L’interrogazione della consigliera Barbara Moretti (Movimento 5 stelle) incentrata sulle possibili modifiche al Piano di espansione urbana dell’azienda Cpc, a cui ha risposto l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, è stata trasformata in interpellanza.
Aprendo il dibattito, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha precisato che “chi deciderà il tutto sarà chi verrà dopo questa consiliatura, perché non esiste a oggi nessun progetto concreto”. Il consigliere ha poi parlato di una “forte criticità” per la possibile eliminazione dal progetto di via del Tirassegno “che oggi invece può rappresentare una viabilità alternativa alle direttrici principali”. Stella, infine, ha espresso l’auspicio “affinché si possa attivare un vero percorso che coinvolga i cittadini impattati dagli interventi”.
Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha affermato che “quello del centro islamico è un problema urbanistico: va spostato dalla sua posizione attuale, in altre aree da valutare”. A questo proposito, il consigliere ha però puntualizzato che “l’accordo procedimentale non parla di verifica della sostenibilità del trasferimento, di cui parla invece l’assessora, ma prevede il trasferimento della moschea nell’area Pro Latte”. Il consigliere, quindi, ha parlato della necessità di “vigilare, affinché non si sbaglino le scelte e si punti a valorizzare il verde pubblico”. Barbara Moretti, in replica, ha aggiunto che “essendo il progetto ancora alle prima fasi, occorrono ulteriori verifiche per il trasferimento del centro islamico: vorremmo che sulla sua collocazione si aprisse un dibattito vero, partecipato, ammettendo anche altre ipotesi percorribili”.
“Certe scelte, che dovrebbero essere condivise con i residenti dell’area, sembrano essere procrastinate per non farle diventare tema elettorale”, ha sostenuto Giovanni Bertoldi (Lega Modena), affermando di essere “da sempre contrario al fatto che nell’area si faccia la moschea, ma favorevole all’introduzione di verde”. Il capogruppo ha quindi concluso auspicando che “questo cambiamento di proprietà sia ben augurante e che segni un cambiamento di visione”.
“Da sempre chiediamo il coinvolgimento dei cittadini della zona, interessati da grandi cambiamenti impattanti” ha affermato Elisa Rossini (Fratelli d’Italia). La consigliera ha aggiunto che “occorre maneggiare con cura la convivenza tra le aree di residenza e quelle produttive: per questo, occorre consultare davvero i cittadini e capire le loro esigenze”.
Alberto Bignardi (Pd) ha sottolineato come l’acquisizione del gruppo Mitsubishi (“motivata, almeno in parte, dal progetto di sviluppo di Cpc”) “sia un segnale di forza e potenzialità della città”. Il consigliere ha poi precisato che “l’accordo procedimentale fornisce linee guida chiare sullo sviluppo delle diverse aree coinvolte nel progetto”. Infine, Bignardi, riguardo la possibilità di ridiscutere il trasferimento del centro islamico, ha affermato che “è fondamentale che qualsiasi discussione in merito non assuma un taglio razzista”.
Per Paola Aime (Europa Verde-Verdi) la questione decisiva riguarda il verde “come alternativa a qualsiasi edificazione, che si tratti di moschea o alloggi Ers”. La consigliera ha aggiunto che “occorre valutare complessivamente quello di cui ha bisogno quel quartiere: siamo d’accordo anche noi sul percorso partecipato, tenendo conto anche dei malumori che i cittadini hanno evidenziato”.
In replica, l’assessora Anna Maria Vandelli ha puntualizzato che “un accordo procedimentale non contiene l’istruttoria, ma individua degli sviluppi nel tempo seguiti poi da verifiche urbanistiche”. L’assessora ha quindi precisato che “il trasferimento del centro islamico, così come l’ampliamento dell’attività produttiva, è condizionato a tutte le verifiche. Infine, Vandelli ha chiarito che “la partecipazione parte da questo Consiglio comunale che ha il compito di proporre soluzione attraverso gli ordini del giorno”.
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