04/12/2024

CRA / 2 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei gruppi consiliari dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione presentata dal gruppo Modena per Modena

L’interrogazione sulla Cra Gorrieri presentata da Maria Grazia Modena (Modena per Modena), alla quale ha risposto l’assessora alla Sanità Francesca Maletti, è stata trasformata in interpellanza su richiesta del Pd.

Il gruppo ha aperto il dibattito con Gianluca Fanti che ha parlato dell’importanza di favorire le cure domiciliari, “ma dove non è possibile occorre trovare soluzioni come forme di cohousing, creando comunità di anziani che, condividendo gli operatori, si danno una mano o di anziani e giovani”. Per il consigliere, infatti, “è importante che gli anziani non rimangano soli ma vivano in contesti comunitari”. Secondo Giulia Ugolini è giusto ragionare sulle strutture, “ma occorre anche e soprattutto ascoltare chi ci lavora per capire davvero esigenze e bisogni”. Per la consigliera, inoltre, è importante offrire opportunità trasversali di cura: “Passiamo o dal domicilio o da grandi strutture, ma non abbiamo un’opzione intermedia nel nostro territorio”. Per Ugolini, tuttavia, la questione centrale è favorire la “serenità” con la quale ospiti e parenti vivono queste strutture, “puntando anche su percorsi di comunicazione con gli operatori”.

Per Martino Abrate (Avs) “la Cra in costruzione è molto grande e quindi occorre chiedersi se sia questo il modello da condividere per il futuro”. Per il consigliere, infatti, “sono necessarie soluzioni abitative più piccole e in grado di dare continuità alle abitudini degli anziani: è necessario, pertanto, capire come la progettazione degli spazi possa garantire ancora felicità e relazioni sociali”. Per questo scopo, “è giusto che il Comune indirizzi la progettazione di queste strutture nell’ottica di una ecologia del vivere, con spazi che siano verdi, con privacy, socialità e che favoriscano tutte le competenze di un anziano”.

Luca Negrini (Fratelli d’Italia) ha messo in dubbio l’opportunità di discutere un “testo ibrido, a metà tra interrogazione e mozione, che pone domande già poste in passato”. Secondo il capogruppo le stesse situazioni critiche “come l’inaugurazione avvenuta prima del termine dei lavori, erano già state discusse in un precedente dibattito, ma di quegli aspetti non c’è traccia nel documento in discussione”. Infine, per il consigliere non è possibile paragonare la nuova Cra Gorrieri con la struttura precedente: “Sono due strutture diverse. Quindi, o si fa una visita per veder se ciò che è stato chiesto è stato poi risolto oppure stiamo parlando di niente”.

Per Andrea Mazzi (Spazio democratico) “è importante umanizzare il welfare del territorio” e per raggiungere questo scopo occorre affrontare alcuni aspetti critici registrati nella struttura, “come la necessità di garantire la privacy degli ospiti o consentire la presenza in camera di piccoli arredi personali: si tratta di aspetti importanti se vogliamo davvero raggiungere una funzione sociale”.

In replica, la consigliera Modena ha ribadito l’importanza di “insistere su Cra più umanizzanti: 150 posti sono troppi, bisognerebbe favorire di più momenti di condivisione”. La consigliera ha poi specificato che “le mie osservazioni per la costruzione della nuova Cra Madonnina sono state poste a partire da quelle del personale che lavora nelle Cra Ramazzini e Gorrieri”. Infine, Modena ha auspicato che la Cra Madonnina possa avere meno posti e che venga convocata una commissione Servizi in presenza degli operatori coinvolti.

Intervenendo a conclusione del dibattito, l’assessora Maletti ha ribadito che, costruendo la rete dei servizi, bisogna cercare di trovare un punto di equilibrio tra tutte le esigenze con risposte di livello diverso che permettono alle persone di continuare a vivere a casa propria, quando è possibile, con l’assistenza dei servizi fino ad arrivare a opportunità di cohousing. Ma ci sono persone che hanno bisogno di livelli di assistenza più strutturati come, appunto, le Cra dove convivono ospiti che hanno bisogno di azioni per mantenere le abilità residue e altri che invece necessitano di un’assistenza sanitaria elevata.

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