02/10/2024

DISPERSIONE SCOLASTICA / 3 – IL DIBATTITO IN CONSIGLIO

Sono diversi i consiglieri intervenuti sul tema oggetto di un’interrogazione di Fratelli d’Italia prima dell’approvazione della mozione del Pd emendata da Spazio democratico

L’approvazione della mozione del Pd sulla dispersione scolastica, emendata su proposta di Spazio democratico e trattata insieme all’interrogazione di Fratelli d’Italia, è stata preceduta dall’intervento di diversi consiglieri.

Giovanni Bertoldi di Lega Modena, riferendosi ai dati “preoccupanti” sulla dispersione scolastica in regione forniti dal ministero, ha evidenziato il lavoro del Governo sia sul piano economico, per aiutare gli studenti in difficoltà, sia responsabilizzando i genitori tramite l’applicazione del decreto Caivano convertito in legge “che mette in atto pratiche serie verso i genitori che non mandano i figli a scuola: una normativa forse da noi poco applicata ma che altrove ha funzionato”.

“Realtà come Memo ricordano vuoti carrozzoni che spesso portano voti in questa città” ha esordito Maria Grazia Modena (Modena per Modena) che ha sostenuto la poca visibilità del Centro e ha parlato di servizi spesso sovrapponibili a quelli dell’ufficio scolastico regionale, “mentre per altre attività mi sarei aspettata una collaborazione con Unimore”. La consigliera si è poi soffermata sul sito web del Centro educativo “che indica troppe attività senza dare però resoconti e risultati”.

“Numeri così contenuti di utenti del Centro Memo dovrebbero spingere a una riflessione” ha sostenuto Andrea Mazzi di Modena in ascolto che, intervenendo sui temi della mozione, ha espresso perplessità per la mancanza di riferimenti alle proposte contenute nel decreto Caivano: “Si tratta di uno strumento nuovo, forte, che dà risposte in un momento di crisi dell’istruzione: sarebbe opportuno adottarlo anche a Modena”.

Per Fratelli d’Italia, Dario Franco ha sostenuto che “prima di parlare di massimi sistemi bisognerebbe intervenire sui fattori di dispersione, come i disservizi di Seta che non consentono ai ragazzi di andare a scuola”. Il consigliere, inoltre, ha voluto evidenziare l’importanza delle scuole private “senza le quali il sistema 0-6 a Modena non starebbe in piedi”. 

Per Laura Ferrari (Avs) “Memo è essenziale e costituisce una grandissima opportunità da utilizzare e sostenere con ulteriori risorse”. In particolare, la consigliera ha voluto sottolinearne le attività dedicate all’orientamento dei ragazzi “fondamentali per prevenire l’abbandono scolastico”. A questo proposito, Ferrari ha auspicato lo sviluppo di un sistema che consenta alle scuole di monitorare situazioni di rischio per intervenire prontamente.

Paolo Ballestrazzi (Pri-Azione-Sl) ha definito “sbagliata” la scelta compiuta in passato dall’Amministrazione di esternalizzare alcuni ambiti: “Istruzione e sanità devono essere pubbliche – ha affermato – è insopportabile che il pubblico metta denaro e il privato lo incassi senza merito”. Per Ballestrazzi, quindi, il vero problema non è quello delle risorse ma come destinarle: “La scuola non può essere data in gestione a entità astratte”.

Per il Pd, Luca Barbari ha sottolineato il valore dell’emendamento che pone l’accento su attività di co-progettazione “come per l’iniziativa ‘Un villaggio per crescere’ che si inserisce in una struttura sociale, come quella di Portobello, che lavora anche per contrastare la povertà educativa”. Francesca Cavazzuti ha sottolineato l’importanza “strategica” di Memo nel supportare gli insegnanti con attività di mediazione linguistica rispetto alla gestione di alunni non italiani. Sul tema della dispersione scolastica ha invece evidenziato che “certe modalità del sistema scolastico non sono consone a ragazzi fragili bisognosi di avere riferimenti credibili come gli insegnanti”. Giulia Ugolini ha sostenuto come un basso livello di istruzione possa comportare disagi nei ragazzi “che in futuro saranno sempre più ammalati e fragili: occorre pertanto investire sull’accesso all’istruzione anche per ridurre questi rischi”. Alberto Bignardi ha voluto sottolineare il carattere “innovativo” della didattica proposta da Memo, “sempre più orientata all’inclusività di quelle minoranze più esposte a fenomeni come dispersione scolastico o suicidio”. Vittorio Reggiani ha posto invece l’attenzione sulle segnalazioni di abbandono provenienti dalle scuole, “che non sono mere procedure ma devono essere parte di una strategia: occorre portarle al mittente, ovvero le famiglie, affinché diano risultati e non vadano disperse”. Per il consigliere, inoltre, affermare che l’esternalizzazione è stata affidata a entità astratte “è una offesa gratuita a chi lavora nel sistema 0-6: c’è una regia pubblica efficace ed efficiente”. In aggiunta, Federica Di Padova ha sottolineato che “educazione, prevenzione e collaborazione sono le chiavi per affrontare il fenomeno della dispersione in direzione opposta al decreto Caivano cha dà una risposta securitaria al problema, con un approccio emergenziale e non strategico: pretende di mandare in quelle carceri sovraffollate proprio quei genitori che già si trovano in quel luogo o ruotano attorno a esso”.

Grazia Baracchi (Spazio democratico) rispetto alla dispersione scolastica ha sottolineato l’importanza di agire nel contesto originario educativo degli studenti, investendo in particolar modo nella fascia 0-6. Baracchi ha poi puntualizzato che i dati vengono raccolti dal ministero, unico soggetto a deciderne la pubblicazione e, in conclusione, ha chiesto all’assessora di poter approfondire i numeri di Memo in commissione Servizi: “Conoscere meglio nel dettaglio cosa avviene può aiutare la valutazione politica”.

“Il dramma sociale della dispersione deve essere affrontato mettendo al centro bambini e ragazzi” ha sostenuto Giovanni Silingardi (M5s) che ha evidenziato come compito del Comune sia intervenire con scelte politiche: “Il problema – ha affermato – non sono gli insegnanti ma stabilire che modello di servizi pubblici vogliamo”. Anche per il consigliere “le esternalizzazioni sono una sconfitta da un punto di vista politico”.

In replica, Elisa Rossini ha parlato di “chiusura di fronte a domande precise che non hanno avuto risposta, come quella relativa alla selezione di chi si occupa della gestione degli sportelli”. Anche la consigliera si è poi soffermata sul decreto Caivano “che mette in collegamento i dirigenti scolastici con il sindaco in caso di assenze reiterate degli studenti: essendo una norma bisognerebbe capire come ci stiamo adeguando”.

Concludendo il dibattito, l’assessora Venturelli ha precisato che Memo è parte di una strategia che intende contrastare la dispersione scolastica a partire dall’aiuto alle famiglie fragili. Sottolineando quindi il valore dei servizi di Memo, l’assessora ha proposto una visita ai consiglieri per conoscerne le attività e si è detta d'accordo per approfondire il tema in una commissione ad hoc. Infine, ha ribadito che la gestione degli sportelli è affidata tramite selezione a trattativa diretta con Mepa.

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