16/10/2024

SICUREZZA IDRAULICA / 3 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei gruppi consiliari sul tema oggetto di un’interrogazione del Movimento 5 stelle e della mozione illustrata dal Pd

L’approvazione della mozione sulla sicurezza idraulica del territorio modenese, illustrata dal Pd e presentata insieme ad Avs, M5s, Pri-Azione-Sl e Modena Civica,

trattata insieme all’interrogazione del Movimento 5 stelle, è stata preceduta dall’intervento di diversi gruppi consiliari.

Aprendo il dibattito, Modena per Modena ha rilevato che l’abbattimento del bosco nasce da una delibera approvata nella scorsa consiliatura, senza capire davvero la rilevanza degli interventi previsti per un’area boschiva che svolgeva funzione di salvaguardia della biodiversità. Il gruppo ha parlato quindi di prescrizioni non rispettate, come quelle che prevedono controlli e scambi di informazione tra gli enti coinvolti, domandando, infine, se i tronchi tagliati sono stati messi in sicurezza, se saranno venduti e da chi verranno sostenuti i costi di ripiantumazione.

Per Lega Modena il territorio è ancora lontano da una condizione di tranquillità e sarebbe utile individuare i responsabili. Poi, soffermandosi sul Pnrr, è stato sottolineato che le risorse avrebbero potuto rappresentare un’opportunità per la sicurezza del territorio, ma, in alcuni casi, sono state impiegate in progetti non essenziali. Infine, è stata sostenuta l’importanza di affiancare alle grandi opere anche interventi di manutenzione ordinaria.

Secondo Modena in ascolto, il tempo di ritorno delle piene tra i 20 e i 50 anni, previsto dagli attuali progetti di adeguamento della cassa, resta inadeguato. Il gruppo, inoltre, ha parlato di perplessità rispetto ai tempi di presentazione della mozione, considerata interessante ma modificata e portata in aula in corsa, includendo aspetti critici molto più vasti, riguardanti tutto il territorio modenese.

Fratelli d’Italia ha parlato di mozione pretestuosa e strumentale che, nei fatti, evidenzia le responsabilità, e quindi l’immobilismo, di chi ha governato Regione, Provincia e Modena. Per il gruppo non bisogna negare il cambiamento climatico, ma occorre governarlo e non subirlo, attraverso risposte e azioni concrete e non ulteriori commissioni, come richiede dalla mozione. È stato poi sottolineato come diverse risorse stanziate dai Governi alla Regione siano state spese solo in parte e comunque non per progetti in grado di intervenire adeguatamente sugli argini datati e sulla presenza di tane di nutrie. È necessario, pertanto, individuare le responsabilità politiche e capire la destinazione delle risorse stanziate.

Per questi temi serve un livello decisionale più alto degli stessi Comuni, ha argomentato Pri-Azione-Sl, ricordando che in passato era compito dello Stato verificare la sicurezza idraulica dei territori, mentre adesso ciò spetta alle Regioni attraverso enti come Aipo che dispongono di risorse limitate. Il gruppo ha quindi evidenziato come le casse di espansione siano opere pubbliche all’interno di un sistema di salvaguardia di persone e territori, in cui occorre anche una manutenzione corretta soprattutto in montagna, dove i boschi sono coperti dai detriti.

Per Avs non deve esserci un fraintendimento: sicurezza idraulica e rispetto del verde non devono essere contrapposti. Il gruppo ha poi specificato come alcune aree boschive derivino dall’incuria dell’uomo, causando restringimenti dell’invaso del fiume e quindi problemi idraulici importanti. Rispetto a questi temi è stata evidenziata l’importanza del coinvolgimento dei cittadini attraverso percorsi partecipati e progetti di comunicazione. Infine, è stato puntualizzato che la mozione non è stata stravolta ma completata: giusto che il Consiglio comunale approfondisca in commissione il tema.

Il Pd ha chiarito che la mozione è frutto non della fretta ma di un percorso lungo di condivisione e la richiesta di una commissione rappresenta l’occasione per incontrare il responsabile di questo sistema, cioè Aipo, e avere risposte, anche per le domande dei consiglieri di opposizione. Peraltro, è stato ricordato come competa proprio al Consiglio comunale esercitare funzioni di controllo di questo tipo. Affermando la necessità di nuove risorse, per interventi di sicurezza idraulica che siano capaci non solo di curare ma anche di prevenire, il gruppo ha anche argomentato che sono stati stanziati quasi tre miliardi di euro per affrontare i danni provocati dalle alluvioni, ma non tutti i fondi sono impiegati immediatamente perché occorre seguire le tempistiche dei progetti approvati.

In replica, il Movimento 5 stelle si è detto soddisfatto delle risposte ricevute, evidenziando come la questione primaria sia tenere insieme protezione del territorio e difesa degli ecosistemi ambientali. Semmai, ha aggiunto, ciò che occorre evitare è un errato utilizzo del territorio che comporti un iperconsumo del suolo. Infine, è stata rivendicata l’importanza di una regia comunale che coordini e controlli il lavoro degli enti coinvolti nel sistema di sicurezza idraulica.

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