Anche nel 2024 sono più di sei su dieci i modenesi che scelgono la cremazione rispetto alle sepolture o ai loculi: alla metà di ottobre di quest’anno, infatti, il dato statistico è del 63 per cento, confermando i numeri che si registrano dal 2020.
L’analisi dei dati riferiti alle scelte dei cittadini modenesi, effettuata dal Servizio statistica comunale in occasione delle giornate dedicate alla Commemorazione dei defunti, evidenzia una crescita graduale dal 46,4 per cento del 2017 al 51 per cento tra il 2018 e il 2019, per poi raggiungere il 51 per cento tra 2018 e 2019. Nel 2020, con l’inizio della pandemia le cremazioni sono salite al 59,6 per cento e hanno raggiunto il 63 percento nel 2023.
La percentuale più elevata di cremazioni, l’80 per cento di tutti i defunti residenti, è stata registrata nell’aprile del 2020, durante la pandemia.
I Servizi demografici del Comune, nell’anno 2023 hanno registrato in città 2.104 deceduti fra i residenti. Il 37 per cento sono stati sepolti in terra, loculi o cappelle. Di questi, il 36 per cento è stato sepolto a San Cataldo, un altro 29 per cento nei cimiteri frazionali di Modena, e il restante 35 per cento in altri comuni italiani.
Nel 51 per cento dei casi, le ceneri dei defunti cremati nel corso del 2023 sono state tumulate nei cimiteri, per il 13 per cento sono state affidate a familiari residenti nel comune, mentre nel restante 36 per cento dei casi sono state disperse in aree concordate.
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