego è già operativo da tempo il Data Center, sono appena arrivati a conclusione i lavori di realizzazione di una piazza verde e un hub di scambio intermodale e sono in corso i lavori di realizzazione della Scuola innovativa. Gli interventi pubblici hanno inoltre dato spinta a una serie di interventi privati che consentiranno di rilanciare l’area con interventi residenziali e sociali.
Il nuovo Centro per l'impiego è finanziato per 3 milioni 600 mila euro dall’Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna nell’ambito del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego, per 1 milione 75 mila euro dal Comune di Modena, per 588 mila euro attraverso risorse regionali Atuss (Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile), per 1 milione 29 mila euro con risorse Pinqua – Pnrr del Fondo opere indifferibili e per 315 mila euro da CambiaMo (quota per le progettazioni).
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