07/10/2024

MSNA / 2, PIÙ VULNERABILI ED ESPOSTI A FORME DI SFRUTTAMENTO

Intensificati controlli e attività a favore dei minori stranieri, ma servono cambiamenti normativi. L’assessora a Sicurezza e Inclusione risponde a interrogazione di Forza Italia

I minori stranieri non accompagnati rappresentano la fascia più vulnerabile del sistema migratorio. Sono soli e non hanno ancora raggiunto la completa maturità psicologica e sociale; questa condizione di vulnerabilità li rende anche più esposti a forme di sfruttamento e al coinvolgimento in reti criminali: autori di reato quindi ma anche potenziali vittime di un sistema dal quale faticano ad affrancarsi. Lo ha affermato l’assessora alla Sicurezza urbana integrata, Polizia locale, Inclusione e Integrazione, Volontariato e Terzo Settore Alessandra Camporota proseguendo nella risposta ai quesiti posti dall’interrogazione di Forza Italia che toccava anche aspetti legati alla sicurezza.

I minori stranieri non accompagnati che nell’ultimo biennio sono risultati coinvolti in fatti di reato sono 111 a fronte dei complessivi 1.070 gestiti, pari quindi al 10 per cento; 11 quelli vittime di reato.

L’assessora ha quindi spiegato che anche a tutela di tutti i ragazzi, personale educativo e per prevenire il coinvolgimento dei minori stranieri nel circuito penale, a Modena il sistema di accoglienza ha, da tempo, intensificato la collaborazione con le Forze dell’ordine. Quotidianamente viene tramesso l’orario dei rientri non autorizzati e ogni settimana un report di tutti i minori accolti in ciascuna comunità con foto di ognuno, scheda telefonica e segnalazioni su comportamenti sospetti; tempestiva è poi la segnalazione di condotte irregolari o devianti all’interno della comunità. Inoltre, l’Amministrazione comunale ha sempre segnalato in modo sistematico le situazioni di condotte devianti da parte dei singoli con relazioni dettagliate anche da parte delle Comunità di accoglienza.

Nel 2023 la Polizia Locale con l’unità cinofila ha svolto cinque controlli nelle comunità di accoglienza, già sette da inizio 2024. La recente normativa in materia di contrasto al disagio giovanile ha introdotto anche lo strumento del formale ammonimento orale: per condotte irregolari sono stati eseguiti già quattro ammonimenti orali a fronte degli otto richiesti alla Questura dal Servizio sociale.

Con l’Arma dei Carabinieri è stato avviato un progetto di promozione del concetto di legalità e dei principi della Carta Costituzionale che ha portato più volte i minori stranieri presso la sede dell’Arma e con la sezione Forestale dell’Arma.

Passando ad altri quesiti posti dall’istanza: sono 11 i minori provenienti dai Cas, di cui 6 ancora in carico e 5 dimessi in corso d’anno ed è già con l’assegnazione ai territori che i minori vengono inseriti insieme agli adulti in modo promiscuo. La minore età è dichiarata in sede di fotosegnalamento e il sedicente minore è pertanto accolto nel sistema per minorenni. A fronte di dubbi sulla reale età, è poi l’equipe professionale insieme all’equipe educativa, a richiedere l’esame auxologico. Dal 2023 a oggi sono stati 52 gli esami auxologici per l’accertamento dell’età richiesti alla Procura; resta la criticità legata ai tempi e talvolta alla mancata emissione del decreto di attribuzione dell’età.

Sono state invece 329 nell’ultimo biennio le dimissioni per il raggiungimento della maggiore età e 38, nell’anno in corso, gli allontanamenti volontari non autorizzati a cui è seguita la denuncia di scomparsa. Insieme a comunità di accoglienza, tutori volontari, equipe professionale, l’Amministrazione ha anche elaborato un documento che contiene tutte le misure di accompagnamento alla maggiore età, presentato alla Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Complessivamente la spesa sostenuta dal Comune per l’accoglienza dei Msna nel 2023 è stata pari a 6.683.759 euro di cui 6.073.387 coperti dal Fondo Nazionale Msna e Fami con una percentuale di copertura quindi pari al 91%; per il 2024 si ipotizza una spesa complessiva di 5.800.000 euro, visto che il trend degli arrivi è in diminuzione.

Dallo scorso mandato la Prefettura riassegna i minori provenienti da sbarco ai territori della provincia escludendo il Comune di Modena, già coinvolto dal flusso di arrivi da rintraccio. L’auspicio dell’assessora Camporota è che, sulla scia di questa sperimentazione, si possa improntare un sistema di governo locale che, con il lavoro congiunto e corale di tutte le istituzioni coinvolte, consenta una distribuzione dei minori su base provinciale, direzione in cui si è mosso anche un Comune limitrofo.

E passando al livello nazionale, l’assessora ha ribadito l’urgente necessità di garantire un governo unitario dei flussi e la dotazione di un numero di posti sufficienti ed equamente distribuiti per garantire non solo le prime accoglienze, ma anche le seconde, attraverso il modello Sai che a livello nazionale registra la completa insufficienza di posti per accogliere tutti i minori stranieri presenti sul territorio italiano: circa 7.000 a fronte di un fabbisogno superiore al triplo.

Secondo l’assessora alla Sicurezza il governo dell’intero sistema di accoglienza non può poi prescindere da una revisione della normativa in riferimento a diverse tematiche. Innanzitutto, l’aumento di opportunità formative mirate all’inserimento lavorativo: l’assessora ha sottolineato che il nostro paese ha assolutamente bisogno di questa futura ‘forza lavoro’ se vogliamo conservare l’attuale modello di welfare e l’inserimento lavorativo è la chiave per integrare questi nuovi cittadini. In secondo luogo, la previsione di strumenti normativi di carattere ‘premiale’ nel percorso di riconoscimento del permesso di soggiorno per quei minori che si impegnano maggiormente nei percorsi di alfabetizzazione e formazione professionale. Così come di strumenti normativi obbligatori che consentano al Servizio Sociale di far rispettare ai minori il collocamento individuato; di strumenti normativi più incisivi per la repressione di condotte devianti e a rilevanza penale; di strumenti normativi per ricollocare i minori quando, a seguito d’indagine penale, viene individuato un parente presente sul territorio.

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