30/10/2024

DEFUNTI / 3 - SAN CATALDO NELL’ATLANTE DEI CIMITERI ITALIANI

Pubblicato on line, riunisce i siti più significativi. Il cimitero modenese in settembre aveva ottenuto dalla Regione il riconoscimento di sito monumentale

C’è anche il cimitero di San Cataldo nell’edizione 2024 dell’Atlante dei cimiteri significativi italiani pubblicato on line sul sito di Sefit (Servizi Funerari Italiani), il settore funerario di Utilitalia che riunisce circa sessanta soci, tra imprese pubbliche, private e miste, gestioni in economia comunale che operano nei servizi funerari.

Il cimitero storico modenese in settembre aveva già ottenuto dalla Regione Emilia Romagna il riconoscimento di sito monumentale partecipando al bando per la valorizzazione dei cimiteri storici e monumentali della regione.

L’Atlante dei cimiteri storici e monumentali italiani è stato pubblicato per la prima volta nel 2016 nell’ambito di un protocollo con il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per la promozione turistica e la valorizzazione culturale dei cimiteri monumentali e dei luoghi della memoria. L’edizione 2024, pubblicata in prossimità della ricorrenza per i defunti, presenta i cimiteri di 32 città italiane, tra le quali Modena, oltre a indicazioni su sacrari, cripte e cimiteri acattolici.

Per ciascuno, viene fornita una breve descrizione, informazioni su come arrivare, sugli orari, sulle curiosità, le indicazioni dei monumenti particolarmente rilevanti e delle tombe di personaggi noti. L’Atlante, in formato .pdf, si può scaricare dal sito di Sefit (www.sefit.org).

La descrizione del cimitero di San Cataldo ne ripercorre la storia, dalla fondazione nel 1773 al primo intervento di sistemazione e potenziamento avvenuto nella seconda metà dell’Ottocento a cura dei progettisti Cesare Costa e Paolo Gaddi, alla costruzione, partita nel 1971 e non ancora ultimata, della parte nuova su progetto del grande architetto Aldo Rossi con Gianni Braghieri che si distingue per le linee essenziali e pulite, frutto della sua interpretazione del significato della morte e del ricordo. Tra le due sezioni si trova un edificio del 1903 che ospita il cimitero della comunità ebraica di Modena e che, dal punto di vista architettonico, funge da elemento di unione tra la parte antica e quella moderna.

L’Atlante evidenzia, inoltre, le tombe dei personaggi più noti sepolti nella parte più antica di San Cataldo, da Enzo Ferrari a Mirella Freni, dal patriota risorgimentale Nicola Fabrizi alla grande attrice Virginia Reiter fino al ginnasta olimpionico Alberto Braglia, a Telesforo Fini e allo stesso architetto Cesare Costa.

Questi personaggi saranno anche tra le voci che raccontano il cimitero nell’audioguida “La città dei vivi e la città dei morti: un itinerario di visita in cuffia nel cimitero di Modena” (dal nome del progetto degli architetti Rossi e Braghieri) che sarà pronta entro la fine dell’anno.

Il progetto è stato cofinanziato attraverso lo stesso bando regionale che ha assegnato a San Cataldo il riconoscimento di sito monumentale con un contributo di 7.600 euro a cui si aggiungono 1.900 euro di risorse comunali e prevede la realizzazione di un’audioguida attivabile su smartphone tramite QR-code. Accompagnati da una mappa digitale interattiva, i visitatori potranno individuare le stazioni dell’itinerario dove attivare i singoli file audio, leggere una scheda descrittiva e visualizzare documentazione d’archivio. A guidarli per oltre un'ora, attraverso monologhi registrati da attori, saranno, appunto, le voci illustri e quelle comuni degli “abitanti” del cimitero, ovvero donne e uomini lì sepolti, testimoni della grande e quotidiana storia della città.

Azioni sul documento