Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di lunedì 11 novembre, ha approvato la sezione strategica del Documento unico di programmazione (Dup) 2025-2029.
Il dibattito che ha preceduto l’approvazione è stato aperto dal gruppo Modena per Modena che ha preannunciato la funzione di controllo che lo stesso gruppo svolgerà per dare conto ai cittadini di ciò che il governo della città attuerà realmente e di come lo farà. Entrando nel merito dei diversi argomenti contenuti nel Dup, il gruppo si è soffermato sulla salute e il benessere, mai come ora a rischio, e sulle sicurezze, da valutare insieme all’integrazione, sottolineando il problema delle baby gang composte prevalentemente da ragazzi di origine straniera. Attenzione anche alla salvaguardia dell’ambiente, con la proposta di desigillare il più possibile e di agire preventivamente, alla cura del sito Unesco e all’impegno per un trasporto pubblico che sia davvero efficiente e che tuteli anche gli autisti.
Il gruppo di Fratelli d’Italia ha giudicato condivisibili alcuni degli indirizzi contenuti nel Dup come la possibilità di partenariato pubblico-privato per gli investimenti e il ricorso a nuovo indebitamento, la priorità alla manutenzione e al completamento dei progetti del Pnrr, la volontà di non aumentare il costo dei servizi educativi. Parere favorevole anche ai percorsi partecipati per la rigenerazione, nella speranza che contribuiscano a dare una visione più complessiva della rigenerazione stessa rispetto all’amministrazione precedente. Nonostante questo, però, il Dup rimane un documento estremamente generico che manca di concretezza e non indica in che modo saranno raggiunti gli obiettivi dichiarati. Per esempio, non dice nulla sulla sicurezza e questo desta forte preoccupazione come anche la mancanza di misure a sostegno della famiglia, mentre non si esclude un aumento dell’addizionale Irpef e si dedica spazio ai progetti di pari opportunità e all’educazione all’affettività nelle scuole con sensibilizzazione all’orientamento sessuale e alle differenze di genere: un compito educativo che invece, almeno fino alla maggiore età, spetta alle famiglie.
Il Movimento 5 stelle ha ricordato che la funzione del Dup strategico è, appunto, delineare indirizzi e strategie, non altro. E che le strategie devono fare i conti con le risorse che sono sempre meno: con tagli costanti ai finanziamenti agli enti locali negli ultimi anni e un documento preoccupante del governo che non esclude ulteriori contributi da parte degli enti locali con regole che consentono a quelli in buone condizioni di effettuare spese per investimenti ma non per la parte corrente, che vuol dire che i Comuni possono costruire ma non hanno i soldi per gestire e far funzionare ciò che hanno costruito. Sull’eventuale aumento dell’addizionale Irpef, il gruppo ha affermato che sono soldi in più che servono per rispondere alle necessità dei cittadini e della città. Il gruppo, quindi, ha indicato le proprie priorità all’interno del Dup: la mobilità attraverso il rinnovo del Tpl, le infrastrutture, i rifiuti senza abbassare gli obiettivi in tema di riduzione, le sicurezze urbane da raggiungere rafforzando la coesione sociale.
Anche Alleanza verdi-sinistra è partita sottolineando, con preoccupazione, i tagli delle risorse agli enti locali: in questo quadro, afferma il gruppo, il tema dell’addizionale Irpef diventa centrale perché i Comuni devono affrontare comunque molte spese per rispondere ai bisogni dei cittadini: da una popolazione che invecchia, come dicono i dati, e che ha bisogno di politiche sociosanitarie adeguate, ai giovani che sono il futuro della città. Va rilanciato, quindi, il piano giovani partendo da progetti pensati per e con i ragazzi. Ma bisogna dedicare anche molta attenzione al lavoro e a garantirne non solo il diritto ma anche la qualità. Importante, infine, anche il tema della vivibilità e di una città più sana e bella che si raggiunge anche sviluppando il trasporto pubblico, la mobilità sostenibile, il ricorso alle energie rinnovabili.
Il Pd ha ribadito che le strategie contenute nel Dup danno corpo all’idea di città dell’amministrazione votata dai modenesi: un’idea che trova origine nel passato, con tutto quello che è stato realizzato nella precedente amministrazione, e che si svilupperà nel futuro. Anche il gruppo Pd ha messo in evidenza i tagli agli enti locali previsti dal Governo, che ha ridotto anche le linee di finanziamento per le piccole opere e i contributi per gli investimenti di rigenerazione urbana oltre alle risorse per il trasporto pubblico. Ma l’impegno rimane quello di rispondere ai bisogni della città in modo trasversale, migliorando la qualità della vita e promuovendo opportunità per il futuro dei giovani, anche attraverso il piano casa. Una sottolineatura è stata fatta anche alle spese correnti di sviluppo che sono legate a nuovi servizi, nuovi bisogni e nuovi progetti con l’aumento dell’offerta di servizi sostenibili e particolare attenzione al sistema di welfare allargato, alle politiche della sicurezza e al crescente fabbisogno di manutenzione ordinaria al patrimonio esistente: vuol dire che l’amministrazione si è posta obiettivi di innovazione e che deve riuscire a costruire risposte ai nuovi bisogni, sempre però con risorse invariate quando non in calo.
Il gruppo Modena in ascolto ha definito il Dup un documento piuttosto vago, che descrive gli obiettivi ma non come raggiungerli, mettendo l’accento sulle cose che mancano: tra queste, il coinvolgimento dei corpi sociali, citato ma che nei fatti non si vede, e della famiglia non solo come destinataria delle politiche ma come soggetto attivo nella progettazione, soprattutto in ambito scolastico. Il Dup, afferma ancora il gruppo, cita e analizza la crisi demografica ma accetta la denatalità quasi come un destino perché nelle azioni il tema sparisce completamente come anche il tema delle tante povertà presenti sulle quali ci sarebbe bisogno di intervenire e per le quali il Comune potrebbe fare molto.
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