Il Consiglio comunale di Modena ha approvato all’unanimità il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 32 mila 695 euro per il pagamento di spese legali imposto da tre sentenze esecutive.
L’amministrazione comunale, infatti, è tenuta a riconoscere formalmente attraverso una deliberazione del Consiglio comunale i debiti fuori bilancio prima del pagamento, come previsto dall’articolo 194 del decreto legislativo 267/2000, Testo unico degli enti locali. Il passaggio in Consiglio, inoltre, è in linea con alcuni pareri di sezioni della Corte dei Conti che precisano come il riconoscimento del debito fuori bilancio sia un’attività vincolata, senza nessun margine discrezionale da parte del Consiglio comunale, il quale esercita una semplice funzione ricognitiva, non potendo, infatti, impedire il pagamento di un debito che ottempera all’ordine di un giudice. La natura della decisione, dunque, è ricondurre al sistema di bilancio un fenomeno rilevante dal punto di vista contabile, maturato al di fuori del bilancio stesso e sul quale l’ente non può incidere, con l’obiettivo di adottare i provvedimenti necessari al riequilibrio finanziario. È necessario, inoltre, che il pagamento avvenga il più presto possibile per evitare ulteriori oneri a carico dell’ente.
Nel caso specifico della delibera, che è stata illustrata dall’assessore al Bilancio Vittorio Molinari, il Comune di Modena è tenuto al pagamento delle spese legali derivanti da tre sentenze esecutive: due per cause in materia tributaria (ricorsi connessi alla Tari); la terza per una causa civile promossa dai proprietari di un edificio nei confronti dei comproprietari e dell’impresa costruttrice di un edificio confinante. L’amministrazione è stata chiamata in causa per manleva per avere autorizzato le opere di sopraelevazione nel 2017 in conformità con le previsioni del Prg allora vigente. In primo grado la causa era stata vinta, ma in appello il giudice ha ribaltato la sentenza. Le spese saranno comunque coperte dall’assicurazione, intanto la sentenza di appello è stata impugnata in Cassazione.
Nel dibattito, il gruppo di Fratelli d’Italia ha ribadito che al Consiglio spetta di prendere atto della situazione ma che, allo stesso tempo, la discussione di questo tipo di delibere può essere l’occasione per approfondire nel merito i contenziosi ed eventualmente dare un contributo, anche attraverso iniziative specifiche, per evitarli. Avere accesso ai documenti e alle sentenze integrali, dunque, è importante per svolgere pienamente il ruolo di consiglieri.
Il Movimento 5 stelle ha ribadito il dovere di riconoscere il debito in capo al Consiglio comunale ricordando che, quando si tratta di sentenze esecutive, non c’è alcuna discrezionalità. L’approvazione, però, significa che il Consiglio si assume la responsabilità politica del riconoscimento del debito.
Dopo aver evidenziato che il riconoscimento è atto dovuto e segno di trasparenza, il gruppo Pd ha proposto un confronto con l’avvocatura dell’amministrazione per capire, se è possibile senza oneri eccessivi, se dalle cause possono derivare dati e informazioni utili per l’attività politica e amministrativa.
Anche il gruppo Alleanza verdi sinistra ha concordato sul fatto che l’approvazione della delibera è un indice di trasparenza e l’occasione di approfondire temi utili per una valutazione politica e per il futuro.
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