01/10/2024

FINE SETTIMANA DI FESTA PER “MODENA PATRIMONIO MONDIALE”

Da venerdì 4 a domenica 6 ottobre tour guidati alla scoperta del sito Unesco, laboratori per bambini e lo spettacolo di Servillo anche in filodiffusione ai Musei del Duomo

Una visita serale ai Musei del Duomo ascoltando in filodiffusione “Le voci di Dante”, il monologo che Toni Servillo recita in Cattedrale venerdì 4 e sabato 5 ottobre. È una delle proposte di “Modena patrimonio mondiale in festa”, l’evento annuale dedicato al sito Unesco, inserita nel calendario dell’iniziativa per consentire a tutti gli interessati di godere, anche se a distanza, dello spettacolo per il quale i posti all’interno della chiesa sono esauriti da tempo. In occasione della Festa, i Musei del Duomo, venerdì 4 e sabato 5 ottobre, saranno aperti, infatti, in via straordinaria fino alle 23, con ingresso ridotto a 4 euro.

Il programma di “Modena patrimonio mondiale in festa” propone un viaggio attraverso i secoli nel cuore della città attraverso tour guidati per immergersi nella meraviglia architettonica e artistica di piazza Grande, con la Cattedrale e la Ghirlandina. “Eterno ritorno. Infinito passato, infinito futuro” è il tema dell’edizione 2024, scelto per evocare l’idea di un passato, quello della “Mutina” romana, che rivive nei monumenti romanici e attraverso i secoli fino a noi, ma anche per ricordare quanto la storia e le voci delle persone che l’hanno cambiata, a partire dal patrono della città San Geminiano, vivano ancora nel nostro presente e nel nostro futuro.

Da venerdì 4 ottobre, e per tutto il fine settimana in orari diversi, si svolgono le visite guidate “San Geminiano e le origini di una cattedrale” e “L’eco dell’antico”, rivolte al pubblico adulto (su prenotazione attraverso il sito visitmodena.it).

L’itinerario dedicato al patrono di Modena guida alla scoperta della Cattedrale e dei Musei del Duomo raccontando il ruolo centrale che ha avuto il santo non solo nella costruzione del Duomo che vediamo oggi, ma nell’evoluzione urbanistica dell’intera città. “L’eco dell’antico” è un percorso che parte dal Palazzo dei Musei e arriva in piazza Grande per scoprire come è cambiata nei secoli, dall’Alto medioevo, prima della costruzione del Duomo, al Rinascimento, quando divenne il luogo in cui esibire le vestigia di Mutina romana, in molti casi reimpiegate secondo un rinnovato rapporto con l’antico. I visitatori potranno così riconoscere le connessioni tra alcuni dei più importanti manufatti di epoca romana conservati nei musei cittadini e i monumenti più importanti della città.

Sabato 5 e domenica 6 ottobre si svolge anche “Millenovantanove vite ancora”, un’esperienza dedicata a bambini e bambine che vuole fornire un’occasione per riflettere sul tema della sostenibilità, in accordo con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e con le raccomandazioni dell’Unesco, che richiede ai siti Patrimonio mondiale di impegnarsi contro il cambiamento climatico. Nel laboratorio si spiegherà come il Duomo e la Ghirlandina siano stati costruiti nel Medio Evo con materiale antico, per poi collegare questa pratica con quella del riuso creativo degli oggetti. Il percorso prevede anche un momento educativo contro lo spreco alimentare e qualche piacevole sorpresa (in collaborazione con Piacere Modena).

L’intero programma della manifestazione e gli orari delle aperture straordinarie sono disponibili sul sito visitmodena.it dove si potranno anche effettuare le prenotazioni per le visite guidate e l’ingresso ai monumenti.

L’iniziativa è parte del progetto Valorizzazione e promozione del patrimonio Unesco e delle Media Arts per il potenziamento dell’attrattività turistica della città, finanziato dal Ministero del Turismo nell’ambito del Fondo in favore dei comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica.

La manifestazione è progettata e promossa dal Museo Civico di Modena - Ufficio Patrimonio Mondiale e dal Servizio Promozione della città e Turismo del Comune di Modena in collaborazione con Emilia Romagna Teatro ERT /Teatro Nazionale. L’edizione 2024 è resa possibile grazie alla collaborazione dei Musei del Duomo di Modena, del Capitolo Metropolitano di Modena e dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, oltre che del Focal point città creative e storia urbana - assessorato alla Cultura di Modena.

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